Il Lunari 2023 dell’Ecomuseo delle Acque è dedicato ai lavatoi. Una tradizione ricercata che si rinnova, con le foto di Graziano Soravito.
Il “Lunari” dell’Ecomuseo delle Acque è ormai considerato un pezzo da collezione. Ricercatissimo, dal 2013 si avvale della collaborazione del fotografo Graziano Soravito, ripromettendosi di far conoscere e dare visibilità al patrimonio popolare presente sul territorio dei sei comuni che hanno aderito al progetto ecomuseale: Gemona del Friuli, Artegna, Buja, Majano, Montenars e Osoppo. L’edizione 2023 è dedicata ai lavatoi, grandi e piccoli, pubblici e privati, situati sul bordo dei fiumi e delle rogge, alimentati da sorgenti che sgorgano dalle montagne e dai morbidi rilievi collinari. Fino a qualche decennio fa hanno svolto una rilevante funzione sociale, proponendosi come luoghi di lavoro, ma anche di incontro. Il lunario verrà presentato sabato 14 gennaio alle 17 nella sede dell’Ecomuseo in piazza Municipio 5 a Gemona. Risalenti per la gran parte alla seconda metà dell’Ottocento o all’inizio dello scorso secolo, i lavatoi del Gemonese sono facilmente accessibili, posizionati lungo strade e sentieri, spesso parte integrante degli abitati. Le foto di Soravito documentano un campionario articolato, dal Lavatoio del Glemine che ha fatto la storia di Gemona (parte della costruzione è del Cinquecento), a quello di Codesio eretto in epoca fascista, ai semplici manufatti la cui dimensione era funzionale al numero di abitanti (lo attesta il lungo lavatoio di San Floreano, una delle frazioni più popolose di Buja), talvolta ricoperti da una semplice soletta sorretta da colonnine di cemento. Va segnalato il piccolo lavatoio sperduto nella campagna di Artegna dal nome sinistro: Poç Sassin (“Pozzo Assassino”). Di tutti vengono raccontate la storia e le vicende che li hanno distinti nel tempo. Per informazioni e richieste: 338 7187227, info@ecomuseodelleacque.it