Decine di dirigenti delle Aziende del Servizio sanitario regionale, ma la Giunta assegna l’ennesima consulenza esterna. Per Riccardi la sanità Fvg è tra le migliori

“Il nostro resta uno tra i migliori servizi sanitari regionali. Spendendo più degli altri garantiamo bene le complessità. Facciamo, però, sempre più fatica nelle risposte meno acute. Il nostro resta un sistema di offerta troppo disperso e frammentato che ha bisogno di una forte specializzazione, senza chiudere ospedali o ridurre posti letto”. Queste le parole dell’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi durante la seduta odierna della Commissione III del Consiglio regionale dedicata alla presentazione delle valutazioni ‘conseguenti alla convenzione tra la Regione e l’Agenzia nazionale servizi sanitari regionali (Agenas) per rafforzamento Sistema Sanitario regionale (Ssr)’. Parole che sono un insulto alle migliaia di corregionali che non hanno accesso alle cure se non con tempi spesso incompatibili con le patologie. Ma Riccardi sembra farsi beffa delle sofferenze altrui e se la ride.  Fedriga gli regge il sacco.  Così ora è scontro aperto con le opposizioni.

La “task force” di decine di dirigenti delle Aziende del Servizio sanitario regionale scelta da Fedriga e Riccardi non basta: la Giunta assegna l’ennesima consulenza esterna per “potenziare e rafforzare il Sistema sanitario regionale in ambito organizzativo, gestionale, economico, finanziario e contabile”. L’assetto istituzionale e organizzativo del Servizio sanitario del Friuli Venezia Giulia è composto dall’Azienda regionale di coordinamento per la salute (ARCS), dalle Aziende sanitarie “Friuli Occidentale (ASFO)”, “Universitaria Giuliano Isontina (ASUGI)” e “Universitaria Friuli Centrale (ASUFC)” e dagli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) “Burlo Garofolo” di Trieste e “Centro di riferimento oncologico” di Aviano. Tutte le Aziende del Servizio sanitario regionale sono dotate di una Direzione strategica: per l’Azienda ARCS, la direzione strategica risulta composta dal direttore generale, dal direttore amministrativo e dai direttori di struttura individuati nel relativo atto aziendale, nonché dal direttore sanitario e dal direttore dei servizi sociosanitari, in relazione all’attribuzione di funzioni sanitarie accentrate; per le altre aziende sono previsti il direttore generale, il direttore amministrativo, il direttore sanitario e il direttore dei servizi sociosanitari. Dietro ad ognuno degli incarichi sopracitati c’è una persona che si presume essere competente e che viene retribuita adeguatamente per il lavoro che svolge. Fanno parte della “task force” scelta da Fedriga e Riccardi più o meno una trentina di professionisti che il Presidente e l’Assessore non considerano però evidentemente sufficienti. Fedriga e Riccardi hanno infatti pensato bene di affiancare ai vari Direttori l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS) per una spesa di 140 mila euro. Per fare cosa? Per “potenziare e rafforzare il Sistema sanitario regionale in ambito organizzativo, gestionale, economico, finanziario e contabile, in tema di efficacia degli interventi sanitari, nonché di qualità, sicurezza e umanizzazione delle cure e, conseguentemente, al fine di migliorare ulteriormente i risultati del monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza”.  «Al sesto anno di mandato della Giunta – ha sottolineato Simona Liguori, consigliere regionale del gruppo Patto per l’Autonomia-Civica FVG e vice presidente della Commissione sanità – siamo ancora al punto di chiedere aiuto esternamente per capire in che modo risolvere gli innumerevoli problemi che continuano ad accumularsi nel settore più importante per i nostri cittadini, ovvero la sanità. I monitoraggi ci vedono costantemente tra le Regioni d’Italia più in difficoltà, ma la preoccupazione di chi ci governa la Regione sembra essere quella di assegnare incarichi di consulenza anziché risolvere concretamente le problematiche. A cosa è servita questa ennesima spesa di denaro pubblico? Forse a certificare il fallimento di una gestione la cui incapacità viene scontata ogni giorno dalla gente quando va a prenotare un esame o una visita specialistica e che per non sottostare alle lunghissime liste d’attesa è costretta a pagare di tasca propria».

 

Sanità: Gruppo Pd, confronto tra Fvg e Paese sia trasparente. «A fronte di una situazione del sistema salute che arranca e che cittadini e operatori avvertono in maniera differente rispetto a come viene dipinto da chi governa, utilizzare i dati a seconda della convenienza non aiuta a risolvere i problemi. Se i confronti tra il Fvg e il resto del Paese devono esserci, allora siano franchi e tengano conto sia di luci che di ombre, diversamente le cose non miglioreranno per il nostro sistema sanitario pubblico». Lo affermano i consiglieri regionali Manuela Celotti, Nicola Conficoni, Roberto Cosolini e Francesco Martines (Pd) a margine della seduta della 3ª commissione durante la quale sono state presentate le valutazioni conseguenti alla convenzione stipulata tra la Regione Friuli Venezia Giulia e l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), per il potenziamento e rafforzamento del Sistema sanitario regionale.

«Ci auguriamo che i dati presentati oggi da Agenas siano una sintesi del rapporto realizzato, costato alle casse pubbliche 140mila euro, dato che fino a qualche anno fa era la stessa Direzione regionale Salute a produrre una mole di dati superiore a quella illustrata oggi in commissione. Non si capisce come mai se, dai dati illustrati, il numero di ospedali e quello di medici e infermieri è superiore alla media nazionale, i cittadini del Fvg trovino sempre meno risposte nel sistema sanitario pubblico. È chiaro dunque che il problema sta nella gestione».

Inoltre, continuano, «fa specie che il confronto venga fatto fra il Fvg e le altre Regioni quando si tratta di dati sui quali abbiamo situazioni e trend positivi, mentre sugli aspetti che si intuisce saranno oggetto delle revisioni del sistema ospedaliero annunciate dall’assessore Riccardi, il confronto venga fatto con gli standard del ministeriale del dm70, che praticamente nessuna Regione italiana rispetta. Quello stesso decreto ministeriale, che va ricordato stava alla base della tanto recriminata riforma Telesca, ora questa Giunta (in completa antitesi rispetto alle precedenti posizioni di assoluta critica) ne fa il Vangelo e vuole così giustificare declassamenti e tagli alle strutture ospedaliere, mentre nulla si dice mai del decreto ministeriale 77 e della sanità territoriale» affermano i consiglieri. «Preoccupa infatti che si sia voluto sottolineare come la nostra regione abbia più Soc (strutture complesse con primario) e più posti letto per acuti in rapporto alla popolazione, rispetto agli standard ministeriali, quando invece il Fvg è fra le regioni più virtuose riguardo al rapporto fra abitanti e numero di ospedali. Su questi aspetti ci si è ben guardati dal fare confronti con altre regioni. Vogliamo essere più realisti del re?». «Stucchevole, infine, il richiamo al fatto che il privato accreditato nella nostra regione sia decisamente meno diffuso rispetto a molte altre, e che la sua espansione potrebbe rappresentare una strada da percorrere, senza però minimamente accennare a quello che il privato accreditato fa in questa regione rispetto a quello che ha sempre fatto e fa in altre regioni».