Dissequestrata la Mare Jonio senza alcuna prescrizione. Presto potrà riprendere il mare e le sue azioni di soccorso
La Procura di Agrigento ha disposto il dissequestro della Mare Jonio, la nave della missione Mediterranea, sottoposta a sequestro probatorio a metà della scorsa settimana.
Il Procuratore aggiunto Salvatore Vella, che coordina l’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ha firmato il provvedimento di dissequestro dopo avere “fatto tutti gli accertamenti necessari per i reati ipotizzati”. Subito dopo il sequestro della nave, il ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva esultato: “Sequestrata la nave dei centri sociali. Ottimo. Ora in Italia c’è un governo che difende i confini e fa rispettare le leggi, soprattutto ai trafficanti di uomini. Chi sbaglia paga”. Alla brutta notizia per il ministro degli interni si aggiunge anche quella che nel decreto di dissequestro non viene indicata alcuna prescrizione per la nave a cui non è impedito di riprendere il largo.
Un’operazione che però non sarà immediata. «Siamo contenti per il dissequestro della nave Mare Jonio, ce l’aspettavamo. Perché, come sempre abbiamo detto, siamo molto sereni e sicuri. Noi andiamo avanti a testa alta», ha detto Luca Casarini, il capo missione della nave Mare Jonio. «Adesso dobbiamo riorganizzare le cose – spiega Casarini – l’inchiesta va avanti, e io sarò interrogato martedì prossimo».
Anche per questa ragione difficilmente la nave umanitaria potrà tornare nell’area di ricerca e soccorso prima di mercoledì prossimo. Il dissequestro «è una buona notizia, perché Mare Jonio è di nuovo a disposizione. Noi non ci siamo mai fermati, continuiamo a occuparci di un dramma umanitario che sta accadendo a poche centinaia di chilometri dalle nostre coste. E lo facciamo in terra oltre che in mare».
Nell’ambito dell’inchiesta sono stati iscritte nel registro degli indagati due persone, il Comandante della nave Pietro Marrone e il
capo missione Luca Casarini. I due sono indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per il mancato rispetto dell’ordine di arrestare l’imbarcazione da parte di una nave da guerra. Marrone è già stato interrogato la scorsa settimana, per quasi sette ore, a Lampedusa, Casarini verrà invece interrogato, alla presenza del suo legale Fabio Lanfranca, martedì 2 aprile alla Procura di Agrigento