Gli americani non ci vogliono bene, e neppure i russi o i cinesi. Comporre il puzzle Europa è unica speranza

A volerla pensare positiva, le sparate di Biden su Putin si potrebbero inquadrare in uno scenario della serie “poliziotto buono, poliziotto cattivo,” con la Ue, magari con la faccia del presidente francese Macron, nelle vesti del buono. Fosse così sarebbe stata una azione spericolata ma almeno con una logica, c’è da temere invece si tratti di sproloquio di un leader a stelle e strisce dove l’età avanzata, più che saggezza, sta portando alla poca lucidità. Non parliamo del fatto che Biden si sarebbe lasciato trascinare dall’enfasi del comizio, ma del fatto che ha sguaitamente reso palese la la linea Usa, che continua nel solco storico di “prima gli americani” e nel continuo permanente equivoco che vorrebbe far credere a tutti noi che ai governanti Usa interessi per davvero qualcosa dell’Europa e degli europei. O meglio, l’alleanza vale nel limite in cui vi sono coincidenti interessi. Oggi è solo parzialmente così. Le semplificazioni non raccontano mai del tutto le verità, ma sembra palese che l’alzare il livello dei toni da parte del presidente Usa non può essere casuale e mal cela l’obiettivo geopolitico che, attraverso la solita narrazione degli Usa difensore dei deboli e degli oppressi, punta al mantenimento di una situazione di alta tensione. A nessuno verrebbe in mente, tranne ad una serie di scappati da cervello e di utili idioti sul web, di schierarsi con Putin che da a furia di essere disegnato come cattivo lo è diventato davvero in maniera drammatica e sanguinaria. Su questo giocano gli Usa. In sostanza rallentare il possibile progredire degli sforzi diplomatici con duplice scopo, indebolire la Russia trascinandola in una vietnamizzazione del conflitto, facendo spallucce al fatto che così si decuplicheranno le vittime e nello stesso tempo riportando alla bilancia commerciale americana la possibilità di rifornire l’Europa di energia e di altri beni. Fosse vero che ci vogliono bene lo fornirebbero a prezzo di costo il gas, non a prezzo di mercato come tutto lascia pensare avverrà. Indebolire l’Europa mantenendola sotto il tallone energetico è quindi doppiamente comodo. Una politica spericolata quella di Biden, già vista, ma con la differenza che lui non ha caratura di altri presidenti del non recente passato. Spiace doverlo ammettere ma da questo punto di vista Biden sta andando in continuità con Trump, come si è visto nella fase di “chiusura” della situazione afghana. In sostanza gli Stati Uniti vogliono che la guerra in Ucraina continui ma solo limitatamente e su procura, ovviamente, per tornare a far primeggiare l’America come guida del mondo e soprattutto in funzione anti-cinese, vera preoccupazione Usa. In sostanza mai come oggi gli interessi europei e americani divergono, sono coincidenti solo nella retorica dei buoni contro i cattivi. Per l’Europa e l’Italia il proseguimento bellico è una sciagura come lo è per la Russia, se Putin avesse un attimo di lucidità nella sua furia violenta lo avrebbe capito da tempo. Farsi impantanare in Ucraina vorrà dire avere un caos continuo ai proprio confini orientali, qualsiasi saranno quelli che si potranno disegnare. Un caos che rischia di durare decenni che si accompagnerà ad una ulteriore marginalizzazione economica e finanziaria, altro che grande Russia, al massimo diventerà un pachiderma agonizzante che sopravvive nella povertà rotolandosi nella propria potenza nucleare. Se poi l’idea fosse quella di rivolgersi a oriente, dovrebbe capirlo Putin, che per i cinesi lui e il popolo russo diventeranno sacrificabili, come gli europei sono per gli americani. La Cina non può permettersi una guerra commerciale con gli Usa dato che è sulla globalizzazione e non sulla deterrenza nucleare che Xi Jinping ha basato il proprio potere. Insomma la situazione è seria, e per rompere questo meccanismo perverso servirebbe più Europa, ma i nuovi segnali all’orizzonte non fanno essere ottimisti. Basti pensare quanto sta avvenendo in Italia dove una falsa idea di pacifismo rischia di far saltare il banco dando ragione alle ipotesi di frammentazione su cui scommetteva Putin.  L’unica speranza potrebbe essere quella, remota, di una resistenza vittoriosa sul campo dell’Ucraina, che per questo dovrà essere rifornita di armamenti. Lo scopo è non portare all’annientamento ma al ravvedimento russo e alla comprensione che è su altri tavoli che si stanno determinando i giochi. Speriamo di sbagliarci ma la situazione e drammatica e purtroppo anche molto seria.