Convegno antimafia a Monfalcone by Cisint-Marchesiello, in realtà una passerella politica. Le relatrici per il Prefetto erano “a-politiche, a-partitiche” ma invece sono in campagna elettorale
Si è svolta a Monfalcone la manifestazione “Insieme contro la Mafia” inizialmente pensata dall’associazione Agende Rosse e che è stata abilmente “sfilata”, diventando una passerella By Prefettura e Comune di Monfalcone e come vedremo con connotazione di area politica ben precisa. Come è noto come prologo dell’inziativa si è verificato un episodio spiacevole con protagonista il Prefetto Massimo Marchesiello che ha rifiutato la presenza come co-relatrice della ex parlamentare di Sinistra Italiana Serena Pellegrino. Sull’episodio, che ha dell’incredibile, è stata presentata anche una interrogazione parlamentare. Ma oltre ai fatti, dimostrati da documentazione (scambio di mail) un nuovo elemento si è aggiunto alla vicenda e che se possibile getta un ulteriore ombra su questa manifestazione e sull’operato degli organizzatori “istituzionali”. Infatti il Prefetto di Gorizia ha giustificato il suo operato dichiarando la sua volontà di essere apolitico e a-partitico. Nobile intento se non fosse che il rappresentante del governo non poteva non sapere che le due relatrici principali scelte sono in politica attiva, anzi sono in campagna elettorale. Ma andiamo per ordine: Il prefetto di Gorizia ha dichiarato, come riportato da un virgolettato del quotidiano il Piccolo (ma anche da altre dichiarazioni ad organi di stampa cartacei e televisivi) che lui non ha “operato alcuna censura ad Agende Rosse: la relatrice proposta dal movimento, l’ex deputata Serena Pellegrino, non era adatta alla natura dell’incontro pensato per gli studenti delle superiori”. “Si parla a dei giovani: volevo un taglio assolutamente apolitico e apartitico, c’era il rischio di avere invece delle coloriture politiche che nel mio ruolo non posso consentire”.
Nobile intento, ma le relatrici invitate: Cinzia Franchini e Catia Silva, donne sicuramente minacciate dalla mafia, sono però candidate per una lista civica di chiaro stampo centro destra, la prima a sindaco, la seconda a consigliere per il comune di Modena. Una lista civica della quale, per fare solo un esempio, fa parte anche Stefano Bellei, storico leghista modenese ex segretario del carroccio (nonchè candidato sindaco nel 2014), ora uscito dalla Lega ed aderente al movimento Grande Nord che in alternativa alla Lega Salviana vuole riportare in auge parole d’ordine quali federalismo e secessione. Ma poco importa la linea politica, il problema è che la loro partecipazione dimostra che il Prefetto di Gorizia in questa vicenda è tutto tranne che trasparente dato che lui non può certo affermare di non conoscere l’impegno politico delle due donne in quanto è stato commissario prefettizio a Brescello, il comune sciolto per mafia e conosce perfettamente Catia Silva e la sua vicenda. Intendiamoci non si vuole dire che Catia Silva o Cinzia Franchini non avessero diritto di cittadinanza nel convegno, anzi, è nota la loro azione meritoria contro la mafia, ma altrettanto ruolo potevano avere altri relatori proposti da Agende Rosse, non solo Serena Pellegrino, ma la proposta riguardava anche On. Salvatore Micillo sottosegretario al ministero dell’ambiente (M5s) e il Prof. Vincenzo Guidotto presidente dell’ Osservatorio veneto sul fenomeno mafioso. Insomma quella di Monfalcone non è stata per nulla una manifestazione a-partitica, tutto era invece in sintonia con la destra oscurantista ben rappresentata dalla sindaca di Monfalcone Cisint già nota per le sue azioni diciamo “disinvolte” sul tema stranieri, anche se bambini, e non certo campione di sostegno alla libertà di stampa. Quello che meraviglia e che un prefetto, che dovrebbe essere “altro” si sia prestato in maniera operativa ad una azione chiaramente di parte anche se ben “schermata”. Meraviglia anche che gli altri relatori presenti, che per decenza non nominiamo, si siano prestati ad una operazione di così bassa “lega”. Anche se alcune presenze spiegano anche una certa disattenzione alla vicenda da parte di alcuni organi di informazione locali.