Diritto all’oblio oncologico. Simona Liguori: «a fianco delle associazioni che si battono per arrivare a una legge nazionale»

«E’ quasi passato un anno dal lancio della campagna di raccolta firme per richiedere la legge per il riconoscimento del diritto all’oblio oncologico, che punta ad eliminare da chi è guarito l’etichetta di “malato di tumore”. A spiegarlo e la consigliera regionale di Civica Fvg Simona Liguori secondo cui il futuro di chi è stato malato, infatti, risulta condizionato da quella etichetta: spesso si trova in difficoltà – o non può proprio – ad accedere ad alcuni servizi, a richiedere mutui, prestiti, assicurazioni e adozioni, a reinserirsi nel mondo del lavoro. Una situazione sbagliata e ingiusta per chi ha diritto a un ritorno alla vita dopo il cancro alla pari delle persone che non si sono malate di tumore. Stiamo lavorando per riuscire a portare, prima della fine della legislatura, il nostro contributo affinché si arrivi finalmente a una legge sul diritto all’oblio oncologico. Così la consigliera regionale di Civica Fvg  Liguori nel trattare il delicato tema del diritto all’oblio oncologico, per cui una persona non deve essere costretta a dichiarare la pregressa patologia, trascorso un certo periodo di tempo dalla conclusione dei trattamenti. Nella passata Legislatura è stato presentato al Senato un disegno di legge recante “Disposizioni in materia di parità di trattamento delle persone che sono state affette da patologie oncologiche”, al fine di introdurre anche in Italia il diritto all’oblio oncologico, ma questo testo non è stato mai tradotto in testo normativo.