Gorizia: A rischio i gelsi storici della campagna di Montesanto. Per Legambiente fare i lavori e tutelare gli alberi è possibile
Legambiente Gorizia desidera segnalare che i lavori di posa in opera di tubature per acqua da irrigazione in zona Montesanto (un tempo detta “Campi di Salcano”) costituiscono una più che probabile minaccia alla sopravvivenza di alcuni esemplari monumentali di gelso (Morus alba) presenti nell’area ed in particolare di tre esemplari molto significativi posti all’incrocio tra via Brigata Etna e via degli Scogli. Infatti abbiamo notato che i mezzi utilizzati per il cantiere hanno già urtato e danneggiato la base di tali piante, ed è a rischio anche il cippo che delimitava il pomerio di Gorizia, l’antico confine cittadino, già inclinato. Inoltre, pur non essendo a conoscenza del tracciato esatto previsto per lo scavo, temiamo che questo possa andare ad intaccare l’apparato radicale delle piante, mettendone ulteriormente in pericolo la sopravvivenza. Si tratta di esemplari vetusti, dall’aspetto “tormentato”, ma ancora perfettamente vitali.
I gelsi venivano piantati con la duplice funzione di segnare il confine tra le varie proprietà agricole e di fornire foglie per l’alimentazione dei bachi da seta, attività fiorente fino a inizio Novecento. Ora costituiscono un prezioso patrimonio arboreo, fonte di biodiversità, tipico di un paesaggio ancora rurale, seppure in contesto urbano, e da salvaguardare. Per questo Legambiente ne vorrebbe promuovere l’inserimento nell’elenco degli alberi monumentali del Friuli Venezia Giulia. La zona è frequentata non solo dai suoi abitanti ma anche da numerose persone dedite ad attività motorie, che traggono grande giovamento dalla loro presenza.
L’invito quindi alle autorità appaltanti i lavori (Irisacqua e Consorzio di Bonifica) e al Comune a vigilare affinché questi vengano effettuati a regola d’arte, nel pieno rispetto del patrimonio arboreo esistente e, se del caso, a modificare il tracciato (probabilmente anche solo di qualche metro) dell’impianto di irrigazione in fase di realizzazione al fine di non intaccare l’apparato radicale degli alberi.
Sicuramente è possibile fare i lavori alla rete irrigua e tutelare le tracce storiche. Legambiente questo si aspetta dalla “Capitale Europea della Cultura”.