Emergenza Ucraina/ Rocca Presidente della Croce Rossa Italiana: ecco cosa stanno facendo i volontari della Cri
“Il conflitto in Ucraina si prefigura come una delle più grandi emergenze umanitarie d’Europa negli anni a venire, non solo oggi. L’evacuazione dei civili e i bisogni in generale sono enormi e, probabilmente, cresceranno, sia all’interno che all’esterno dell’Ucraina”. Così Francesco Rocca, Presidente della Croce Rossa Italiana e della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC), in apertura di una conferenza stampa internazionale organizzata da IFRC per i due anni di pandemia di COVID-19.
“Milioni di persone hanno un disperato bisogno di acqua potabile e cibo. Con le strade impraticabili e le forniture interrotte, le persone sono private della possibilità di cure mediche di emergenza, medicine, acqua pulita e riparo. Senza un’azione urgente per proteggere questi servizi, sono previsti inimmaginabili impatti umanitari su larga scala”, ha continuato. “I nostri ‘eroi’, anche se non amo molto questo termine, sono i volontari e il personale della Croce Rossa ucraina. Nonostante l’alto rischio per le proprie vite, continuano a lavorare instancabilmente per aiutare le persone e le comunità colpite”. “Ecco perché, innanzitutto, l’appello è che lo spazio per un’azione umanitaria neutrale, imparziale e indipendente, venga protetto e garantito, in modo che gli attori umanitari come la Croce Rossa possano mantenere l’accesso”, ha sottolineato Rocca. Le donne e gli uomini della Croce Rossa ucraina, ha aggiunto, “si trovano nei rifugi antiaerei e nelle stazioni della metropolitana per addestrare le persone al primo soccorso, in modo che possano aiutare familiari e amici in caso di infortunio. Stanno aiutando a evacuare le persone con disabilità. E stanno salvando molte vite supportando vigili del fuoco, unità mediche e di protezione civile”. “Negli ultimi giorni, 3000 civili ucraini si sono uniti alla Croce Rossa come volontari, mostrando un grande desiderio di fare qualcosa per aiutare le loro comunità”, ha rimarcato Rocca. “Stiamo davvero assistendo al grande potere della rete della Croce Rossa.
Le nostre squadre in Ucraina e nei paesi limitrofi, poi, hanno mobilitato migliaia di volontari e personale. Attualmente stanno fornendo assistenza salvavita, riparo e beni di prima necessità a quante più persone possibile. Centinaia di migliaia di persone traumatizzate stanno raggiungendo le frontiere. Le squadre della Croce Rossa nei paesi circostanti, tra cui Polonia, Russia, Ungheria, Slovacchia, Croazia, Romania e Moldova, stanno accogliendo le persone fornendo assistenza medica, letti, cibo, acqua e supporto psicologico, oltre a SIM card per mantenere in contatto questi profughi con le famiglie”. “A causa di questa situazione umanitaria in rapido deterioramento sia in Ucraina che nei paesi circostanti, come Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa stiamo intensificando il lavoro per assistere i primi due milioni di persone bisognose a causa dell’intensificarsi delle ostilità. In particolare – ha specificato – le persone vulnerabili come i minori non accompagnati, le donne sole con bambini, gli anziani e le persone con disabilità. Ma la situazione, come tutti sappiamo, è ancora molto fluida e cambia molto velocemente. Le nostre squadre di emergenza sono sul campo per valutarla minuto dopo minuto”. “Ovviamente, – ha proseguito – la salute è la preoccupazione principale: l’accesso a strutture sanitarie e medicinali, campagne di immunizzazione o, come ha affermato qualche giorno fa l’Oms, le forniture di ossigeno per malattie critiche, compreso il COVID-19, sono tutte attività fondamentali che devono essere assicurate a tutta la popolazione”. Concludendo, Rocca ha voluto ringraziare “le migliaia di volontari della Croce Rossa che stanno facendo del loro meglio per servire le persone vulnerabili in Ucraina, alle frontiere, nelle comunità ospitanti ed esprimere la gratitudine per la solidarietà mostrata ovunque. Spero che questo drammatico momento sia un punto di svolta per l’atteggiamento dell’UE nei confronti di migranti e rifugiati: tutti coloro che fuggono dalla violenza, dalla povertà, dalla guerra devono essere protetti e trattati con dignità, sia che provengano dai confini ucraini che da quelli meridionali dell’UE come il Mar Mediterraneo”.
(fonteCri)