Il mondo dell’associazionismo prova a mobilitarsi contro le scelte del governo Meloni. In piazza il 5 dicembre
Non per noi ma per tutte e tutti. Questo l’appello a tutte le realtà sociali e sindacali, al volontariato laico e cattolico, perché condividano la necessità, l’urgenza e la voglia di costruire una mobilitazione nazionale per il 5 dicembre, mobilitazione che si auspica sia plurale, partecipata, democratica ma anche conflittuale, per rimettere al centro del Paese, si legge in una nota, la voce dei diritti, contro le disuguaglianze e l’esclusione, per la giustizia sociale e ambientale. Una legge di bilancio, si legge nel comunicato che indice la mobilitazione, che tradisce la Costituzione scaraventando senza alternative nella miseria milioni di persone. Una legge di bilancio che non risponde ai principali problemi del Paese: l’aumento delle disuguaglianze, dell’esclusione e della discriminazione sociale, anche di chi ha un reddito da lavoro, autonomo o dipendente. Una Legge di bilancio priva di coraggio che tagliando il Reddito di Cittadinanza, senza nessuna riforma del welfare e misure alternative, sceglie cinicamente di condannare alla miseria milioni di persone e affossa il sistema Paese ancorandolo a un modello di sviluppo insostenibile. Una Legge di bilancio che non tiene conto nemmeno della lezione della pandemia e taglia i fondi anche alla Sanità Pubblica, facendo l’ennesimo regalo a quella privata, violando il diritto alla salute e alle cure di milioni di persone. Anche questo Governo continua a portare avanti le stesse ricette che hanno prodotto la crisi e impoverito ceti popolari e medi che rappresentano la stragrande maggioranza del Paese. Non è vero che i soldi non ci sono: vanno fatte altre scelte. Se il Governo non vuole ascoltare i bisogni della maggioranza della popolazione, l’unica strada è quella di alzare ancora di più la nostra voce, unendola alle tante voci nel Paese. Dalle parrocchie alle fattorie sociali, dai luoghi di lavoro ai movimenti per l’abitare, dalle scuole ai centri studi, dai presidi contro le mafie ai comitati contro l’autonomia differenziata e quelli in difesa della Costituzione, dalle reti di tutela ambientale alle realtà sociali e sindacali, organizziamoci contro il carovita e contro una Legge di Bilancio che ignora la catastrofe sociale e affossa il Paese. A farlo, si legge ancora nella nota, saranno più di 700 realtà sociali, sindacali e del volontariato cattolico che hanno sottoscritto e promosso l’appello “Non per noi ma per tutte e tutti” lanciato dalla Rete dei Numeri Pari, con l’obiettivo di dare priorità all’Agenda Sociale del Paese con le sue proposte su lavoro, casa, reddito, salario, servizi e politiche sociali, lotta alle mafie, riconversione ecologica, accoglienza e NO all’autonomia differenziata. Per sconfiggere la crisi e dare voce a chi la vive sulla propria pelle, non può permettersi nemmeno le spese sanitarie di base, ha difficoltà ad avere un tetto sulla testa, a portare a termini gli studi, a fare la spesa, a pagare le bollette”.