Ennesimo terremoto nella sanità Fvg: Denuncia degli Anestesisti Rianimatori sul metodo di reclutamento dei medici gettonisti
Ennesimo terremoto nella Sanità regionale, oggi scossa dalla denuncia dell’Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani – Emergenza Area Critica (AAROI-EMAC) del Friuli Venezia Giulia secondo la quale “ogni medico argentino in servizio al Pronto soccorso e reclutato con contratto capestro, “rende” 10 mila euro al mese alla Cooperativa cui ASUFC ha appaltato il servizio”. «Quanto afferma AAROI-EMAC – ha spiegato Simona Liguori, consigliere regionale del gruppo Patto per l’Autonomia-Civica Fvg e vicepresidente della Commissione Sanità – è preoccupante e merita la massima attenzione. Chiederemo un approfondimento alla Giunta Fedriga-Riccardi sulle questioni segnalate per comprendere e spiegare a nostra volta alle tante persone che chiedono chiarezza come vengono gestiti questi appalti di medici provenienti dal privato e impiegati nel pubblico. Quanto segnalato da AAROI-EMAC – ha sottolineato Liguori – fa il paio con quanto registrato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) riguardo la ingentissima spesa di 7 milioni di euro che Regione Fvg ha dovuto sostenere nel 2023 per tutti i medici gettonisti, ovvero per pagare medici e infermieri libero professionisti (in questo caso la spesa 568 mila euro) che, appoggiandosi a cooperative o società private, stipulano contratti con il Sistema Sanitario Nazionale».
La denuncia AAROI-EMAC FVG: ogni Medico “rende” alla Cooperativa circa 10 mila euro al mese
Da una parte l’ASUFC, che non bada a spese per l’appalto privato di turni di lavoro in Pronto Soccorso con soldi pubblici; dall’altra i Medici Argentini reclutati con un contratto capestro che prevede remunerazioni inferiori a quelle garantite dal CCNL di categoria; in mezzo, a far da
commerciante, la Cooperativa che si è aggiudicata l’appalto, per la quale ogni Medico è un prodotto semilavorato con il 250% di rendimento garantito mensile. È la denuncia dell’AAROI-EMAC FVG dopo l’analisi di un “contratto di lavoro”, salvo sua verifica
che richiediamo ad ASUFC ed alla Regione, con riserva di adire in altre sedi le Autorità Competenti, dei Medici Argentini reclutati da una Cooperativa a cui sono stati appaltati turni di lavoro presso alcuni ospedali regionali. Scandalose anche altre criticità rilevate a danno dei Colleghi importati, a partire da un singolare inquadramento nel settore degli “Studi Professionali” e oltretutto con una qualifica di “Quadro”, inferiore a quella della loro reale funzione di Liberi Professionisti con le stesse responsabilità cliniche dei Dirigenti Medici del Pubblico Impiego, ma enormemente maggiori sotto il profilo medico-legale e assicurativo, e senza alcuna certezza anche sotto il profilo previdenziale, dato oltretutto che a fronte del requisito di iscrizione all’Ordine dei Medici, indispensabile per esercitare in Italia la professione medica e previsto pro-forma dal bando di appalto, non risulta effettuato alcun controllo sulla sua sussistenza. Solo limitandosi ad uno solo degli altri “vantaggi” di cui risultano fruitori i Medici reclutati dalla Cooperativa con tali modalità invece che gestiti direttamente dalla Pubblica Amministrazione dell’Azienda Sanitaria, pur come Liberi Professionisti invece che assunti come dipendenti, basti considerare che il loro status di “Contractors” prevede rispetto al pubblico impiego una “esclusività” applicata al contrario, con una clausola di non concorrenza che prevede addirittura pesantissime penalità economiche nel caso di risoluzione del rapporto di lavoro prima di tre anni, aggravate da un’ulteriore clausola vessatoria che impone la restituzione al “datore di lavoro” (sempre la Cooperativa) delle spese sostenute per il viaggio e per l’alloggio nei primi giorni trascorsi da “emigrante”. Ma sotto il profilo collettivo il “regalo” più preoccupante fatto alla collettività soprattutto da certi Privati chiamati ad intervenire per “salvare” il Servizio Sanitario Nazionale Pubblico, ormai ridotto agli stracci da politiche di governo che ad ogni livello negli ultimi decenni hanno inseguito il miraggio del risparmio sulla spesa per il personale dipendente, resta quello a danno in questo caso delle casse aziendali (e quindi regionali), i cui flussi in entrata sono assicurati dalle tasse dei contribuenti, che
in questa scandalosa vicenda sono quelli della Regione FVG, ma (allargandone la visuale al panorama nazionale in casi analoghi) più in generale sono tutti i “tar-tassati” dell’intero Paese. Qualora nessuno sia in grado di smentire con documenti formali alla mano la veridicità del “contratto” di cui abbiamo preso visione, si tratta dell’ennesima dimostrazione (ad oggi quella più triste che abbiamo potuto riscontrare) che ogni qualvolta il SSN (all’interno del quale il SSR FVG negli ultimi anni fa sempre meno eccezione) acquista con risorse pubbliche servizi privati senza adeguati controlli compera a caro prezzo un “Vaso di Pandora” che basta appena iniziare a scoperchiare per aver contezza di ciò che realmente contiene e “regala”; qui ci preme poterne denunciare pubblicamente un effluvio particolarmente maleodorante: lo sfruttamento di manodopera. L’AAROI-EMAC FVG, nel chiedere le dovute verifiche da parte di ASUFC e della Regione, ricorda al Presidente Fedriga e all’Assessore Riccardi che la Presidenza Nazionale dell’Associazione ha inviato una lettera a tutti i Governatori e agli Assessori alla salute invitandoli a seguire la strada tracciata dalla delibera della Regione Lombardia che pone lo stop alle Cooperative, cui ha fatto seguito quella della Regione Veneto, finalizzata ad eliminare quantomeno certe “mediazioni” di reclutamento del personale, auspicando che nelle Aziende Pubbliche possa ritornare ad essere applicato esclusivamente l’impiego per pubblico concorso, come peraltro prevede l’art. 97 della Costituzione, che recita “Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge”, mentre finora si è abusato oltre ogni limite di decenza dell’art. 7 co. 6 del D.Lgs 165/2001 novellato da una delle tante “riforme” secondo il quale “per specifiche esigenze cui non possono far fronte con personale in servizio, le amministrazioni pubbliche possono conferire esclusivamente incarichi individuali, con contratti di lavoro autonomo, ad esperti di particolare e comprovata specializzazione anche universitaria”. L’AAROI-EMAC FVG si rende inoltre disponibile a tutelare i Colleghi Argentini che lo richiedessero in tutte le sedi dovute affinché vengano rispettati i loro diritti di Lavoratori Professionisti e non di carne da macello.