Fotovoltaico. Capozzi (M5S): Regione Fvg, autrice della legge limita parchi, dice sì ad altro impianto ad Aquileia

“L’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale ribadisce quello che anche noi stiamo sostenendo da almeno quattro anni: ovvero, che gli impianti fotovoltaici di larghe dimensioni hanno la capacità di riscaldare le aree circostanti e che questo effetto collaterale influenza gli ecosistemi naturali o antropici, impattando negativamente su fauna, flora e salute umana”.

Lo rimarca in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), aggiungendo anche un’ulteriore preoccupazione: “Fa riflettere l’ipotesi che strutture di questo genere possano essere realizzate lungo la fascia fluviale di un fiume (nel caso dell’ultimo impianto in fase di valutazione da insediare a Pradamano, nello specifico, si tratta del Torre) oppure a pochi metri dalla laguna di Marano e Grado”.

L’esponente pentastellata rilancia nuovamente la questione “legata al perché siano preferibili piccoli e diffusi impianti collocati sugli edifici, piuttosto che installazioni destinate a occupare centinaia di ettari di terreno agricolo con altezze fino a sei metri”. Al tempo stesso, ricorda anche di aver chiesto più volte “di contenere l’ondata che ha portato a presentare una sessantina di istanze per impianti superiori ai 5 MW negli ultimi tre anni, per complessivi 1.500 ettari di suolo consumato”.

“Molti di questi allestimenti – precisa Capozzi – devono essere ancora realizzati. Eppure, solo con i pannelli sui tetti di abitazioni, imprese ed enti locali, collocati grazie agli incentivi statali, regionali e del Pnrr, la nostra regione ha già superato gli obiettivi richiesti dal Governo. Non solo entro il 31 dicembre 2024 – avremmo dovuto installarne 404 MW, mentre ne abbiamo collocati ben 622 MW – ma anche entro i termini del 31 dicembre 2025 (target = 573 MW) e del 31 maggio 2026 (target = 655). A oggi, perciò, sono addirittura 658 i MW già complessivamente installati. Tutto questo – spiega ancora – mettendo in funzione solamente quattro dei 30 impianti sopra i 10 MW già autorizzati o in avanzato stato di autorizzazione che, con i loro 1.300 MW di potenza, da soli ci farebbero raggiungere i target imposti al 2030”.

“Nonostante ciò, la Giunta regionale, dopo un mese dall’entrata in vigore della terza legge regionale che avrebbe dovuto porre un limite a tutto questo, ha approvato all’unanimità nel corso dell’ultima seduta – sottolinea la rappresentante del M5S – una delibera proposta dall’assessore Scoccimarro, definendo un impianto fotovoltaico con moduli a terra, e quindi non agrivoltaico o tantomeno avanzato, da insediarsi ad Aquileia su 137 ettari di terreno e da 75 MW di potenza. Un’opera secondo tale decisione compatibile con l’ambiente e perciò valutata favorevolmente, nonostante le considerazioni di Asufc e Arpa Fvg”.

“Secondo l’Agenzia per l’Ambiente, sotto la superficie dei pannelli, le variazioni microclimatiche, in particolare di umidità e temperatura e i diversi tempi di irraggiamento, possono infatti incidere anche sulla fertilità del suolo. Con buona pace – conclude Capozzi – di quello che lasceremo alle future generazioni. Il decreto Lollobrigida che vieta questi insediamenti sui terreni agricoli, la posizione dell’Unesco e anche la nuova legge regionale, non vengono invece nemmeno richiamati nell’atto appena approvato”.