Conflitto israelo-palestinese: capogruppo Pd in consiglio comunale a Udine incontra gli universitari

«Ci uniamo all’appello di pace che si leva dalle università italiane, condiviso e sostenuto anche dalle studentesse e dagli studenti dell’ateneo friulano, così come sottolineato anche dalla segreteria nazionale del Partito Democratico, perché si arrivi con ogni possibile urgenza al riconoscimento di due Stati, due Popoli, due Territori».

Il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale a Udine, Iacopo Cainero, oggi, 30 maggio, ha fatto visita agli studenti e alle studentesse che si sono accampati in un’area verde universitaria dietro palazzo Antonini-Cernazai a Udine in segno di solidarietà nei confronti del popolo palestinese.

«”Ci servono più cibo, acqua, carburante, tutti gli ospedali hanno smesso di funzionare”, sono le drammatiche dichiarazioni del Sindaco di Rafah – ha ricordato Cainero –. Dal 7 ottobre 2023, giorno in cui i terroristi di Hamas hanno attaccato innocenti civili israeliani uccidendone e rapendone diversi, sulla striscia di Gaza si è abbattuta la ferocia militare dello Stato ebraico che non pare intenzionato a voler rispettare il valore imprescindibile della vita di centinaia di civili tra cui donne, bambini e anziani disarmati, assediati e, al pari delle vittime del 7 ottobre, innocenti».

Per il capogruppo Dem di Udine«la soluzione al conflitto non può che essere quella diplomatica, non può esistere alternativa alla demilitarizzazione della striscia di Gaza. Le istituzioni europee possono incidere significativamente sul raffreddamento della guerra in corso fermando l’ondata di morte e lo strazio di vittime innocenti. Il cessate il fuoco sulla striscia di Gaza, la restituzione degli ostaggi alle famiglie israeliane e l’apertura di un canale di relazione diplomatica – ha concluso – sono tanto possibili, quanto necessari e urgenti. Auspichiamo in questo senso che il Parlamento italiano, al pari di quello spagnolo e quello norvegese, giunga al più presto al legittimo riconoscimento dello Stato Palestinese attribuendo al suo popolo la dignità di considerarsi tale e di pretendere il rispetto dei diritti umani oggi palesemente violati».