I metalmeccanici tornano nelle piazze, chiedono a gran voce il rinnovo del contratto nazionale
I metalmeccanici di Cgil Cisl e Uil in sciopero per il contratto. In almeno duemila hanno manifestato venerdì a Udine per ottenere il rinnovo del contratto nazionale. Secondo fonti sindacali l’adesione allo sciopero è stata alta sempre superiore al 50% con punte dell’80%. E’ stata una manifestazione come non se ne vedevano da tempo a Udine colorata e rumorosa come è giusto che sia quando le parole d’ordine della protesta sono concrete e chiare e non lasciano spazi ad interpretazioni distorsive. La manifestazione dei metalmeccanici è giunta alla quinta giornata di sciopero per chiedere il rinnovo del contratto nazionale.
Il momento più significativo del corteo a Udine davanti alla sede di Confindustria Udine, dove la pacifica protesta si è fatta più tumorosa ma sempre corretta. Come accennato, secondo fonti sindacali, l’adesione allo sciopero è stata alta, i lavoratori si sono probabilmente resi conto che la misura è davvero colma considerando che finora non si è nemmeno aperto il Tavolo di trattativa, dopo che un anno fa Fiom, Fim e Uilm hanno presentato la loro piattaforma, che include adeguamenti salariali e riduzioni di orario. Il meccanismo dilazionario padronale è purtroppo conosciuto, restare silenti.
Oggi dopo la manifestazione, la speranza è che il rinnovo dei vertici di Federmeccanica a inizio luglio segni una svolta positiva sul confronto.
Questa la nota diffusa dall’ufficio stampa della Cgil
Un segnale forte. Dalle fabbriche e dalla piazza. A lanciarlo i lavoratori e i sindacati metalmeccanici del Friuli Venezia Giulia, giunti alla 40 ore di sciopero nella lunga vertenza per il rinnovo dei contratti Federmeccanica-Assistal, scaduto da quasi un anno, e Unionmeccanica (Confapi), scaduto il 31 dicembre 2024. I primi dati di adesione nelle fabbriche, riferiti agli operai in produzione, vedono percentuali comprese tra il 50 e il 95% in tutta la regione. Nel pordenonese ha scioperato il 60% alla Casagrande, il 70% alla Cimoliai, l’80% alla Nidec e alla Electrolux Professional, il 95% alla Electrolux di Porcia. Percentuali alte anche in provincia di Udine: 50% alla Farem e alla Lmc, 70% alla Faber, 75% in Modine, 80% in DL Radiators, Comefri e Trametal. Nell’isontino si registrano adesioni dell’80% in Fincantieri, Roen Est, Nidec e Mw.Fep, a Trieste di va dal 60% in Arvedi e Argus Security al 70% della Pittway.
Ma a far sentire la voce dei metalmeccanici è anche la piazza di Udine. Quasi 3 mila, secondo le stime di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm del Friuli Venezia Giulia, i lavoratori e le lavoratrici che hanno dato vita al corteo, partito poco dopo le 10 di stamattina da piazzale Diacono. Il momento più caldo in via Torriani, sotto la sede di Confindustria Udine, con un lungo sit-in al grido di «contratto-contratto», uno slogan che è risuonato su tutto il percorso fino a piazza Venerio, sede del comizio conclusivo.
Obiettivo della mobilitazione sbloccare una trattativa che di fatto non è mai partita, come spiegano i segretari regionali di Fiom, Fim e Uilm, Simonetta Chiarotto, Pasquale Stasio e Roberto Zaami. «Federmeccanica e le altre associazioni datoriali devono sentire la voce dei lavoratori», dichiarano. Enormi, ricordano ancora i regionali, le distanze tra le richieste della piattaforma, che puntano ad un aumento medio a regime di 270 mensili alla fine del triennio di vigenza, scaglionato su scatti progressivi, e quanto riconosciuto dalle controparti datoriali, che intendono limitarsi all’erogazione dell’Ipca (Indice prezzi al consumo armonizzato), vale a dire 27 euro mensili per il 2025, meno di un terzo di quanto richiesto dai sindacati.
Da qui l’appello di Fiom, Fim e Uilm, decisi a proseguire nella lotta fino allo sblocco della trattativa, non solo attraverso gli scioperi, ma anche rafforzando le altre forme di mobilitazione, come il blocco degli straordinari e della mobilità. Obiettivo dei sindacati, dichiara il nazionale Fim Cisl Fabio Bernardini, a Udine per chiudere il comizio in piazza Venerio, un’immediata riapertura del tavolo: «La situazione – spiega – è paradossale, con Federmeccanica che continua a respingere una legittima rivendicazione, chiedendo un passo indietro e un sacrificio economico ai lavoratori, mentre per aziende in crisi come Stellantis si è rinnovato il Ccnl, dando risposte alle piattaforme rivendicative. È una situazione incomprensibile: vogliamo riaprire il confronto per capire quali sono le reali distanze e chiediamo una nuova convocazione del tavolo entro luglio».
Le reazioni della politica
Lavoro: Pozzo (Pd), doveroso sostegno a metalmeccanici. Mozione in Consiglio per chiedere al Governo di favorire il tavolo tra le parti
«I lavoratori e le lavoratrici del settore metalmeccanico vanno ascoltati e sostenuti. Nella nostra regione se ne contano 50mila e rappresentano un pilastro di quella manifattura che è la spina dorsale dell’economia del Friuli e dell’intera regione. Di ciò deve prendere pienamente coscienza la politica e in questo senso va la mozione che presentiamo affinché la Regione faccia appello al Governo nazionale perché favorisca il tavolo tra le parti e un accordo significativo per i lavoratori». Lo afferma il consigliere regionale Massimiliano Pozzo (Ud) presente oggi al partecipato sciopero a Udine dei metalmeccanici, organizzato in modo unitario da Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm, impegnate dopo oltre un anno di assenza di contratto al rinnovo contrattuale nazionale di settore.
Secondo Pozzo è «inutile continuare con la politica degli slogan a scapito delle azioni concrete, una responsabilità, questa, che pesa in maniera trasversale da 30 anni. L’Italia è maglia nera sui redditi e lo dimostra in ogni settore. Le difficoltà sono diffuse nei comparti del commercio e dell’artigianato, nell’agricoltura e nella pesca, nei servizi e nel turismo, tra i dipendenti del settore pubblico e in particolare nella sanità, negli enti locali, nella scuola, nelle forze dell’ordine. E ancora nei trasporti, con le complessità che vivono gli autisti e operatori del trasporto pubblico in generale».
Pozzo sottolinea quindi che «il problema dei redditi è diffuso in tutti i settori e i metalmeccanici possono essere gli apripista di condizioni migliori di reddito per tutti. Sicuramente per chi lavora in Italia e in regione c’è aspettativa di miglioramenti anche sulla sicurezza, sul welfare, sulla qualità, ma la questione dei salari è prioritaria e deve esserci un impegno trasversale politico e delle categorie per alzare gli stipendi».
La metalmeccanica, ricorda infine il consigliere dem, «rappresenta il 50 per cento della manifattura a livello nazionale, oltre il sei per cento del pil. Sappiamo quanto difficile oggi è affrontare lo scenario economico, anche per le imprese, tra incertezze, dazi, e costi energetici. Non banalizziamo le difficoltà del fare impresa, ma serve fare sistema e capire che sostenere i lavoratori e le lavoratrici è un passo importante anche per la competitività economica e per un Paese che riparte veramente».
La nota stampa di Alleanza Verdi Sinistra
Questa mattina eravamo in corteo ed in piazza a Udine a fianco della classe lavoratrice, a fianco dei metalmeccanici che tornano a scioperare per il contratto. Dopo 40 ore di sciopero il padronato continua ad ignorare le richieste di Fiom, Fim e Uilm.
Il potere d’acquisto dei lavoratori si riduce mentre le grandi aziende fanno profitti da record e staccano grassi dividendi agli azionisti. A maggio 2025 la nostra Regione è stata la seconda regione italiana più colpita dai rincari, con un inflazione media annua di quasi 2 punti percentuali in più rispetto al 2024.
Oggi parla la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, oggi sventolano le bandiere della garanzia di salari più alti, della sicurezza reale, dei diritti estesi e della stabilità sociale.
Alleanza Verdi Sinistra denuncia la complicità della destra al Governo nel favorire il capitale invece del lavoro. Alleanza Verdi Sinistra ha un piano contro le crisi industriali, i bassi salari, le diseguaglianze e la necessaria transizione ecologica ed energetica. La classe lavoratrice crea la ricchezza materiale ed intellettuale di questo Paese.
Emanuel Oian – responsabile lavoro Sinistra italiana Fvg
Andrea Di Lenardo – capogruppo Avsp in consiglio comunale a Udine