Energia “contraddittoria” made Fvg: fotovoltaico per le abitazioni ma cogeneratori a metano per la Siot in sfregio all’ambiente
C’è una contraddizione tra due provvedimenti della Regione in materia di abbattimento delle emissioni responsabili dei cambiamenti climatici, a spiegarlo in una nota sono i comitati di tutela del Tagliamento e del Lago dei Tre Comuni. La Regione Fvg targata Fedriga da un lato incentiva giustamente il fotovoltaico nelle abitazioni con uno stanziamento di 100 milioni di euro. una operazione – per i maligni – con l’occhio alle prossime elezioni, dall’altro lato ha approvato, con procedure veloci, l’installazione anche nelle stazioni di pompaggio di Somplago e Paluzza della Societa’ Italiana per l’Oleodotto Transalpino (SIOT) dei cogeneratori a metano di elettricità e calore per riscaldare il petrolio, dice la SIOT, e farlo scorrere più velocemente nella condotta. Questo, nonostante le emissioni inquinanti si accumulino in quelle ristrette valli montane. Contraddizioni cocenti secondo i Comitati dato che la maggioranza regionale ha infatti approvato tali installazioni senza la procedura d’impatto ambientale (VIA); senza valutare il cumulo con altre emissioni disposto dalla legge; senza applicare le prescrizioni della Convezione Internazionale delle Alpi; senza tenere in considerazione la ferma contrarietà dei Comuni e delle popolazioni espressa anche in pubbliche manifestazioni popolari; senza esercitare nei confronti della SIOT, stante il forte impatto negativo del progetto sulle ristrette valli montane e i loro abitanti, quel ruolo politico a loro difesa doveroso per la nostra Regione autonoma e per il suo Assessore all’ambiente; senza avere considerato che i cogeneratori a metano nella stazione di pompaggio di Somplago ubicata sulla riva nord del lago rappresentano una servitù in aggiunta alle già troppe esistenti ed un’aggravante per il “recupero delle condizioni di naturalità e fruibilità anche turistica del lago” previsto dalle leggi regionali. In aggiunta all’elenco, spiegano i Comitati non si sono tenuti in minimo conto i minuziosi calcoli dell’ing. Dino Franzil sulle specifiche emissioni inquinanti dei proposti cogeneratori a metano, del traffico autostradale e del cumulo degli stessi e senza considerare l’approfondita perizia eseguita sul progetto SIOT d’installazione dei cogeneratori a metano da parte dell’Agenzia per l’Energia del Friuli Venezia Giulia (APE), di cui sono soci vari enti e comuni della regione. L’Agenzia per l’Energia Fvg conclude così nella perizia: “Enerproject e SIOT perciò potranno ottenere un beneficio economico di 4,4 milioni di euro l’anno (dichiarato anche nella relazione tecnica del progetto), corrispondente alla somma dei certificati bianchi e della differenza dei costi di pompaggio. calcolando un tempo di ritorno semplice sull’investimento, l’intervento di 7,4 milioni di euro si ripaga in soli 1,7 anni, come dichiarato nella relazione tecnica. Si ritiene pertanto opportuno e di pubblico interesse indagare ulteriormente su tutti gli aspetti summenzionati per valutare in maniera esaustiva la costruzione di quattro impianti che, se i calcoli e le stime presentate dovessero essere confermati, rivelano la natura prevalentemente economica di questi investimenti senza evidenti benefici per l’ambiente e i cittadini.
In conclusione, si ritiene l’opportunità che Enerproject e SIOT rendano noti i propri calcoli sul risparmio energetico, dichiarati a livello mediatico ma non riscontrato nella documentazione di progetto.”
Alla luce di tutto, concludono gli ambientalisti, sorge la domanda: quello che si chiama “Assessorato regionale alla protezione dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile” ha protetto l’ambiente o ciò che APE definisce “ la natura prevalentemente economica di questi investimenti senza evidenti benefici per l’ambiente e i cittadini”? Nel frattempo, aggiunge la nota dei Comitati, sul bypass del lago e sul ripristino della sua naturalità e fruibilità anche turistica la Regione è inconcludente mentre il Consorzio di Bonifica Friulana progetta la derivazione dallo scarico del lago con ulteriore danno per lo stesso.