I Sindaci con l’Anci FVG a rappresentarli segnalano le criticità nei servizi di Poste Italiane spa

Dalle code in strada al freddo all’assenza in numerosi Comuni degli sportelli automatici postamat i problemi irrisolti sono numerosi: una valutazione sui risultati del tavolo Anci FVG – Poste Italiane spa.  Dopo che poco meno di 100 Sindaci si erano rivolti ai massimi vertici nazionali di Poste Italiane spa e a seguito di una partecipata assemblea con il Vice Direttore Generale Giuseppe Lasco a Pordenone lo scorso 11 febbraio 2020 è stato istituito un tavolo di confronto permanente a livello regionale in sede Anci FVG. Il Presidente regionale dell’Anci, Dorino Favot, e il delegato ai rapporti con Poste Italiane, Markus Maurmair, in una lettera indirizzata al Vice Direttore Generale di Poste Italiane spa Giuseppe Lasco evidenziano che finora si è perso solo tempo facendo melina e chiedono che siano ripristinati gli orari degli sportelli postali ritornando a prima delle chiusure causate dal primo lockdown per l’emergenza sanitaria nazionale. Inoltre viene richiesto un nuovo incontro con il Vice Direttore Generale perché così non si può andare avanti. Pensionati in coda ogni giorno fuori dagli uffici postali da Trieste a Pordenone, da Azzano Decimo a Casarsa della Delizia con situazioni al limite come nel caso di Valeriano dove l’ufficio postale è aperto una sola volta alla settimana. Visti gli ingenti utili di Poste Italiane spa si rilancia la richiesta che in ogni Comune sia installato un postamat evoluto per limitare i disagi alla popolazione. “Il tavolo era stato pensato con l’ambizione di permettere ad Anci FVG di evidenziare le principali e comuni situazioni di disservizio al fine di superarle in modo concreto e per tutti i problemi ma abbiamo notato che, al di là di un ascolto cortese e attento da parte dei funzionari e dirigenti di Poste Italiane spa, alla fine la situazione non migliora anche perché in genere la risposta che abbiamo ricevuto è un’interlocuzione puntuale con le singole amministrazioni comunali che poi ci riferiscono di un sostanziale stallo rispetto le principali difficoltà evidenziate: al tavolo si parla, ci si confronta, ma alla fine sostanzialmente si fa “melina” procrastinando la soluzione che noi chiediamo”. “Da Trieste a Pordenone ma soprattutto nei Comuni di media dimensione, dove in genere è presente un secondo sportello, le code si sono viste fin dall’estate costringendo prima a patire il caldo ma ora la situazione è ancora più grave poiché vediamo i vostri utenti in paziente attesa a prendere freddo, il che non concilia con l’idea di prendersi cura della salute dei propri clienti. Siamo all’oscuro del perché non si possano ripristinare i vecchi orari ma di certo sarebbe auspicabile un’inversione di tendenza con addirittura un aumento delle fasce orarie e delle giornate”. “Inoltre, ancora una volta, chiediamo di dar seguito alle promesse fatte in sede degli incontri promossi da Poste Italiane spa con le amministrazioni comunali con meno di 5.000 abitanti: l’installazione dei postamat evoluti è sempre di più una necessità improcrastinabile. Infatti queste apparecchiature sono una seconda importante risposta alle nostre istanze”. “Apprendere che in tutta Italia ci sono ancora 5.000 su 13.000 sportelli postali sprovvisti di un servizio automatico evoluto è la conferma che anche in Friuli Venezia Giulia sono numerosi i Comuni dove questo servizio non è garantito mentre, dal confronto con i dirigenti di Poste Italiane spa, abbiamo appreso che si è provveduto a rinnovare gli ATM esistenti e non a installare nuove postazioni negli uffici sprovvisti se non in limitate e rare realtà”.