Giorno Memoria: Fedriga, antisemitismo esiste ancora e va contrastato. Serracchiani: Italia faccia esame coscienza

“Le iniziative che si svolgono a Trieste, città simbolo della Memoria, non possono essere solo un momento per ricordare i drammi vissuti dalla comunità ebraica e da tutti i cittadini di religione ebraica, perché la verità è che oggi l’antisemitismo esiste ancora e si nasconde dietro alcune posizioni violentemente antisioniste. Il contrasto feroce allo Stato di Israele spesso non ha infatti radici solo politiche ma nasconde un contrasto etnico. L’antisionismo che vediamo diffondersi nelle nostre comunità deve quindi trovare un netto contrasto, perché c’è una profonda differenza tra avere un confronto politico e sprofondare nell’antisemitismo. Si tratta di un messaggio chiaro, senza possibili interpretazioni, che tutte le istituzioni devono lanciare e condividere, perché chi si nasconde nel non detto non è realmente al servizio della libertà, della democrazia e della pace, che sono i valori fondanti del nostro territorio”.

È il pensiero espresso dal presidente della giunta regionale del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga durante il convegno “1938-1945. La persecuzione degli Ebrei in Italia e a Trieste. Documenti per una Storia”, tenutosi alla Prefettura di Trieste prima dell’inaugurazione dell’omonima mostra allestita alla Camera di commercio della Venezia Giulia in piazza della Borsa, con la partecipazione di tutte le cariche istituzionali del capoluogo regionale tra cui il prefetto Pietro Signoriello e il sindaco Roberto Dipiazza e la partecipazione, tra gli altri, del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, oltre all’ambasciatore di Israele in Italia Alon Bar, al presidente della Comunità Ebraica di Trieste Alessandro Salonichio e alla presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni nonchè dell’assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti.

Il governatore, che ha partecipato assieme alle altre autorità anche alla celebrazione d’innanzi alla Lapide Commemorativa dell’annuncio delle Leggi Razziali posta in piazza dell’Unità d’Italia e all’inaugurazione della mostra alla Camera di commercio, ha quindi sottolineato che “il Friuli Venezia Giulia ha un rapporto stretto con Israele che non è solo economico ma anche culturale. Eventi come quello odierno sono fondamentali per proseguire sul cammino di collaborazione e amicizia intrapreso dalla nostra Regione e che sta portando reciproci vantaggi”. Dal canto suo, il ministro dell’Interno Piantedosi ha rimarcato come la Giornata della memoria sia un momento universale di rigenerazione delle coscienze e spiegato che mantenere viva la memoria della Shoah non può essere solo non dimenticare bensì continuare a rinnovare il codice di condotta della nostra umanità.

Shoah: Serracchiani, Italia faccia esame coscienza

“Viene il momento in cui un popolo deve guardarsi allo specchio senza giustificazioni né riserve, viene l’ora di un sincero esame di coscienza etico e storico, viene il giorno in cui dobbiamo riconoscere che il male non è venuto solo da fuori. Bisogna dire senza esitazioni che i nostri fratelli ebrei, assieme a minoranze etniche e di genere, disabili, oppositori politici, furono perseguitati con l’operosa e spesso interessata collaborazione di Italiani, che non furono ‘brava gente’ ma complici”. È la riflessione della presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani, oggi nella Prefettura di Trieste per la consegna da parte del ministro Matteo Piantedosi delle medaglie d’onore ai cittadini italiani, militari e civili, deportati nei lager nazisti e ai familiari deceduti, nell’85/mo dell’annuncio delle leggi razziali da parte di Mussolini in piazza Unità d’Italia.
“Doverosa e ineludibile la memoria – sottolinea Serracchiani – della pianificazione e distruzione di milioni di vite ad opera della macchina sterminatrice nazifascista. Le Istituzioni italiane sono partecipi di questa custodia memoriale e della vigilanza profusa nei confronti di ogni rigurgito d’intolleranza, di negazionismo e anche di aperto antisemitismo. Essere a Trieste a ricordare la Shoah – ha puntualizzato la capogruppo dem – ha un significato particolare, per la storia tormentata che ne ha inciso la coscienza e anche tragicamente diviso le comunità e le memorie, ora in cammino – ha concluso – verso una pacificazione tenacemente ricercata”.