Emanuele Zanon consigliere regionale gruppo misto: “Carenza di personale ed eccesso di burocrazia mettono in crisi l’operatività nei Comuni”
Un eccesso di burocrazia unito alla carenza del personale “rischiano di mettere in crisi l’operatività nei Comuni piccoli o quelli montani, con il rischio che questo si traduca in una penalizzazione del servizio ai cittadini. Occorre introdurre un sistema di premialità per chi decide di lavorare in questi Municipi, spesso meno attrattivi per le nuove assunzioni”, così Emanuele Zanon consigliere regionale del Gruppo Misto / Regione Futura che nei giorni scorsi ha presentato una mozione alla giunta regionale regionale per richiedere interventi che favoriscano l’assunzione di personale nei piccoli comuni.
Oggi la carenza cronica non è compensata dalle modalità di assunzione tramite concorso che anche laddove vengono indetti, spesso vanno deserti perché “è difficile individuare personale disposto a prendere servizio in Municipi dislocati in territori montani periferici o a rimanervi a lungo termine – spiega Zanon – Di questi giorni è la notizia che il sindaco di Sauris ha annunciato le proprie dimissioni a fronte di una carenza di personale che non consente di espletare richieste e procedure”. Il rischio infatti “è che la carenza di personale si traduca in una minore efficienza nell’erogazione dei servizi al pubblico (ad esempio nell’allungamento dei tempi necessari all’espletamento di pratiche e procedure da parte degli uffici comunali, se non addirittura in alcuni casi al blocco della macchina amministrativa) come conseguenza del fatto che gli uffici sono da un lato oberati dal numero di istanze, dall’altro lato contestualmente si devono confrontare con la crescente complicazione delle procedure stesse per via dell’abnorme aumento di burocrazia e delle procedure informatiche. L’introduzione di questi sistemi telematici infatti ha avuto il merito di standardizzare e migliorare procedure e processi, tuttavia questi sistemi che ben si confanno ai grandi Comuni (laddove la pianta organica prevede una più complessa settorializzazione e gerarchizzazione) non hanno portato altrettanto beneficio ai piccoli Comuni, dove invece i funzionari pubblici si trovano a dover eseguire plurime procedure e spesso da soli”.
Oltre a fare pressione sul Governo Centrale sulla necessità non più rimandabile di operare concrete e forti azioni per la sburocratizzazione e la semplificazione di procedure e processi negli Enti Locali, una proposta per incentivare le nuove assunzioni di personale è di introdurre due parametri (anche tra loro cumulabili) pensati ad hoc per Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti e/o Comuni situati in zone montane/marginali, prevendendo per queste categorie di Enti Locali degli strumenti nuovi da applicare in fase di contrattazione collettiva. “Ad esempio prevedendo forme di premialità specifiche (o con la possibilità di fornire soluzioni aggiuntive ad esempio alloggi temporanei gratuiti per chi opera in Comuni lontani o marginali) – spiega Zanon – nonché forme di penalizzazione per chi invece lascia il posto di lavoro entro pochi mesi dall’assunzione. Oggi accade il contrario, ossia che in caso di dimissioni i Comuni sono costretti a congelare per sei mesi quel posto di lavoro. Questo non è più sostenibile. Specialmente se ricordiamo che oggi alla luce delle ingenti risorse rappresentate dal PNRR è quanto mai necessario che i Comuni singoli o associati abbiano personale in grado di accedere alle gare e ai bandi garantendo le stesse opportunità. Se tali rimangono le condizioni c’è il rischio concreto che si venga a sviluppare una situazione “di sviluppo a doppia velocità”, laddove i grandi centri del Friuli Venezia Giulia riusciranno ad accedere alle risorse mentre i piccoli Comuni rischieranno sempre più di rimanere esclusi dalla progettazione e dai bandi”.
La carenza endemica di personale negli Enti locali – che si stima si attesti sul 30% nei grandi centri per salire fino al 50% nei Municipi di zone periferiche – è aggravata dal fatto “che i piccoli Comuni sono soggetti alle stesse procedure amministrative (ad esempio in materia economico-finanziaria, ma anche di controllo come ad esempio per l’anticorruzione) al pari dei grandi Comuni dove non solo il numero di addetti è imparagonabile ma lo sono anche la mole e la tipologia di interventi e specialmente l’entità di investimenti e di bilancio” conclude Emanuele Zanon.