Ecobonus, PD abrogare art. 10 Dl Crescita: “Un danno per piccole imprese e artigiani”
“Una minaccia per l’intera filiera della riqualificazione energetica, un danno per le imprese, quasi sempre di piccole dimensioni, e gli artigiani, per cui gli interventi di riqualificazione energetica invece di garantire lavoro rischiano di tradursi in costi insostenibili. L’articolo 10 del decreto Crescita va abrogato”. Così le senatrici Pd Teresa Bellanova e Tatiana Rojc, che hanno depositato un apposito ddl a Palazzo Madama.
“Abbiamo recepito le richieste che sono venute in primo luogo dal territorio – spiega Rojc – dove un’intera filiera è a rischio estinzione. Una filiera che anche in questi anni di crisi è riuscita a contribuire alla creazione di ricchezza e occupazione nel Paese, soprattutto in determinate aree. Speriamo che questo ddl dia una spinta anche al Governo, affinché possa rimediare a un bruttissimo errore prima che dispieghi i suoi effetti”.
“Prevedendo infatti – aggiunge Bellanova – la possibilità per chi effettua gli interventi di efficienza energetica di ricevere, invece delle detrazioni previste negli anni scorsi, uno sconto sul costo della prestazione da parte di chi effettua l’intervento, schiaccia le imprese tra ditte fornitrici e clienti, scaricando direttamente sull’impresa esecutrice, quasi sempre di piccole dimensioni, gran parte dell’onere finanziario derivante dal costo dell’intervento stesso, con effetti che potrebbero rivelarsi devastanti. Si inaugura per legge una guerra tra piccole aziende. Un vulnus – prosegue la senatrice – già rilevato dallAutorità garante della concorrenza, ma Governo e maggioranza, come loro solito, hanno tirato dritto non intendendo ragioni”.
Le due esponenti dem evidenziano che “questa norma rischia di agevolare unicamente la grande distribuzione, le grandi catene, le multiutilities e gli ex monopolisti dell’energia che hanno le capacità economiche ed organizzative per sostenere le modifiche apportate alla disciplina degli incentivi”.
“Quell’articolo è la dimostrazione del bluff del decreto Crescita: va abrogato subito, prima che sia troppo tardi, come peraltro attesta il procedimento amministrativo avviato da oltre 60 imprese del settore impianti davanti alla Commissione europea ed all’Autorità garante per la concorrenza ed il mercato per violazione del diritto comunitario e/o nazionale della concorrenza”. conclude Bellanova.