«Difendere il potere d’acquisto delle pensioni»: Spi Cgil in piazza a Udine

Pensionati Cgil in piazza anche in Friuli Venezia Giulia in difesa del potere d’acquisto e contro l’impostazione del piano strutturale di bilancio 2025-2029 presentato dal Governo, che prospetta pesanti tagli alla spesa sanitaria, alla previdenza e all’assistenza. Ad annunciare la manifestazione, che si terrà giovedì 31 ottobre a Udine, in piazza Venerio, il segretario regionale dello Spi Cgil Renato Bressan, davanti all’assemblea dei sindacati territoriali e di lega, riunitasi a Palmanova.

Nel mirino dello Spi, in particolare, la conferma della stretta sulla rivalutazione delle pensioni. «Stretta – ha detto Bressan aprendo i lavori dell’assemblea – che nel biennio 2023-2024 ha prodotto un risparmio per le casse dello Stato di oltre 10 miliardi di euro e di 172 milioni solo per i pensionati di questa regione, penalizzando le pensioni a partire da un importo di 1.650 euro netti». Le pensioni, ha sottolineato il segretario regionale, «non sono un regalo o né un privilegio, ma un salario differito ad ex lavoratori dipendenti ed autonomi che hanno versato contributi per tanti anni. Quanto alla perequazione, «è l’unico dispositivo che può salvaguardare, almeno in parte, il potere d’acquisto dei pensionati nel tempo»: un tema, questo, oggetto di nuovi ricorsi di fronte alla Consulta per l’incostituzionalità delle strette alla liquidazione.

Ma dietro alla mobilitazione dello Spi-Cgil c’è l’impostazione generale di un piano di bilancio «che promuove ancora una volta gli evasori, che restringe sempre più l’intervento pubblico, che impoverisce le classi più deboli e che per di più non stimola la crescita di cui ci sarebbe fortemente bisogno», ha detto ancora Bressan. «Un’idea di Piano che se dovesse passare così com’è, proprio per la sua strutturalità, dispiegherebbe i suoi effetti per i prossimi 7 anni, condannando questo paese ad un impoverimento progressivo e duraturo».

Il potere d’acquisto logora chi non ce l’ha. Questo lo slogan scelto dallo Spi-Cgil, che denunciano la politica di usare le pensioni come bancomat, la privatizzazione strisciante della sanità, la mancata attuazione della legge sulla non autosufficienza, l’assenza in generale di misure di misure contro la precarietà del lavoro e in difesa del potere d’acquisto di lavoratori e pensionati. Temi ai quali si aggiungono anche quelli della pace, anch’esso al centro dell’assemblea di oggi, e dei referendum contro la legge sull’autonomia differenziata, che vede tutta la Cgil, dopo il successo della sottoscrizione del quesito, chiusa con 1,3 milioni di firme, impegnata a sostegno del voto nella prossima primavera, con l’obiettivo di raggiungere il quorum del 50% di votanti. Sul tema è intervenuto anche Lorenzo Mazzoli, della segreteria nazionale dello Spi, sollecitando un forte impegno dei pensionati in difesa della Costituzione e dei valori che questa rappresenta.