Il disagio giovanile sbarca in consiglio regionale. Audizioni e discussione

Il disagio dei giovani, con il 27% di episodi di autolesionismo in più negli ultimi anni. Ma anche il loro desiderio di dialogo, con il 50% dei ragazzi che chiede un confronto con il mondo degli adulti. Sono alcuni dei numeri emersi oggi in una seduta della VI Commissione che si è trasformata in una sorta di “stati generali” rispetto alle problematiche del mondo giovanile.  I lavori, estesi anche ai componenti della Terza e della Quinta e coordinati dal presidente della Commissine, Roberto Novelli (FI), si sono concentrati sulle audizioni di numerosi portatori di interesse, in particolare sul tema del disagio giovanile. Convocati il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, le aziende sanitarie, i rappresentanti di diverse realtà sanitarie, forze dell’ordine regionali e associazionismo. Presente anche l’assessore Pierpaolo Roberti.

I portavoce delle Consulte giovanili del Fvg hanno rappresentato le realtà delle quattro province. Concordi sulle tematiche principali, simili su tutto il territorio, come la necessità di dare risposta ai disturbi di ansia, stress, incapacità di comunicare in modo efficace. Si sono detti d’accordo sulla richiesta di implementare il supporto psicologico al disagio emotivo anche per contrastare il significativo aumento degli episodi di bullismo e cyberbullismo. È stata inoltre evidenziata la scarsa sicurezza di alcuni edifici scolastici, con criticità strutturali, e la mancanza di spazi accessibili anche agli studenti con disabilità. Maria Pia Turinetti, direttore del Servizio politiche della famiglia, ha illustrato i principali interventi messi in campo dalla Regione, come il programma Attiva giovani rivolto ai ragazzi che non studiano o lavorano. “È necessario offrire ai giovani nuovi strumenti per l’apprendimento. Da ricordare il programma Attiva scuola con l’introduzione di attività di laboratorio, oltre al ruolo dei servizi di orientamento con consulenze in costante aumento”.

La parola è quindi passata alle Aziende Sanitarie. L’Asugi, rappresentata dalla responsabile del Servizio sulle dipendenze Tonia Contino, ha voluto sottolineare l’attività del servizio, nato nel 2021 per la crescita della domanda: “I minorenni con disagio sono in aumento, non dobbiamo metterci in una posizione di attesa ma di proattività, intercettando immediatamente le problematiche”.

Corinna Michelin, del servizio dei Disturbi del comportamento alimentare, presente a Trieste e Monfalcone, ha rappresentato una realtà di disagio con “ragazzi sempre più giovani che accedono agli ambulatori e ai centri diurni. La legge 668/2017 ha garantito una equipe multidisciplinare, implementando a livello ambulatoriale i servizi offerti”. Giulio Antonini ha ringraziato a nome della direzione generale Asugi, per quanto si sta portando avanti di concerto con le istituzioni. Marco Carrozzi, del Burlo Garofolo di Trieste, ha posto l’accento sul disagio che diventa malattia: “Ci piace pensare di essere parte della soluzione, dobbiamo rinforzare la resilienza, anche in ambito famigliare, assieme alla scuola, in un contesto multisistemico”.

Degli aspetti giudiziari del disagio giovanile ha parlato Silvia Balbi, presidente del Tribunale minorile di Trieste. È stata sottolineata l’estrema importanza della prevenzione per avere segnalazioni tempestive da parte delle istituzioni coinvolte. “Gli strumenti sono quelli previsti dal codice civile, con l’affidamento ai servizi sociali, in sinergia col servizio sanitario. Non si tratta di strumenti di natura punitiva, ma di sostegno per il recupero dei minori. Per quanto concerne il settore penale, notevole è stato l’aumento dei fenomeni inerenti droga, bullismo, aggressioni. Ogni intervento mira alla riabilitazione nel minor tempo possibile.”

“Interventi in tema di bullismo e cyberbullismo anche in progetti di contrasto alla violenza di genere, sono alla base dell’azione della Polizia di Stato”: così Delfina Di Stefano, dirigente della divisione anticrimine della Questura di Trieste. L’assessore Pierpaolo Roberti ha voluto ricordare l’importanza di lavorare insieme per combattere proprio questo fenomeno come anche l’uso di droghe. Dell’aumento delle babygang e della sinergia con la scuola per una maggiore informazione, ha parlato il commissario Mariaconcetta Losurdo, della Questura di Pordenone, mentre il collega di Udine, Francesco Leo, ha sottolineato l’emergenza stalking e il moltiplicarsi degli episodi di violenza tra i più giovani.

Si sono toccati inoltre temi caldi come quello dei minori stranieri, da parte del garante dei diritti della persona Paolo Pittaro, oltre al disagio visto dalle parrocchie, con don Cucuzza nel rione di Valmaura a Trieste. Intervenuti durante il corso della seduta anche Massimo Capitanio, per le cooperative tra cui La Quercia, Anna Degano psicologa dell’Aspic, Mario Coretti e Alessandra Norcio, psicologi dell’ordine del Fvg, Enrico Santoro dell’Anep, Corrado e dj Tubet. I dirigenti scolastici, tramite Luca Gervasutti, hanno riportato il senso di smarrimento dei ragazzi nei confronti del presente e la paura del futuro. Hanno partecipato ai lavori anche Legacoopsociali, Fvg Confcooperative, Federsolidarietà, Agci Solidarietà, l’ordine degli psicologi Fvg, l’ordine degli Assistenti sociali, l’Associazione nazionale educatori professionali, Aspic Udine e le associazioni di supporto ai giovani del Fvg.

 

– Al termine delle audizioni sul disagio giovanile, si è sviluppato in aula un ampio dibattito tra i consiglieri .

Serena Pellegrino (Avs) ha ripreso le parole dell’Ordine degli assistenti sociali, sottolineando l’importante opera di chi accompagna i ragazzi e i giovani con disagio: “È importante pensare alla prevenzione – ha detto Pellegrino -, poi arriva la scuola e la formazione. I consultori sono presidi di qualità e sono essenziali sul territorio: senza queste strutture, la popolazione è in difficoltà. Dopo il Covid, la situazione di disagio sociale è aumentata e dobbiamo considerare che gli adulti della nostra generazione sono più numerosi dei ragazzi e hanno gravi problemi che non sempre sanno affrontare”.

Furio Honsell (Open), rammaricandosi dell’assenza dell’assessore Alessia Rosolen e delle associazioni studentesche, ha sottolineato la natura del disagio che nasce dalla paura del futuro: “Quanto incidono sul grado di disagio le azioni di protesta, anche violente, sui temi ambientali o dei diritti? Viviamo in un territorio dove non si vive malissimo, ma bisogna anche dire che la situazione media delle famiglie non è facile”. “Mi aspettavo la presenza dei Comuni – ha sottolineato Honsell – e molto può essere fatto dalla rete Città sane. Per finire, spero che la Polizia postale non prenda i campioni dello sport come modelli positivi, perché non è detto che siano veri esempi da seguire: dobbiamo proporre un modello di società in cui non ci sia l’ansia da prestazione”.

La consigliera Pd Manuela Celotti ha rilevato l’assenza dell’assessore Riccardo Riccardi: “Garantire il supporto psicologico in ambito scolastico è un altro degli obiettivi che ci si deve dare. I servizi di bassa soglia devono essere recuperati: servono risorse per farli ripartire. C’è molto lavoro da fare: questa audizione è un primo passo, ma dobbiamo rilanciare i piani di zona”. “Dobbiamo passare dal paradigma bonus al paradigma servizi. Bisogna inoltre parlare dei neo-diciottenni, di quella fase della vita in cui cambiano i riferimenti dei servizi. Il ruolo del Consiglio e della Commissione – ha concluso Celotti – è di rendere le buone prassi comuni a tutti”.

Laura Fasiolo (Pd) spera “che al centro dei prossimi appuntamenti ci sia anche la presenza del mondo della scuola: non solo i dirigenti, ma anche i rappresentanti delle famiglie e dei giovani. C’è bisogno di più sensibilità verso la figura dello psicologo della scuola: è necessaria una figura che intercetti i bisogni della comunità scolastica che a volte non sa come far fronte a un problema”. “Prevenire significa agire fin dall’infanzia – ha concluso – intercettando le problematiche il prima possibile”.

“Spesso ci accorgiamo dei giovani quando creano problemi – ha osservato Giulia Massolino del gruppo Patto-Civica – ma invece di prevenire, si preferisce reprimere. Oggi abbiamo sentito di quanto sia necessaria l’azione e il supporto sui territori, ma se non investiamo oggi sulla prevenzione rischiamo di far ricadere costi importanti in momenti finanziariamente meno floridi. La responsabilità del disagio è di tutti noi. Mi dispiace constatare così tante assenze tra i consiglieri”. Massolino, in chiusura, ha ribadito il ruolo fondamentale dei consultori.

Stefano Balloch (Fratelli d’Italia) ha ringraziato per l’importante contributo degli auditi al lavoro della VI Commissione: “L’audizione ha visto tutti i soggetti andare nella stessa direzione. La Regione non ha fatto mai mancare il supporto verso questi temi – ha continuato Balloch – oggi però gli interventi hanno contribuito in maniera significativa alla nostra azione, dando maggiori spunti di azione puntuale”.

Il presidente della VI commissione, Roberto Novelli (FI), infine, si è detto convinto che la seduta odierna “sia un primo passaggio di un percorso che ha bisogno di informazione. Desidero chiudere con due considerazioni: da presidente della Sesta voglio spogliarmi dalla mia posizione ideologica o partitica: su molte cose sono concorde, su altre no, ma dobbiamo sviluppare un dialogo per avvicinare il più possibile le persone e dare maggiori risposte”. “Sugli spazi di aggregazione giovanile, dobbiamo capirne le nuove dinamiche perché siano davvero attrattivi. Oggi abbiamo trattato poco le tematiche legate al gioco d’azzardo e ai social: sono argomenti che vanno messi assieme – ha concluso Novelli – e devono essere trattati perché conosciamo ancora poco”.