I “magnifici” sette ‘impresentabili’ in lista alle europee

Sono dunque sette i candidati «impresentabili» alle Elezioni europee dell’8 e 9 giugno che, sono talmente impresentabili, da rimanere lì al proprio posto. del resto in un paese dove ministri inquisiti, ex sottosegretari condannati o presidenti di regione ai domiciliari restano al loro posto cosa volete sia il giudizio della commissione antimafia. Comunque i sette non in regola con il codice di autoregolamentazione delle candidature  sono “spalmati” il varie liste: esponenti di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Partito democratico e Stati Uniti d’Europa non rispettano  il decalogo approvato dalla commissione antimafia per tutte le competizioni elettorali, per lo più per problemi legati a procedimenti giudiziari. I nomi sono stati resi noti ieri, martedì 28 maggio, dalla presidente della commissione antimafia, Chiara Colosimo, all’esito dello screening condotto dalla Direzione nazionale. Nei loro confronti non scatta nessuna esclusione dalle liste, il fatto che non siano in linea con le regole del Codice, è solo un alert di valenza etica. Soddisfazione per la tempistica è stata espressa da Colosimo “grazie al lavoro della Dna e del Procuratore nazionale antimafia, che ci hanno trasmesso gli elenchi in tempo congruo per verificarli a nostra volta grazie al lavoro dei magistrati consulenti in commissione. Questo permette una corretta informazione a chi andrà a votare.”

Tra le pecore nere  anche Giuseppe Milazzo, europarlamentare uscente in corsa per un seggio a Bruxelles con Fratelli d’Italia nella circoscrizione Isole e rinviato a giudizio nel 2020 per tentata concussione davanti al Tribunale di Palermo, con udienza a settembre prossimo, tra i collaboratori di Milazzo a Bruxelles, figura l’ex assessore comunale ai servizi sociali di Paternò (Catania), Carmelo Frisenna, condannato nel 2010 a 5 anni di carcere per mafia, dopo l’arresto nel 2008 nell’inchiesta denominata ‘Padrini’. Ma la vicenda non preoccupa evidentemente Giorgia Meloni che  proprio ieri era immortalata in un selfie con Giuseppe Milazzo.  Ci sono poi Antonio D’Agostino, di ‘Forza Italia Noi Moderati Ppe’ circoscrizione meridionale, nel 2016 rinvio a giudizio dal gup di Roma per corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio con prossima udienza il 26 giugno. Marco Falcone, di ‘Forza Italia Noi Moderati Ppe’ circoscrizione Isole, nel luglio 2023 rinvio a giudizio per induzione indebita a dare e promettere utilità, in corso il processo al Tribunale di Palermo, e nel dicembre 2020, rinvio a giudizio per tentata concussione, processo in corso al tribunale di Catania.  L’elenco prosegue  con l’ex sindaco di Pagani (Salerno), Alberico Gambino, lista ‘Fratelli d’Italia’ Circoscrizione meridionale, nell’ottobre 2019 il Tribunale di Nocera Inferiore ne aveva dichiarato la decadenza, dopo lo scioglimento del consiglio comunale di Pagani nel luglio 2011.  C’è poi  Filomena Greco, della lista ‘Stati Uniti di Europa’ circoscrizione meridionale, a gennaio 2024, rinviata a giudizio per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, (processo in corso davanti al Tribunale di Castrovillari). Problemi anche per Luigi Grillo, di ‘Forza Italia Noi Moderati Ppe’ circoscrizione nord-ovest. A suo carico, emessa dal Gip di Milano sentenza di pena patteggiata del novembre 2014, irrevocabile, con condanna a 2 anni e mesi 8 di reclusione, e pena accessoria di non contrattare con la Pa per 5 anni, per i reati di associazione per delinquere, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, e altro. Infine, unico candidato collocato fra i partiti d’opposizione,  Antonio Mazzeo è invece nella lista del Partito Democratico circoscrizione centrale: nel settembre 2022 il Gup di Roma lo ha rinviato a giudizio per bancarotta fraudolenta, udienza a luglio prossimo,  rinvio a giudizio è legato alle vicende de L’Unità del quale è stato nel cda per pochi mesi.