Il medico del paese: l’omaggio di Remanzacco al dott. Giovanni De Cesare, fu ucciso 40 anni fa da un suo assistito

A quarant’anni dalla tragica scomparsa del dottor Giovanni De Cesare, ucciso da un suo assistito, l’amministrazione comunale di Remanzacco ha voluto rendere omaggio alla sua memoria con un evento dal titolo evocativo “Il Miedi, il so pais”. La serata ha ripercorso la vita e la professione di un uomo che ha dedicato interamente se stesso alla comunità, segnando profondamente il capoluogo e le sue frazioni. Il figlio Mario De Cesare, anch’egli medico di medicina generale, ha ricordato con emozione il padre attraverso immagini dell’archivio di famiglia e video testimonianze di cittadini e amministratori del passato tra cui gli ex sindaci Redino Borghetto, Arnaldo Scarabelli e Dario Angeli, racconto che ha messo in luce la dedizione del dottore e il suo legame profondo con il territorio e le persone che lo abitano.

La serata è stata anche un’occasione per riflettere sull’evoluzione della medicina di base. I medici storici della comunità, come il dottor Marcello Galai, la dottoressa Manuela Maccani e il dottor Aldo Passelli, ormai in pensione, hanno espresso pareri sul modo in cui si è trasformata la relazione medico-paziente, sull’impegno umano che la professione richiede e sull’importanza di adattarsi ai cambiamenti. “La medicina di base è mutata, non è né migliore né peggiore. Il cambiamento può spaventare, ma è necessario e intelligente accoglierlo”, ha sottolineato il dottor Galai. Tra gli ospiti della serata, il direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale, Denis Caporale, ha ribadito l’importanza della medicina territoriale, “pilastro della sanità del futuro”, ringraziando i nuovi medici di medicina generale della comunità Elisa Marconi, Andrea Cauz e Nicolò Brancato per il loro impegno, sottolineando la necessità di lavorare in sinergia con le istituzioni.

Il sindaco Daniela Briz ha ricordato Giovanni De Cesare come un medico lungimirante, capace di interpretare il bisogno di una medicina vicina ai pazienti e promotore di associazioni come l’AFDS e l’ACAT, ancora oggi attive e fondamentali per il tessuto sociale. “La sua testimonianza continua a guidare l’amministrazione comunale, non solo nei servizi di prevenzione già attivi, ma anche nel progetto del nuovo Poliambulatorio che vedrà medici e operatori sanitari collaborare in un’unica struttura”. L’evento, moderato da Roberto Baita, ha colpito per l’ampia partecipazione, il valore dei contenuti che hanno legato passato e futuro, la modalità comunicativa vivace e profonda. “La memoria del dottor De Cesare, simbolo di una medicina vicina alla comunità, rimane viva – ha concluso il sindaco Briz – e continua a ispirare nuovi progetti e iniziative per una sanità sempre più inclusiva e solidale”.