Domani lo sciopero generale, a Pordenone la manifestazione Fvg

Manifestazione Cgil e Uil (foto di repertorio)

Si terrà a Pordenone la manifestazione regionale indetta da Cgil e Uil del Friuli Venezia Giulia in occasione dello sciopero generale di venerdì 29 novembre, che coinvolgerà per l’intera giornata tutto il lavoro pubblico e privato.  In regione sarà interessata quindi una platea complessiva di circa 400mila lavoratori dipendenti, dal manifatturiero ai servizi, dalla sanità alla pubblica amministrazione, dalla scuola al trasporto pubblico (con l’eccezione di quello ferroviario, che funzionerà regolarmente).  Sede della manifestazione regionale, come accennato in apertura,  sarà Pordenone, centro gravitazionale di un’area che sta pagando un duramente la crisi tedesca e il rallentamento dell’elettrodomestico, storico volano per l’industria e l’economia della Destra Tagliamento. A confermarlo i dati sulla Cassa integrazione, che vedono proprio la provincia di Pordenone prima in Fvg per richieste complessive, con quasi 5 milioni di ore autorizzate su un totale regionale di 11,4 milioni (i dati gennaio-settembre). Per quanto riguarda il corteo, il concentramento è fissato a partire dalle 10 in piazza Risorgimento, con partenza alle 10.30 e arrivo in piazza XX Settembre, sede del comizio conclusivo, che verrà concluso da Luigi Giove, della segreteria nazionale Cgil. «La protesta – spiega Michele Piga, segretario generale della Cgil Friuli Venezia Giulia –esprime il nostro profondo dissenso nei confronti del disegno di legge di bilancio dal Governo, deludente e priva di vere risposte sui grandi temi in materia di fisco, di lotta alla precarietà, di investimenti sulla sanità pubblica e sulla scuola, di rilancio delle politiche industriali di fronte ai segnali di difficoltà sempre più allarmanti che incombono sul nostro manifatturiero, in particolare nelle aree più esposte alla crisi tedesca, come la nostra regione. La conferma del taglio al cuneo fiscale è largamente al di sotto del minimo sindacale sul fronte del sostegno ai redditi dei lavoratori dipendenti, falcidiati dall’inflazione tanto nel privato quanto nel pubblico. Del tutto insufficiente anche il finanziamento del fondo sanitario nazionale, che di qui ai prossimi cinque anni continuerà a crescere meno del prodotto interno lordo, perpetuando una situazione che vede già medici e infermieri in fuga e il 10% dei cittadini che rinunciano alle cure, con punte del 24% tra gli anziani». Commento anche  da Matteo Zorn, segretario generale Uil del Friuli Venezia Giulia:  «L’aumento di 3 euro delle pensioni minime e una politica fiscale che non aumenta i salari, ma ammicca agli evasori, sono l’emblema di una legge di bilancio totalmente insufficiente a rispondere ai problemi del Paese e a migliorare le condizioni di vita delle persone, in termini di previdenza, sanità e scuola. A tutto questo si aggiunge un pericoloso arretramento sui diritti del lavoro: nel collegato lavoro Il Governo ha ulteriormente deregolamentato infatti le assunzioni, con un uso indiscriminato dei contratti somministrati e a tempo determinato, a discapito della sicurezza e della qualità. Una scelta miope, presentata come “piena occupazione”, ma che nasconde invece l’aumento della precarietà e la riduzione delle tutele, specie dei giovani, in un’Italia che già ha i salari più bassi e stagnanti tra i grandi Paesi europei. Se l’inverno demografico è oramai un fatto conclamato, con la precarietà che alimenta il lavoro povero e spinge i giovani a emigrare, il Governo ha per di più “spento il riscaldamento” al Paese».
Da Cgil e Uil Fvg anche dure critiche all’ordinanza di precettazione con cui il ministro Salvini ha ridotto a 4 ore la durata dello sciopero nel trasporto pubblico locale : «Per l’ennesima volta – questo il commento di Piga e Zorn – Salvini si ricorda di essere ministro dei Trasporti solo per precettare i lavoratori e attaccare il loro diritto di scioperare. Se vuole che i lavoratori scioperino di meno, il ministro si preoccupi di investire sul trasporto pubblico e di promuovere politiche che difendano i salari e le pensioni».

I Commenti della politica regionale (in aggiornamento) 

Sinistra Italiana Friuli Venezia Giulia scende in piazza a Pordenone, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori convocati da CGIL e UIL, per lo sciopero generale del 29 novembre.

“Le lavoratrici e i lavoratori sono presi in giro da questo governo. Questa manovra non mette un euro in tasca ai lavoratori e ai pensionati, taglia la sanità e falcidia l’università, ma aumenta le spese militari del 12,4% rispetto al 2024 (+3,5 miliardi in un anno) e del 60% sul decennio. Continuano i bonus e le mancette che non incidono sul reddito delle persone normali, le aziende chiudono o entrano in crisi, ma per il centrodestra tutto si risolve con il turismo e il lavoro povero. Saremo in piazza anche per tutti quei precari e finte partite IVA che di fatto non possono scioperare. In Regione, in parlamento e nei Comuni con Alleanza Verdi Sinistra continueremo a lavorare per un’alternativa all’austerità e alle destre piegate al sistema economico neoliberale”.
Dichiara il segretario regionale Sebastiano Badin