Federazioni e Ordini incontrano Orazio Schillaci e propongono come rilanciare l’assistenza sanitaria e sociosanitaria
Secondo incontro delle Federazioni e Consigli nazionali degli Ordini delle professioni sociosanitarie (medici e odontoiatri, infermieri, farmacisti, tecnici sanitari e professionisti della riabilitazione e della prevenzione, fisioterapisti, chimici e fisici, medici veterinari, psicologi, assistenti sociali, ostetriche, biologi) con il Ministro della Salute Orazio Schillaci. Affrontati diversi temi generali, che saranno successivamente oggetto di approfondimento in incontri ad hoc con le singole professioni. Al primo posto, la regolamentazione degli incontri del Tavolo permanente delle Federazioni e Consigli sanitari e sociosanitari, perché possa avere un ruolo non solo propositivo, ma anche di programmazione strutturale degli interventi necessari al miglioramento e alla garanzia dell’assistenza ai cittadini. Poi, una velocizzazione dei lavori della CCEPS, la Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni sanitarie, organo di giurisdizione speciale, istituito presso il ministero, che esamina i ricorsi presentati dai professionisti sanitari contro i provvedimenti dei rispettivi Ordini. Tra questi, le sanzioni disciplinari, che non possono essere applicate sino a che i ricorsi sono pendenti. Tra gli argomenti da sviluppare, l’insediamento della Commissione Nazionale Formazione Continua (ECM): il suo ruolo rispetto alla proroga di un anno del triennio formativo, prevista nel decreto “Milleproroghe”, e la definizione di forme di premialità per chi è in regola con l’acquisizione dei crediti. Particolare urgenza è stata posta sul tema della grave carenza di professionisti, soprattutto di infermieri, di medici specialisti e farmacisti, rispetto alla quale si dovranno definire azioni non solo sul reclutamento, ma anche per l’incremento dell’attrattività delle professioni sanitarie in generale e del loro impiego nel Servizio sanitario nazionale. Dovrà poi essere sviluppato il discorso dell’assistenza domiciliare, in virtù dei mutati bisogni e dei cambiamenti demografici, così come il problema di ricoveri e accessi impropri, con nuovi modelli organizzativi da adottare e adattare in ospedali, pronto soccorso e sul territorio, anche con il coinvolgimento della rete delle farmacie aperte al pubblico. Tra i temi centrali, quello dei farmaci innovativi, dei tetti di spesa riferiti ad analisi ed esami diagnostici, soprattutto in funzione della revisione dei Livelli essenziali di assistenza (LEA) e del relativo finanziamento. Uno spunto di riflessione innovativo è stato quello relato all’intelligenza artificiale e ai suoi risvolti etici, perché nell’assistenza la tecnicalità e l’efficienza del progresso tecnologico non possono, secondo le professioni, sostituire la sensibilità e la capacità selettiva verso il singolo assistito e soprattutto non possono supplire l’indispensabile rapporto che deve esserci tra professionista sociosanitario e persona, anche secondo ciò che dettano i singoli Codici deontologici, affinché sia efficace il rapporto di cura. Federazioni, Ordini e Ministero analizzeranno anche il tema della revisione dei profili professionali e di alcuni profili a livello accademico e del sistema delle lauree abilitanti e, alla luce delle necessità assistenziali e dei recenti fatti di cronaca, le problematiche relative alla gravidanza e ai primi mille giorni di vita. Particolare impulso sarà dato, poi, a campagne di prevenzione e per l’educazione e la sicurezza alimentare. Allo studio anche una campagna ministeriale di comunicazione specifica sulla violenza ai danni del personale, tema ritenuto essenziale e trasversale a tutte le professioni, che hanno chiesto un rilancio dell’Osservatorio nazionale, con maggiori poteri e possibilità di azione. Infine, è stata condivisa la necessità di introdurre semplificazioni amministrative negli adempimenti professionali.