Il Festival del Cinema Ibero-Latino Americano a Udine, dal 9 marzo

Un’ampia selezione dei film visti nelle ultime tre edizioni del Festival del Cinema Ibero-Latino Americano di Trieste sarà presentata a Udine, grazie alla collaborazione con l’Università di Udine – Dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Formazione e Società. Le proiezioni si terranno nel Palazzo Antonini (via Petracco 8), in cinque giornate, dal 9 al 16 marzo 2022. Gli ultimi tre anni di attività del Festival sono stati condizionati dalla pandemia, basti pensare che l’edizione 2020 è stata esclusivamente online, a causa della chiusura dei cinema; la rassegna udinese offre, dunque, un’opportunità unica di vedere film che in alcuni casi non sono stati proiettati sugli schermi triestini.  Si inizia mercoledì 9 marzo alle ore 12, in Aula M3, alla presenza delle professoresse Federica Rocco e Maria Sagrario del Rio Zamudio dell’Università di Udine, e del direttore del Festival del Cinema ibero-latino americano di Trieste e Presidente dell’APCLAI Rodrigo Diaz. I documentari argentini Marea verde di Ángel Giovanni Hoyos (ore 12.15), sulla conquista del diritto all’aborto in Argentina, e Salir de puta di Sofía Rocha (ore 14.15, Aula 2), racconto corale sulla prostituzione, e il film venezuelano Voy por ti di Carmen La Roche (ore 16.15, Aula 2), Premio Speciale della Giuria del Concorso Ufficiale 2020, sono protagonisti della prima giornata.
Giovedì 10 marzo propone due documentari che raccontano le culture native dell’America Latina: alle ore 10, in Aula M2, sarà proiettato El penacho de Moctezuma: plumaria de México di Jaime Kuri Aiza, sul più celebre copricapo degli Aztechi, mentre alle ore 21, sempre in Aula M2, il peruviano Kukama, la lengua de mis abuelos di Alejandro Legaspi, Premio Mundo Latino 2020, porta alla scoperta delle culture amazzoniche e alla lotta per la difesa delle loro lingue. Film premiati dalle Giurie anche lunedì 14 marzo: alle ore 12, il vincitore 2019 della sezione Cinema e Letteratura, il documentario cileno Zurita, verás no ver di Alejandra Carmona; alle ore 14.15, in Aula 2, il costaricense El pájaro de fuego di César Caro Cruz, vincitore del premio FICC 2021, mentre, alle ore 16, chiude la giornata, ancora in Aula M2, il documentario messico-cubano Fidel de cerca di Eduardo Flores, Gabriel Beristein, Roberto Chile, Premio del pubblico 2020.
Due documentari biografici, lo spagnolo Buñuel un cineasta surrealista di Javier Espada (ore 12, Aula 4) e l’argentino Vera di Manuela Irianni, dedicato alla Madre de Plaza de Mayo, l’italiana Vera Jarach, Premio Allende 2018 del Festival del Cinema Ibero-Latino Americano, aprono il programma di martedì 15 marzo; chiude la giornata l’inquietante film argentino Inmortal di Fernando Spiner, Premio Miglior Colonna Sonora 2021, che riflette sull’esistenza di dimensioni parallele.
L’ultima giornata della rassegna, mercoledì 16 marzo, propone una serie di documentari visti nella sezione Shalom, il sentiero ebraico in America Latina: gli argentini El triángulo rosa y la cura nazi para la homosexualidad di Esteban Jasper e Nacho Steinberg (ore 12, Aula M3), Paraíso nazi
di Emiliano Ravenna (a seguire il precedente) e Guedenk di Marta Wolff (ore 14.30, Aula M3) e l’uruguayanano Clara de huevo di Andrea Treszczan e Sol Infante Zamudio. Alle ore 16, in Aula M3, il fascino eterno e romantico de L’Avana chiude la rassegna, con le sei storie d’amore di Habana selfies di Arturo Daniel Santana.
Tutti i film sono sottotitolati in italiano, alcuni grazie al lavoro delle studentesse dell’Università di Udine, che partecipano ai corsi di sottotitolaggio realizzati con la collaborazione del Festival del Cinema Ibero-Latino Americano di Trieste. L’ingresso alle proiezioni è libero, richiesti mascherina e Green Pass.
Il PROGRAMMA
MERCOLEDÌ 9 MARZO 2022
ORE 12.00 — AULA M3
SALUTI DI BENVENUTO E PRESENTAZIONE DELLA RASSEGNA
Federica Rocco
M. Sagrario del Río Zamudio
Università di Udine
Rodrigo Díaz
Direttore del Festival del Cinema ibero-latino americano di Trieste e Presidente dell’APCLAI
ORE 12.15–13.30 — AULA M3
Marea verde
(Argentina, 2021), documentario di Ángel Giovanni Hoyos (74 minuti) [sottotitoli a cura di Matilde Furlan]
Madri, nonne, sorelle, amiche, lavoratrici, lesbiche, travestiti, transessuali, corpi in gravidanza. Fianco a fianco, aspettano. Insieme. Tutte accompagnano il rilancio della proposta di legge per l’interruzione volontaria della gravidanza davanti al Congresso. Tenendosi per mano le une con le altre, marciano. Insieme. Tutte chiedono un aborto legale, sicuro e gratuito. Marea Verde è un documentario che traccia la storia dell’uso del Misoprostol e la storia dell’aborto in Argentina, rendendo visibile la lotta femminista che da più di 20 anni pretende da uno Stato sfuggente, e che non ha dato risposta, la soluzione a un problema sociale che quotidianamente uccide donne a causa di aborti clandestini. Attraverso le testimonianze di attiviste dell’Argentina, Bolivia, Ecuador e Colombia, Marea Verde mostra il contesto attuale dell’aborto nella nostra società.
ORE 14.15–16.00 — AULA 2
Salir de puta
(Argentina, 2021), documentario di Sofía Rocha (104 minuti) [sottotitoli a cura di Milena Delvecchio]
Un racconto corale di donne che si prostituiscono, o l’hanno fatto in passato, accende il dibattito su abolizione e legalizzazione all’interno del movimento delle donne e del femminismo, attraverso le loro storie di vita, desideri e convinzioni. Sesso, clienti, autonomia, dipendenza e traffico di esseri umani, la polemica supera l’ambito privato e attraversa la società argentina. La strada è lo spazio comune, il corpo è sociale e collettivo.
ORE 16.15–17.45 — AULA 2
Voy por ti
(Venezuela, 2019), di Carmen La Roche (84 minuti) [sottotitoli a cura di Elena Bavieri]
Marcos cerca di passare inosservato nel violento liceo dove studia, fino a quando non cerca di conquistare Maryuri, che pratica un gioco di dominio sessuale con Yorman. Marcos diventa la vittima di Yorman a scuola, ma allo stesso tempo diventa lo stalker di Maryuri. Per loro è un gioco che finisce quando raggiungono il limite, e ne accettano le conseguenze.
GIOVEDÌ 10 MARZO 2022
ORE 10.30–11.45 — AULA M2
El penacho de Moctezuma: plumaria de México
(Messico/ Argentina, 2014), documentario di Jaime Kuri Aiza (75 minuti) [sottotitoli a cura di Ilaria Pace]
Prodotto da Jaime Kuri Aiza, il documentario racconta la storia del copricapo di Moctezuma, considerato uno degli elementi più emblematici dell’abbigliamento preispanico.
ORE 12.00–13.00 — AULA M2
Kukama, la lengua de mis abuelos
(Perú, 2019), documentario de Alejandro Legaspi, (52 minuti)
Elí Tamani Irarica, un giovane kukama della foresta del Perù, si è appena laureato come insegnante di educazione primaria bilingue interculturale. Si trasferirà in una piccola comunità sul fiume Marañón, a diversi giorni di traversata, per insegnare per la prima volta. Durante il viaggio, in una barca con capienza di trecento passeggeri e stracolma di amache, conosceremo la sua vita, mentre la barca navigherà attraverso città, paesi e comunità.
LUNEDÌ 14 MARZO 2022
ORE 12.00 – 13.15 — AULA 2
Zurita, verás no ver
(Cile, 2019), documentario di Alejandra Carmona, (76 minuti)
La storia di un uomo che si afferra all’arte per curare le proprie ferite. Un poeta che trascende, senza abbandonale, le terre della disillusione e del dolore, finché la diagnosi della malattia di Parkinson non prende il sopravvento sulla sua vita e gli impone una svolta inaspettata.
ORE 14.15 – 15.45 — AULA M2
El pájaro de fuego
(Costa Rica, 2021), film di César Caro Cruz, (86 minuti)
Tony Martínez esce dal riformatorio e torna nella sua comunità per confrontarsi con un dilemma irriducibile: fare il bravo ragazzo oppure pianificare una resa dei conti che faccia uscire il suo quartiere dalla miseria della droga.
ORE 16.00 – 17.45 — AULA M2
Fidel de cerca
(Messico/Cuba, 2020), documentario di Eduardo Flores, Gabriel Beristein, Roberto Chile, (104 minuti)
Il film non è un resoconto cronologico preciso degli eventi a cui ha partecipato, ma offre un punto di vista diverso su uno dei personaggi più emblematici, più studiati, ma meno conosciuti del nostro tempo.
MARTEDÌ 15 MARZO 2022
ORE 12.00 – 13.30 — AULA 4
Buñuel un cineasta surrealista
(Spagna, 2021), documentario di Javier Espada, (83 minuti)
Luis Buñuel, precursore del cinema surrealista, a partire da Un cane andaluso ha continuato a riferirsi ai postulati surrealisti nei suoi film, girati in Messico prima, e in Francia e Spagna poi. Il “metodo” surrealista di Buñuel – che prese forma e sostanza durante i suoi primi anni a Parigi – emerge già dalla sua infanzia nella nativa Calanda e dalla sua adolescenza nella Residencia de Estudiantes, a Madrid, dove scoprì e consolidò buona parte dei suoi modelli letterari e pilastri creativi
ORE 14.15 – 15.45 — AULA 5
Vera
(Argentina, 2019), di Manuela Irianni, (88 minuti)
Vera Jarach, ebrea italiana, è una ‘Madre de Plaza de Mayo’. Ettore Camerino, suo nonno, fu assassinato ad Auschwitz nel 1943, e sua figlia Franca fu uccisa nel 1976 a Buenos Aires dalla dittatura civico-militare. In questo documentario la storia di Vera è legata al discorso dello scrittore Julio Cortázar a Parigi nel 1981 (“Negazione dell’oblio”) e alle testimonianze di 12 persone che condividono con lei aspetti della loro identità.
ORE 16.00 – 17.45 — AULA 4
Inmortal
(Argentina, 2020), film di Fernando Spiner (96 minuti)
Ana torna a Buenos Aires dall’Italia per completare la successione per l’eredità di suo padre venuto a mancare in sua assenza. Durante la sua ricerca riesce a trovare un suo caro vecchio amico, il dottor Benedetti, uno scienziato che cerca di convincerla di aver scoperto la porta di una dimensione parallela che le permetterebbe di visitare il suo padre morto. Ana crede di essere nel mezzo di una grande truffa, fino a quando non si ritrova davanti a una rivelazione che cambierà completamente la sua vita.
MERCOLEDÌ 16 MARZO 2022
ORE 12.00 – 13.30 — AULA M3
El triángulo rosa y la cura nazi para la homosexualidad
(Argentina/Brasile, 2014), documentario di Esteban Jasper e Nacho Steinberg (63 minuti)
Un documentario sulla presunta cura nazista per l’omosessualità, sviluppata da un medico danese che ha fatto esperimenti su giovani omosessuali in un campo di concentramento. Dopo la guerra, si è rifugiato in Argentina fino alla sua morte, nel 1965.
a seguire
Paraíso nazi
(Argentina, 2021), movie comic di Emiliano Ravenna (13 minuti)
Il 10 Aprile 1938 a Buenos Aires si tenne la più grande assemblea nazista a favore del Terzo Reich fuori dai confini della Germania, nel contesto dell’annessione dell’Austria. Nel 2015 vennero resi pubblici più di 700 verbali ufficiali dell’FBI americano, nei quali, nel 1945, si reiterava con insistenza la possibilità che Hitler fosse fuggito in Argentina.
ORE 14.30 – 15.45 — AULA M3
Guedenk
(Argentina, 2015), documentario di Marta Wolff (55 minuti)
Il documentario si basa sulla quantità di opere nel mondo che parlano, che sussurrano, che mettono in guardia sulle barbarie del XX secolo e quelle che stanno avvenendo nel XXI secolo.
Clara de huevo
(Uruguay, 2021), di Andrea Treszczan e Sol Infante Zamudio (14 minuti)
Montevideo, anni ’90. Clara è una bambina che non è stata mai invitata a un compleanno. Insieme a sua madre, piena di aspettative, si prepara a partecipare alla sua prima festa. Una storia di immaginazione e fantasia di fronte al bullismo.
ORE 16.00 – 17.30 — AULA M3
Habana selfies
(Cuba, 2019), di Arturo Daniel Santana (90 minuti)
Sei storie d’amore nell’Avana del XXI secolo.