Fogolâr Politic “Europa Aquileiensis”: Fontanini priva Udine del caffè Contarena, storico ritrovo di libero civismo

 

Il coordinatore di Fogolâr Politic “Europa Aquileiensis”, prof. Travain, critica l’Amministrazione di Palazzo D’Aronco per non aver saputo trovare soluzione costruttiva alla vertenza quand’anche legittima con la gestione della storica “Stube” municipale: “La chiusura del locale, salotto buono della città e ridotto del suo libero civismo, è degno regalo natalizio di un Sindaco ben poco udinese!”. “Si potevano concordare le forme di una transizione un po’ meno drastica verso una nuova gestione del locale. Chiudere il Caffè Contarena a Udine è come chiudere il Tommaseo a Trieste, il Florian a Venezia, il Pedrocchi a Padova, il Zanarini a Bologna: una coltellata alla vita cittadina e all’immagine stessa della città! Certo, dal ‘Sindic di Basandiele’, che gli udinesi si apprestano a rieleggere alla guida del loro Comune non c’era ovviamente altro da aspettarsi. I modi sono quelli, gli orizzonti quelli, e a larga parte della cittadinanza va bene così. D’altronde il crollo della città di Udine anche sugli scenari della politica oltre Torre e Cormor, dice davvero tutto di ciò che siamo. Il Caffé Contarena, inquilino di Palazzo D’Aronco, la cui gestione avrà avuto pur torti e ragioni sui quali non si mette lingua, è inoppugnabilmente biglietto da visita della vecchia Udine stracittadina, salotto buono e ridotto accogliente del suo civismo. Ricordo decenni d’incontri, riunioni, presentazioni, momenti pregnanti del vissuto udinese, friulano e oltre. Ridurre il locale ora alla chiusura è una sconfitta collettiva, che fa male al cuore di ogni buon ‘sitadin’, anche quando legittima e motivata. Cos’altro ancora dobbiamo aspettarci da quest”uomo del destino’ che, per cinque anni ancora – solo a Dio piacendo – incomberà sulle teste di quei semplicioni degli udinesi?”. Tra il serio e il faceto, il coordinatore di Fogolâr Politic, prof. Alberto Travain, commenta l’amara chiusura a Udine del noto Caffè cittadino, “laica basilica coperta nel foro di una ‘Nuova Aquileia’ davvero in caduta libera ma che, nei sondaggi, promuove a pieni voti la sua Amministrazione in carica”. “Non c’è che dire!” conclude amareggiato Travain.