Gli occhi (Dell) sull’Africa: Venerdì primo appuntamento cinematografico della rassegna di cinema e cultura africana che festeggia i primi suoi 18 anni
Gli investimenti cinesi in Africa visti con gli occhi di due lavoratori alle prese con difficoltà climatiche, geopolitiche, ma che, nonostante le differenze e le difficoltà riescono a supportarsi e aiutarsi a vicenda. Questo il tema centrale del documentario Eat Bitter di Pascale Appora-Gnekindy e Ningyi Sun che sarà proiettato a Cinemazero venerdì 15 novembre alle 20.45, per la rassegna di cinema e cultura africana Gli occhi sull’Africa, quest’anno giunta alla sua XVIII edizione, promossa con Caritas, Centro culturale Casa dello Studente, Centro Missionario Diocesano in collaborazione con Pordenone Docs Fest e altre realtà associative del territorio. Ospite della serata lo scrittore ed esperto di lavoro, migrazioni e criminalità organizzata Leonardo Palmisano che presenterà il suo ultimo libro Italiapartehid, stranieri nella penisola del razzismo, pubblicato in collaborazione con Amnesty International Italia, un prezioso lavoro d’inchiesta sulla realtà dei migranti nel nostro Paese. A seguire proiezione del documentario Eat Bitter, girato nella Repubblica Centrafricana. Le due registe Pascale Appora-Gnekindy e Ningyi Sun rappresentano ciascuna le due culture protagoniste del documentario e il loro film rivela un occhio unico per la fallibilità umana e l’ironia di tutto ciò, ma anche per il modo in cui possiamo raggiungerci l’un l’altro nonostante le differenze.
Thomas Boa, aspirante cantante, nella vita fa il sand diver. Ovvero, si immerge nelle acque di Bangui, nella Repubblica Centrafricana, per recuperare sabbia rossa dal letto del fiume. Thomas lavora alle dipendenze di Jeannet, che a sua volta è in affari con Jianmin Luan. Lui, cinese dello Shandong, ha lasciato la terra di Mezzo molti anni fa per continuare il suo lavoro di sempre, il costruttore, molto più proficuamente in Africa. Nella fattispecie, al momento è una banca il possente edificio – o almeno così pare nelle strade spoglie di Bangui – della cui costruzione si sta occupando proprio Luan. In una evoluzione piena di poesia e speranza, la loro costanza e caparbietà farà trovare ad entrambi un riconoscimento professionale, una famiglia riunita, e una ritrovata serenità.