Il Consiglio regionale del Fvg a trazione leghista Boccia nuovamente la legge per la doppia preferenza di genere. Protestano le opposizioni
Il Consiglio regionale del Fvg a trazione leghista Boccia la legge per la doppia preferenza di genere per la seconda volta da inizio consiliatura. Dalle opposizioni stigmatizzata la scelta del centrodestra come retrograda. Scrivono Simona Liguori e Tiziano Centis (Cittadini): “Ennesima brutta figura del centrodestra che ancora una volta ha pensato bene di bocciare l’introduzione della doppia preferenza di genere nella scelta del prossimo Consiglio regionale. Con i soli voti di una maggioranza sempre più miope e arrogante, sull’altare dell’opportunismo politico è stata sacrificata una proposta di buon senso che avrebbe consentito al Friuli Venezia Giulia di non rimanere una delle tre Regioni italiane, assieme a Valle d’Aosta e Piemonte, in cui la doppia preferenza di genere non è stata ancora prevista nonostante le esplicite indicazioni del Governo nazionale dopo la legge 20/2016 sulle pari opportunità nell’accesso alle cariche elettive”. “Con questa proposta di legge – ha spiegato la consigliera regionale Simona Liguori – saremmo andati nella direzione giusta, ovvero quella di permettere una più equa rappresentanza di genere nelle istituzioni regionali come già da anni avviene nei Comuni. Introducendo la doppia preferenza avremmo consentito all’elettore di scegliere con il proprio voto un rappresentante femminile e uno maschile, dando così un forte impulso alla partecipazione delle donne alla vita politica e amministrativa”.
Una «vergogna» per il capogruppo del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo, che, dopo la bocciatura della proposta di legge per l’introduzione della doppia preferenza di genere nel sistema elettorale regionale (già respinta nell’ottobre 2019), sottoscritta anche dal Patto per l’Autonomia, parla di “ennesima occasione persa”. “Quando si tratta della questione della parità di genere, tutti sono pronti a sostenerla a parole, ma, al momento dei fatti, molti si tirano indietro – osserva Moretuzzo –. Così ha fatto anche la maggioranza regionale. All’epoca della prima bocciatura della proposta di legge, il presidente Fedriga aveva minimizzato dicendo che si trattava di un tema solo sospeso in attesa di arrivare a una norma elettorale complessiva da approvare entro il giugno successivo. In un anno e mezzo nulla è stato fatto”. È inammissibile non aver voluto affrontare – seppur con risposte perfettibili – una questione che non ha motivo di essere rimandata ulteriormente», conclude il capogruppo del Patto per l’Autonomia.
Rincara la dose il consigliere di Open Fvg Furio Honsell: “La Giunta Fedriga e la sua maggioranza hanno rifiutato di approvare una modifica della legge elettorale che avrebbe permesso di aumentare significativamente la presenza di donne tra gli eletti al Consiglio
Regionale, come è avvenuto in quasi tutte le Regioni italiane: la doppia preferenza con alternanza di genere.” “Nella nostra società così segnata da una misoginia di fondo che non garantisce pari opportunità alle donne, questa proposta, anche se imperfetta, è la migliore possibile per incominciare a ristabilire una giustizia nella rappresentanza.
Rilevo con dispiacere – conclude Honsell – che molti interventi della maggioranza sono stati infarciti di pregiudizi e luoghi comuni pericolosi sulla condizione femminile. Questi e la bocciatura della legge stanno a dimostrare che nella nostra regione è ancora lungo il percorso che iniziò con il voto alle donne durante la Resistenza.”
Per la maggioranza ha commentato l’episodio l’assessore alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, bollando come strumentale la proposta della doppia preferenza genere
“Il fatto che sia stata ripresentata la stessa proposta di legge già bocciata da quest’Aula poco più di un anno fa rende strumentale un’iniziativa su un tema che, a nostro avviso, si inserisce in un ragionamento complessivo sulla legge elettorale, per il quale abbiamo formulato un invito al gruppo più consistente della minoranza di riunirci attorno a un tavolo per cercare una soluzione condivisa. Un’offerta di collaborazione alla quale però ci è stato detto di no”. Secondo Roberti, in materia elettorale va ricercata la più alta convergenza possibile e “con questo spirito abbiamo inteso uscire dai confini della maggioranza. L’impegno preso dal governatore Fedriga andava infatti letteralmente proprio in questo senso. Qualcuno però – ha concluso l’assessore – ha preferito cercare una visibilità mediatica in vista delle prossime elezioni amministrative a scapito di un atteggiamento lealmente costruttivo”.