Il Lago di Cavazzo non può più aspettare: serve il by pass per deviare le acque di scarico della centrale idroelettrica

“Mi sono presa l’impegno, come vice presidente della IV Commissione, di proseguire nel percorso di conoscenza avviato oggi con l’audizione dei portatori di interesse sulla necessità di realizzare un by pass che devii dal Lago di Cavazzo le acque di scarico della centrale elettrica A2A di Somplago, condizione essenziale per attivare la rinaturalizzazione del bacino e garantirne il ripristino della biodiversità e la fruibilità, alla popolazione e al turismo. Del resto anche la Strategia nazionale per la biodiversità impone scadenze, metodi e parametri per ripristinare gli ecosistemi di acqua dolce e le funzioni naturali dei corpi idrici.
Reputo urgente ampliare ora la prospettiva e rappresentare a tutto tondo le istanze e le criticità che attorno alla crisi ambientale del Lago hanno interferito con lo sviluppo e persino la sopravvivenza delle comunità e delle diverse economie e attività produttive locali.”

Lo dichiara la consigliera regionale Serena Pellegrino, di Alleanza Verdi e Sinistra, al termine dell’audizione che ha portato in Consiglio regionale i sindaci di Bordano, Cavazzo Carnico, Trasaghis, comitati civici per la tutela del Lago e delle acque del Bacino Montano del Tagliamento e Associazioni che attendono dal Laboratorio del Lago della Regione Friuli Venezia Giulia il progetto del by pass.

“La situazione dei Comuni attorno al Lago moribondo – entra nel dettaglio Pellegrino – vede completamente alterata la tenuta ecologica, sociale, demografica ed economica proprio di quelle Terre Alte che è nostra responsabilità rigenerare e affrancare da sfruttamento ed abusi. A ciò sono convinta debba aggiungersi, con ulteriore serie di audizioni, una puntuale ricognizione sul complesso percorso, delineato dalla legge regionale 21 del 2020, per il passaggio delle grandi derivazioni d’acqua a uso idroelettrico ad un ente regionale così da affidare al pubblico la gestione e la tutela del bene comune acqua sottraendolo dalle logiche dello sfruttamento della risorsa e del profitto.”

Prosegue Pellegrino: Ascoltando gli interventi e il dibattito mi sono convinta che se attraverso gli studi compiuti dal Laboratorio del Lago, i cui risultati saranno presentati il prossimo 23 ottobre, potremo ipotizzare che sussista un rapporto di causa – effetto tra la crisi ecologica e l’attività della centrale idroelettrica, saremo anche in condizione di ragionare in termini di effettive responsabilità in base alla corretta interpretazione del principio che chi inquina paga.”

“ Il mio ringraziamento – conclude la consigliera Pellegrino – per aver utilmente partecipato alle audizioni e introdotto nuove essenziali prospettive di interlocuzione tra pubblica amministrazione regionale e cittadinanza va ai componenti della IV Commissione e ai consiglieri che hanno ritenuto di partecipare e prima ancora ai rappresentanti dei Comitati e delle Associazioni, volti e voci della prima linea di questa troppo lunga battaglia per salvare il Lago di Cavazzo. Spiace che l’assessore Scoccimarro non manifesti particolare preoccupazione e tenda piuttosto a minimizzare l’allarme e le critiche, invece che coglierne l’importanza e l’intrinseco valore civico. Il che esplicita in fondo la sua visione sugli imperativi della tutela ambientale e della riconversione del sistema economico in modo che sia sostenibile per tutti,a partire da Madre Terra.”