Ecofarm inaugura il primo impianto in FVG per la sterilizzazione dei rifiuti sanitari

Nella sua sede di Remanzacco, Ecofarm, azienda facente parte del Gruppo Luci, ha inaugurato il nuovo impianto di sterilizzazione di rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo.
L’impianto – il primo in Friuli Venezia Giulia – trasforma i rifiuti a rischio infettivo in rifiuti non pericolosi e ha lo scopo di limitare gli impatti ambientali, riducendo il conferimento in impianti e diminuendo drasticamente il numero di trasporti.
All’evento hanno presenziato numerose autorità locali e istituzionali, accolte dai saluti di benvenuto da parte di Adriano Luci, presidente del Gruppo Luci, e della sindaca di Remanzacco, Daniela Briz.
Impianto di sterilizzazione di Ecofarm: un reale contributo per l’ambiente
“Con l’impianto di sterilizzazione vogliamo ampliare le attività di stoccaggio e di trattamento dei rifiuti sanitari, facendo leva sull’attuazione del principio di prossimità raccomandato dalle direttive in ambito di gestione rifiuti, affinché il trattamento venga effettuato in vicinanza ai luoghi di produzione. Questo comporta, inoltre, costi di trattamento sostenibili che ricadono anche nella proposta ai clienti finali”, sottolinea Paride Luci, presidente di Ecofarm.
Infatti, i rifiuti prodotti dalla sterilizzazione vengono destinati al recupero energetico negli impianti di termovalorizzazione oppure vengono impiegati per la produzione di CSS (Combustibile Solido Secondario) e non più smaltiti. Si genera, così, un precedente virtuoso in regione, che promuove l’attuazione di processi attenti a ridurre gli impatti ambientali, nel rispetto e in un’ottica di economia circolare.
Un progetto integrato con le altre realtà del Gruppo Luci
Nel corso dell’incontro diversi specialisti del Gruppo Luci hanno presentato l’integrazione dei servizi a corollario dell’impianto Ecofarm.
Infatti, grazie alle diverse competenze e alla sinergia tra le aziende del Gruppo, è stata affrontata a 360° la gestione delle emissioni dell’impianto di sterilizzazione, componente significativa da essere valutata per gli impatti a livello di odori e di eventuali aspirazioni di sostanze chimiche al fine di un opportuno inserimento dell’impianto nel contesto territoriale.
Il primo intervento, a cura di Elena Iaiza, responsabile tecnico ambientale, oltre a descrivere il funzionamento dell’impianto, ha affrontato i principi della sostenibilità come fil rouge del progetto e delle attività del Gruppo Luci.
Riguardo le emissioni odorigene, Silvia Rivilli, direttore tecnico di LOD, ha fornito una panoramica della metodologia e dei risultati inerenti alle analisi degli odori emessi in atmosfera. Di seguito, Enea Merlin, technical manager, ha presentato l’impianto di filtrazione per l’abbattimento degli odori progettato e realizzato ad hoc da Labiotest, dopo esperienze maturate sul territorio nazionale.
Gli interventi tecnici si sono conclusi con il responsabile dei Laboratori di Analisi Gesteco, Mattia Gatto, che ha illustrato i risultati analitici delle emissioni in atmosfera svolte per individuare eventuali pericolosità nelle componenti chimiche emesse dall’impianto di sterilizzazione.