Due anni dalla chiusura del Punto Nascite di Palmanova. Da allora è iniziato il declino dell’Ospedale di Palmanova.
Sono passati due anni, 730 giorni dall’ultimo momento in cui il Punto Nascite, prima attivo all’Ospedale di Palmanova, ha cessato le sue attività. “Una scelta di puro interesse politico, non basata su dati medico-scientifici, decisa dal Presidente Massimiliano Fedriga e dall’assessore regionale alla sanità Riccardo Riccardi. Una decisione improvvisa che ha generato quell’enorme ingiustizia che noi e tutti i cittadini della Bassa Friulana non potranno mai dimenticare. Un Punto da 800 parti l’anno, che poteva vantarsi a livello nazionale della professionalità, umanità e competenza dei suoi operatori e della qualità delle strutture, come le sale operatorie appena riqualificate e le moderne e attrezzate sale parto. Il pronto soccorso pediatrico ora è ridotto a poche ore di attività, così come gli ambulatori di ostetricia e ginecologia.
Da quel giorno è iniziato il costante declino dei servizi offerti dall’Ospedale di Palmanova. E nonostante le tante promesse sul Super Ospedale, le manifestazioni di popolo e le raccolte firme, le richieste formali, le vie legali, le tante lettere, i molti incontri, le continue richieste, assistiamo ad un costante depauperamento della struttura con professionalità che se ne vanno, servizi medici trasferiti o ridotti al minimo, assenza di investimenti. Non ci sono ancora nemmeno i piani aziendali che delineerebbero la nuova struttura”. Questo il sintetico bilancio a due anni dalla chiusura del Punto Nascite di Palmanova, da parte del Sindaco di Palmanova Francesco Martines.
Che aggiunge: “Un declino evidente non solo per Palmanova ma per tutta la Bassa Friulana, Latisana compresa. Dopo un primo anno in cui il numero di nati ha superato di poco la soglia legale dei 500, le proiezioni per il 2021 si assestano a circa 430 nati. Un valore che porta, purtroppo, all’inevitabile chiusura anche di quel Punto Nascite, lasciando la Bassa Friulana completamente scoperta. Un danno enorme per tutte le neo mamme costrette e lunghi e pericolosi tragitti verso Udine o Monfalcone. Ora attendiamo ancora la sentenza del Consiglio di Stato, a cui abbiamo chiesto di esprimersi sulle modalità legali seguite per la chiusura del Punto Nascite di Palmanova. Continueremo con tutte le energie a difendere ciò che, ingiustamente, è stato tolto all’Ospedale, chiedendo servizi e qualità nelle prestazioni sanitarie”.