Ennesima legge “mancia” dalla giunta Fedriga. Destinatari di oltre 100 mln di euro le amministrazioni comunali “amiche”
Si chiude con una brutta pagina la penultima seduta del quinquennio del Consiglio regionale Fvg che già non ha brillato. Nella riunione di questa mattina (3 febbraio) è stato infatti approvato, con i soli voti della maggioranza di centrodestra, il disegno di legge che modificava diversi aspetti delle norme in materia di Autonomie locali e funzione pubblica. Sulla carta una legge di manutenzione, che sulla carta mirava ad adeguare la normativa esistente ai cambiamenti nelle situazioni di fatto avvenuti nel corso degli anni. Ed invece si è trasformata in una legge mancia a poche settimane dalle elezioni. Con due emendamenti presentati dalla giunta si stanziano infatti complessivi 112 milioni, cento dei quali riguardano opere da realizzare in singoli comuni e che saranno gestiti con un confronto diretto tra gli enti locali e la giunta e che, secondo le opposizioni forniscono fondi cospicui solo alle amministrazioni comunali “amiche”. Le opposizioni non hanno partecipato al voto e sono uscite dall’aula, lasciando a presidio il solo consigliere di Open Fvg Furio Honsell. Che così ha commentato l’andamento dei lavori: “oggi in Consiglio Regionale è stata approvata senza discussione la ripartizione di oltre 110 milioni di euro ai Comuni con un emendamento senza criteri o motivazioni. Ancora una volta la maggioranza Fedriga utilizza il denaro pubblico, senza criteri chiari ed equi e soprattutto senza una strategia”.. “Ripartire simili somme di denaro senza accettare di giustificate il criterio, non può che nascondere il mero utilizzo elettoralistico del denaro pubblico”, conclude Honsell. Chiara quindi la ragione del dissenso: il metodo seguito dalla giunta per portare in aula il provvedimento, “senza confronti in commissione, e senza dare il tempo all’assemblea di esaminare i documenti” sono uno scandalo. Parla quindi di una « pagina pessima per il Consiglio regionale, peraltro a due giorni dal sessantesimo anniversario dello Statuto speciale» il consigliere regionale e capogruppo del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo, che come è noto parteciperà con a coalizione di centrosinistra alla corsa per la carica di presidente della giunta regionale cercando di scalzare Massimiliano Fedriga. “Quanto avvenuto in sede di discussione è molto grave, afferma Morettuzzo, in quanto, di fatto, siamo di fronte ad una esautorazione del Consiglio regionale: con un intervento sull’ordine dei lavori ho chiesto più volte all’Assessore Roberti, presente in aula, di indicarci quali fossero i progetti presentati sulla concertazione ed esclusi dai finanziamenti, nonché i criteri alla base delle scelte operate. Una domanda legittima e doverosa da parte di chi, come noi consiglieri, da lì a poco avrebbe dovuto votare la spartizione di una somma così cospicua di risorse pubbliche – spiega Moretuzzo –. Ebbene non solo l’Assessore non ha ritenuto di dare un riscontro alla domanda, ma addirittura il vicepresidente del Consiglio regionale Mazzolini, mentre le opposizioni, come precedentemente annunciato, avevano abbandonato l’aula, si è lasciato andare a battute sul ruolo delle opposizioni quanto meno inopportune, ancor più gravi visto il contesto istituzionale nel quale si trovava. I fatti di oggi confermano l’atteggiamento irrispettoso dell’esecutivo nei confronti dell’Aula e dei sindaci “puniti” con l’esclusione dai finanziamenti per la loro appartenenza politica”. Rincarano la dose i consiglieri regionali del Gruppo del Pd: “È inaccettabile come questi importanti finanziamenti, utili a garantire le opere necessarie sui territori – scrivono i dem nella loro nota -, siano stati trattati senza alcuna trasparenza: la Giunta ha presentato in Aula, all’ultimo momento e senza alcun elemento di conoscenza per poterli valutare, due emendamenti per 50-60 interventi che riguardano gli enti locali attraverso una concertazione diretta nell’alveo del Centrodestra”. “L’arbitrarietà, la discrezionalità e il mancato coinvolgimento della Commissione consiliare competente, azioni queste che hanno guidato l’operato della Giunta Fedriga già nell’Assestamento estivo, si ripetono oggi con ancor più sprezzo del Consiglio, tenuto all’oscuro fino all’ultimo minuto possibile di una spartizione di ben 112 milioni di euro, calpestando così le più basilari regole democratiche”. “Sul finire di legislatura, la maggioranza di Centrodestra, chiosano ancora dal Pd, conferma uno spregiudicato esercizio del potere sulle pelle dei sindaci non allineati, oltre al disprezzo totale del ruolo del Consiglio regionale”.