Idroelettrico: assessore Scoccimarro, avanti su Società Fvg energia
“La Società Friuli Venezia Giulia energia si farà, senza se e senza ma”. Lo ha sottolineato l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro in occasione delle audizioni in IV Commissione consiliare sullo stato dell’arte dell’attuazione della legge 21/2020 che disciplina la cessione di energia a titolo gratuito da parte dei concessionari di impianti di grande derivazione d’acqua ad uso idroelettrico e sul regolamento, già approvato in via preliminare in Giunta e dal Consiglio delle autonomie a dicembre. In merito alle richieste di chiarimento sulla costituzione della Società Friuli Venezia Giulia energia, Scoccimarro ha fugato ogni dubbio rendendo noto contestualmente che la Direzione regionale ha dato incarico di advisor ad un raggruppamento temporaneo tra professionisti (Studio legale Finocchiaro Formentin Saracco di Torino, allo studio tecnico di ingegneria Pantidro di Cuneo e allo studio del ragioniere commercialista Giuseppe Cascino di Torino). “L’incarico di consulenza, i cui tempi di consegna sono previsti entro la metà di aprile, è finalizzato – ha spiegato Scoccimarro – alla preparazione del bando di gara per le grandi derivazioni scadute o in scadenza e si occuperà di valutare anche i termini della costituzione della società mista. In merito alla definizione dei canoni ex articolo 21 della legge 21/2020 i tempi previsti per la consegna dell’incarico di consulenza sono invece più brevi e scadono precisamente a febbraio”. Concluse le audizioni con i comitati (Coordinamento del grande idroelettrico italiano, Comitato Valmeduna, Comitato Valcellina, Comitato Carnia, Comitato Sopravvissuti del Vajont, Movimento tutela Arzino, Comitato Val Degano) e con i presidenti delle Comunità di montagna, oltre che con il Gruppo di lavoro Grande idroelettrico (Sindaci dei Comuni di Montereale Valcellina, Ampezzo, Meduno, Trasaghis, Tramonti di Sopra), l’assessore ha replicato ad alcune questioni sollevate anche nel corso del dibattito consiliare, ricordando che “il Friuli Venezia Giulia è stata la prima regione a legiferare sulle grandi derivazioni idroelettriche, proprio perché ha come primo obiettivo conciliare gli aspetti di tutela dell’ambiente con quelli economici, occupazionali e di sicurezza”. L’assessore ha rigettato le accuse di lentezza nel processo legislativo, ammettendo che “certamente sia passato del tempo da quando il 6 novembre 2020 l’Aula ha approvato all’unanimità la legge 21” ma assicurando che gli uffici hanno avviato un intenso e costante lavoro per giungere alla definizione del regolamento con una modalità condivisa. “I tempi si sono allungati perché – ha spiegato Scoccimarro – la mia volontà è stata quella di trovare un accordo condiviso dal territorio rappresentanti dalla delegazione di sindaci indicati dal Cal e al fine di predisporre uno schema di riparto che valesse non solo per questo regolamento, ma in generale per ciascuno dei tre sistemi di grandi derivazioni d’acqua a uso idroelettrico. Se avessimo, come è stato richiesto nel corso del dibattito odierno, aggiunto ulteriori passaggi di valutazione istituzionale avremmo ulteriormente allungato i tempi”. In merito al fatto che non avendo ancora stabilito la Regione le norme regolamentari si andrebbe incontro a delle perdite di risorse per i Comuni, Scoccimarro ha rassicurato sul fatto che questo è un “timore infondato in quanto le ricorse sono accantonate” e ha aggiunto che in merito alla definizione dei canoni alcuni ritardi dell’iter sono determinati dal fatto che in passato la Regione ha dovuto affrontare impugnative da parte delle società – ad esempio Edison, A2A e Cellina – e che quindi andava strutturato un iter legislativo inappellabile.