Il tabù del suicidio e della salute mentale al centro del libro “Svegliami a mezzanotte”

«Quando l’idea di questo libro cominciò a concretizzarsi, un’amica che lavora nell’editoria mi consigliò caldamente di non darmi in pasto al pubblico e di giocare sull’equivoco, magari, salvaguardando così la mia immagine e la mia privacy. E in quel momento ho capito. Compresi che questo libro non era solo il racconto di una cosa terribile che mi era successa, ma anche un gesto politico, almeno nelle intenzioni. C’entrava qualcosa che aveva a che fare con concetto di pride, lo stesso sentimento di appartenenza e rivendicazione che fa scendere in piazza la comunità lgbt per dire finalmente, dopo secoli di vergogna e silenzio: io sono così.» Perché si può parlare di appendicite e non di depressione? Perché di fronte a certe parole si continua ad abbassare lo sguardo? Perché l’espressione “diritto al suicidio” oltre che considerata ossimorica è fortemente sconsigliata? Sono tutte domande che si pone la giornalista e scrittrice Fuani Marino nel libro uscito per i tipi di Einaudi “Svegliami a mezzanotte”. Ma non sono domande retoriche, mero esercizio accademico: sono questioni che l’autrice ha vissuto e vive sulla sua pelle, lei che è caduta ma non è morta e dopo un tentativo di suicidio non riuscito ora vuole capire perché è accaduto; lei che è una ferita vivente e si è stancata di nascondere le sue cicatrici; lei che ha un disturbo bipolare dell’umore ma è ben più del suo disturbo; lei che non è la sola a soffrirne, ma è stata lasciata terribilmente sola. Sola come molte donne (madri in particolare) spesso sovrastate dal peso di ruoli che altri hanno loro imposto: molte di queste l’autrice le ha incontrate in letteratura e le ha riproposte in questo testo che sarà al centro dell’appuntamento mensile con la lettura promosso da Conferenza Basaglia giovedì 17 febbraio alle ore 18 presso la sala Ugo Guarino nel Parco Culturale di San Giovanni (in via Bottacin 4 a Trieste) e da remoto tramite zoom e diretta Facebook.

Con Marino, nata a Napoli nel 1980 e autrice del romanzo “Il panorama alle spalle” (Scatole Parlanti, 2017), converseranno Sergio Keller, coordinatore della raccolta firme per l’eutanasia legale in Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, e Matteo Perissinotto, University of Ljubljana, che sta studiando le donne suicide a Trieste nel periodo postbellico; stimolerà gli ospiti e modererà la discussione Agnese Baini, esperta di comunicazione e appassionata di libri, che ha da poco terminato un Master alla Sissa con un lavoro su come la salute mentale viene rappresentata nella narrativa.

L’incontro nasce nell’ambito di “Testi/Pretesti”, un progetto finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, attraverso il quale si intende promuovere momenti di confronto sulle buone pratiche nella salute mentale, sulle politiche attive di tutela del benessere generale dei cittadini e sulle criticità che oggi abbiamo di fronte, sapendo che la pandemia ci ha reso tutti consapevoli della centralità del bene salute e del fatto che nessuno si salva da solo.

Sarà possibile seguire l’evento collegandosi alla pagina Facebook della Conferenza Permanente per la Salute Mentale nel Mondo Franco Basaglia (https://www.facebook.com/conferenzabasaglia/), un’associazione nata nel 2010 e ora presieduta dalla psichiatra Giovanna Del Giudice.