Contratti di Fiume a Pinzano al Tagliamento. Approccio partecipativo alla gestione dei corsi d’acqua

Dopo la riuscita serata pubblica a Coseano del 6 settembre sui Contratti di Fiume, il comitato Presidio Permanente Sul Tagliamento ha organizzato venerdì scorso 20 settembre presso il Centro Civico “Eugenio Candon” di Valeriano un’assemblea sulla tematica urgente della gestione partecipata del territorio a partire dalla sua componente idrica incentrata sul fiume Tagliamento.  Le serate hanno voluto favorire una riflessione in grado di cambiare il paradigma con cui viene intesa una soluzione a un problema concreto, contrapponendo un approccio puntuale, come la realizzazione del manufatto idraulico tanto voluto dalla Giunta Regionale, ad un processo partecipato di messa in sicurezza del fiume in maniera diffusa lungo tutta l’asta.

In forza di questi concetti Emiliano De Biasio, sindaco di Pinzano al Tagliamento, nel suo discorso di saluto ha evidenziato la necessità di un cambiamento nell’approccio con i fiumi. Egli ha ribadito che il caso della “traversa di Dignano” ripercorre le stesse vicende accorse a Pinzano durante le ipotesi progettuali della traversa nella stretta. “Esiste una retorica” aggiunge De Biasio “nella frase spesso pronunciata non si può sempre dire di no… Nel caso di un’opera impattante come la traversa di Dignano invece si deve dire di no, come per qualunque altra opera che deteriori il territorio. E’ necessario guardare oltre, effettuando studi nuovi e multidisciplinari sul Tagliamento che considerino le peculiarità naturalistiche, idrogeologiche e morfologiche, non solo idrauliche, nella variabile legata ai cambiamenti climatici. Negli ultimi anni sono stati formulati soltanto numeri via via diversi e contradditori sul fiume.

Federico Venturini dell’Università degli Studi di Udine ha illustrato come i contratti di Fiume siano processi partecipativi a cui sono chiamati tutti i portatori di interesse attivi lungo l’asta fluviale, strumenti capaci di promuovere una cultura dell’acqua che sappia collocare i corpi idrici al centro di uno sviluppo sostenibile, non soltanto elementi da proteggere, ma entità capaci di entrare di fatto in simbiosi con la vita economica e sociale delle comunità, baricentro della direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE da cui derivano i Contratti di Fiume.

Nell’intervento preparato dall’Ing. Matteo De Piccoli sulle specificità idrauliche del Tagliamento e sulla spiegazione dell’ipotesi di progetto di “traversa laminante” emerge come la Giunta Regionale in questi mesi abbia creato una “narrazione della sicurezza” da attuare esclusivamente attraverso l’imposizione di opere faraoniche e di dubbia efficacia, dalle conseguenze devastanti per l’ecosistema fluviale unico del Re dei fiumi alpini, per cui è studiato in tutta Europa.

Roberto Pizzutti ha proseguito illustrando le peculiarità del vasto “mosaico ambientale” di specie costituito dal Tagliamento e i suoi siti di interesse comunitario, destinati alla compromissione in caso di grandi opere. La complessità e la specialità del medio corso del fiume non deve prestarsi a nessun tipo di banalizzazione. La rimozione di barriere fluviali non è un’ipotesi da estremisti: si sta facendo anche nella provincia di Bolzano. La gestione del Tagliamento non è delegabile.

Lo scambio con i presenti in sala è stato ricco di interventi. Stefania Garlatti Costa del Comitato A.R.C.A. ha portato il caso della Pedemontana Veneta come una colossale perdita nel bilancio regionale. Per sanarlo il Veneto si è rivolto al Friuli, terra di conquista, affinché realizzi un’opera viabile come la Cimpello-Sequals-Gemona per giustificare un traffico pesante che altrimenti la pedemontana veneta non avrebbe, a causa dei costi al casello. Il necessario attraversamento del Tagliamento è sostenuto dalla farsa di “ponte che sia anche laminante”, concludendo il suo intervento dicendo “…dobbiamo avere il coraggio di essere custodi del territorio…”.

E ‘intervenuto l’Ing. Martina Luigi, ex assessore al comune di Spilimbergo, ha esposto come delle possibili soluzioni si possano trovare nell’esperienza olandese, entrambi i territori, sono sotto il livello del mare in prossimità della foce dei fiumi.

A conclusione della serata è stato comunicato che a breve si riunirà l’Assemblea dei sindaci della Comunità Collinare per discutere, l’Odg del consiglio comunale congiunto di Spilimbergo del 17.07.24, in cui è stata espressa la contrarietà alla Delibera 530\24.

Dall’Albo Pretorio del Comune di San Daniele abbiamo saputo che tale OdG sarebbe in discussione il 26 ottobre.

Se pur con un certo ritardo e la totale assenza di una presa di posizione dei comuni rivieraschi e della Comunità Collinare, escluso Dignano. I comitati accolgono favorevolmente la decisione di discutere, finalmente, attorno a questo tema che ha scatenato un acceso dibattito attorno al Tagliamento.

Mercoledì 16 settembre si è svolta un’assemblea del comitato Presidio Permanente sul Tagliamento, ospiti degli storici locali della latteria Turnaria della comunità di Villanova di San Daniele, dove è emersa la necessità informare e sensibilizzare la popolazione sulle grandi opere che vuole la Giunta regionale. Infatti, martedì scorso l’assessore regionale ai lavori pubblici è stata ospite del sindaco di Gemona, in cui avrebbe dichiarato, di fronte all’assemblea dei sindaci del collinare e della comunità montana, che la Giunta ha stanziato 10 milioni per acquisire i dati tecnici ancora carenti per realizzare un nuovo asse viario su gomma da Spilimbergo Barbeano, andare verso la variante di Dignano e proseguire verso San Daniele Majano e Osoppo, a potenziamento della Pedemontana Veneta, quindi ancora che cosa voglia fare esattamente la Giunta non si è capito, ma si è capito che ci sono le pressioni politiche da parte della Regione Veneto: la traversa con San Michele al Tag e reiterare la narrazione sul rischio zero, che non esiste! Il potenziamento del traffico su gomma e la devastazione del territorio!