Il serioso assessore, noto per essere cresciuto nel paese friulano della circonvallazione alla statale 13, non perde tempo per riaffermare il principio che a destra o giù di lì , dove lui milita fin dai tempi della Dc, non sono ideologici, ma realisti. Ora, il governo stanzia dei fondi per la sanità privata al fine di alleviare il peso delle liste d’attesa che gravano fortemente sul sistema pubblico e quindi non perde tempo per attaccare la nostra opposizione regionale che si intestardisce nel difendere la primaria funzione della sanità pubblica. Piuttosto che preoccuparsi, vista la funzione, di organizzare meglio il sistema sanitario pubblico regionale, dice che i partiti del centro sinistra sono ideologici e quindi fuori tempo. Va da sé che a destra o giù di lì non lo sono. Quel settore della politica opera per il bene comune e l’offerta privata in sanità non fa del male al sistema pubblico, sembra sostenere. Non ci addentriamo in un dibattito così difficile. Ci limitiamo a osservare che risulta altrettanto ideologico insistere sul fatto che i servizi sanitari possano diventare anche da noi, come già in altre regioni, soggetti alle regole di mercato. La salute non si compra né si vende: viva l’ideologia. Zihal