Elezioni: Francesco Russo, su numero mandati Pd sempre stato chiaro. Stupiscono le “sciocchezze” veicolate dal capogruppo di Fdi in Consiglio regionale, Claudio Giacomelli
«Stupisce che una persona che dovrebbe avere solidi studi giuridici come il collega Giacomelli ripeta la sciocchezza troppe volte ascoltata del centrosinistra che ha fatto parte di “governi nazionali senza la minima investitura elettorale”». Lo afferma il consigliere regionale Francesco Russo (Pd), replicando al capogruppo di Fdi in Consiglion regionale, Claudio Giacomelli che ha dichiarato che il “Partito democratico che ha fatto parte per dieci anni di governi nazionali senza la minima investitura da parte dell’elettorato”.
«Il capogruppo di Fdi dovrebbe sapere che l’Italia è una Repubblica parlamentare in cui nessun presidente del Consiglio (compresa Meloni) è stato votato direttamente dai cittadini, che si chiamasse De Gasperi, Craxi o Ciampi. Se invece Giacomelli ha ancora dubbi su quale sia l’opinione del Partito democratico in Friuli Venezia Giulia rispetto al terzo mandato voglio fargli un regalo e dargli un’informazione che probabilmente lui fa solo finta di non avere: noi siamo stati da sempre e restiamo contrari a concedere la possibilità di un “regno” di 15 anni a qualunque presidente. A differenza del centrodestra noi non ne facciamo una questione personale. Non ci interessa se Fedriga abbia il problema di cosa fare alla fine di questa legislatura, così come lo stesso vale per i presidenti di Regione di altro colore politico. Dieci anni sono più che sufficienti per portare a termine programmi e progetti di una Giunta. Non a caso la più grande democrazia al mondo prevede per i presidenti americani il divieto di candidatura dopo due mandati. Serve per evitare un’eccessiva concentrazione di potere e favorire quel ricambio che da sempre rappresenta la migliore garanzia di trasparenza e democrazia per i cittadini».
Secondo Russo, «tentare un’inutile polemica sul Partito democratico non nasconde e non nasconderà le divisioni e i contrasti all’interno del centro destra regionale in cui è nota a tutti la divisione fra Lega e Lista Fedriga, così come la crescente ambizione di FdI. Il leader di Fratelli d’Italia Rizzetto non si è fatto pregare per ricordare a Fedriga che ha una data di scadenza e che il suo partito aspira a prendere il suo posto. Perché, allora, Giacomelli si fa più problemi del suo segretario regionale e si nasconde dietro le decisioni di Giorgia Meloni?».