Il popolo del Friuli ha cominciato ad alzare la testa, non sopporta più gli imbrogli di una classe politica inetta, “utile” solo a favorire gli amici degli amici
La verità è che il popolo del Friuli ha cominciato ad alzare la testa, a non sopportare più gli imbrogli di una classe politica inetta e decisa a perpetuarsi ad ogni costo e in ogni occasione utile a favorire gli amici degli amici e le iniziative più demenziali.
Lo abbiamo constatato in occasione della acciaieria nella laguna di Marano ed ora davanti alla assurdità di una diga sul Tagliamento o, non di meno, nella diffusione dei campi fotovoltaici. Loro non hanno esitato a mentire, così come ha fatto il “governatore più amato d’Italia” nel momento in cui continuava a negare l’esistenza di un progetto, mentre destinava i fondi pubblici per giustificare l’acciaieria di un magnate ucraino e servirla di specifiche infrastrutture. Andando giorno dopo giorno a incontrare la gente comune e a trasmettere la verità dei fatti, abbiamo sconfitto la rassegnazione, la solitudine e con essa l’abitudine dei sotans a chinare il capo, a subire la violenza dei mezzi di
informazione nazionali e locali, sempre pronti a prostituirsi al miglior offerente e al politico di turno che li ricambia con gli introiti pubblicitari e quindi con i soldi dei cittadini. Abbiamo stanato un vertice ragionale trasversale e con esso il vertice statale, da subito pronto a stravolgere le norme vigenti, pur di favorire una iniziativa privata sostenuta a tutti i livelli. Eppure li abbiamo sconfitti e dati alla fuga. Li
abbiamo sbugiardati e ciò nonostante il dante causa ha preferito lanciare un fumogeno per intimorire le migliaia di firmatari e in qualche modo salvare la faccia dei suoi complici annidati nella Amministrazione, nel giornalismo e nella magistratura. Ha voluto l’elenco dei firmatari con il chiaro effetto di intimorirli e di scoraggiare quella partecipazione che è il fondamento della Costituzione e della Democrazia.
Abbiamo diffidato la Regione a difendere l’anonimato delle decine di migliaia di firmatari contrari al disastro ambientale, ma il Tribunale regionale è stato di diverso avviso consentendone la pubblicazione, senza che per questo la Regione senta il dovere di difendere la obbligazione e la difesa del diritto ricorrendo davanti al tribunale superiore. Tutto torna e tutto conferma un illecito che la magistratura
locale dimostra di non voler perseguire, nonostante le mie esplicite denunce rivolte alla attenzione del Presidente della Repubblica e al tribunale amministrativo regionale. Tutto ciò ci spinge a dire ai firmatari di non temere di essere orgogliosi di aver salvato la nostra terra e con essa i fondamenti della Democrazia. Un andazzo quella della magistratura che mi ha visto vittima per aver contestato le abusate norme sulle acque regionali ed essere poi assolto con formula piena dopo nove anni e due gradi di giudizio. Oggi siamo alle prese con la salvaguardia del Tagliamento e nonostante i silenzi, le intimidazioni e le paure promosse da un sistema che abusa della nostra pazienza, il comitato ha
superato le 10 mila adesioni di chi si dice contrario alla realizzazione di una diga demenziale. Ne è seguita una audizione in Regione che ha inteso sostenere le scelte già operate da quell’assessore all’ambiente che il mondo delle balle ci invidia. Hanno escluso Franceschino Barazzuti che da una vita si batte per la salvaguardia delle acque della Carnia e ci hanno relegato alla fine dell’udienza, tanto da dare alla disinformazione regionale la opportunità di ignorare la dimostrata pericolosità della soluzione imposta dalla Regione e l’esistenza di una soluzione alternativa che ha l’unico difetto di salvaguardare l’ambiente e di costare troppo poco per distribuire tangenti a destra e a manca.
Resistere e perseverare nella lotta è un dovere!
Tibaldi Aldevis Comitato per la Vita del Friuli Rurale