Fertilizzante da lana di scarto: la Agrivello di Pagnacco trionfa agli Oscar Green Coldiretti a Venezia
«La startup che produce fertilizzante da lana di scarto». L’azienda Agrivello di Chiara Spigarelli di Pagnacco era stata presentata così l’anno scorso a Friuli Doc, nel giorno dei riconoscimenti regionali Oscar Green 2023, il concorso promosso da Coldiretti Giovani Impresa nazionale e patrocinato dal ministero delle Politiche agricole che riconosce l’innovazione, valorizza i progetti dei giovani imprenditori e promuove l’agricoltura di qualità. Il progetto “Dalla lana nascono i fior” era inserito nella categoria “Energie per il futuro e sostenibilità”. Ieri quella startup è stata dichiarata vincitrice del premio nazionale, consegnato a Venezia in occasione del Villaggio contadino organizzato a Riva dei Sette Martiri e Giardini Napoleonici. «Una grandissima emozione – commenta il presidente regionale della Coldiretti Fvg Martin Figelj –, la conferma di come i nostri giovani sanno centrare l’obiettivo di fare emergere le buone pratiche in agricoltura. Esempi che si ripetono annualmente di amore per il lavoro, inventiva e capacità imprenditoriali».
A ricevere il premio Giacomo Stokel, collaboratore di Chiara. «La fertilizzazione convenzionalmente basata su concimi minerali – si legge nella scheda di presentazione del progetto – può essere sostituita o integrata da fertilizzanti organici sia per l’apporto di nutrienti che per l’effetto ammendante che hanno sul suolo. Incrementare il contenuto di sostanza organica permette di migliorare le proprietà fisiche del suolo e, in particolar modo, la porosità e la ritenzione idrica, aumentando la produttività delle colture in caso di scarsità di precipitazioni o irrigazioni. La lana di pecora ha un valore economico pressoché nullo e viene smaltita come un rifiuto generando un impatto ambientale. Contiene grandi quantità di elementi nutrivi, principalmente azoto (circa 10%), e ha ottime proprietà di ritenzione idrica coniugate a una elevata stabilità data dalla recalcitranza alla degradazione delle cheratine. Queste caratteristiche la rendono un’ottima materia prima per la produzione di fertilizzanti».