Immaginario Scientifico di Trieste Uno spazio di decompressione al museo

Rifugio- Sensoriale-Immaginario -Scientifico

Uno spazio silenzioso, tranquillo, protetto: dal 10 settembre all’ Immaginario Scientifico di Trieste è disponibile una nuova zona museale dedicata alla decompressione sensoriale all’interno del percorso espositivo. Questo innovativo spazio è frutto della collaborazione fra Immaginario Scientifico e Università di Trieste, con il contributo di Fondosviluppo FVG . È una zona di rifugio per chi, durante la visita in un ambiente così dinamico e socializzante come il museo della scienza, possa necessitare di una pausa per riequilibrare i propri sensi.

Lo spazio è stato presentato martedì 10 settembre da Serena Mizzan , presidente e direttrice dell’Immaginario Scientifico, Serena Tonel , ViceSindaco del Comune di Trieste, Giuseppe Graffi Brunoro , presidente di Fondosviluppo FVG, Caterina Falbo , collaboratrice del Rettore per Terza missione e divulgazione scientifica dell’Università di Trieste, Massimo Tognolli , Assessore alle Politiche Sociali e al Welfare del Comune di Trieste, Giuseppina Scavuzzo , professoressa composizione architettonica e urbana all’Università di Trieste ed Elena Bulfone , presidente della Fondazione ProgettoAutismo FVG Onlus.

L’iniziativa nasce dall’esigenza di rendere il museo sempre più inclusivo per tutti i visitatori, in particolare per le persone con atipicità sensoriali , come coloro nello spettro autistico , anziani , o persone con disturbi neurodegenerativi . L’Immaginario Scientifico è infatti già fruibile da persone con disabilità motoria, visiva e uditiva, e lavora in modo costante sull’inclusione cognitiva e sensoriale, con l’obiettivo di essere accessibile a tutti e migliorare il benessere dei visitatori.

Lo spazio di decompressione comprende una particolare seduta , rivestita in materiale fonoassorbente , conosciuta come “Alone-Together Seat”. Questo innovativo elemento d’arredo è stato realizzato nell’ambito del progetto di ricerca europeo La casa sensibile Senshome , guidato dalla prof.ssa Giuseppina Scavuzzo del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Trieste. Originariamente progettata per ambienti residenziali, grazie all’evoluzione del progetto (ora BeSenshome ) la seduta è stata adattata per il contesto museale. È pensata per favorire il benessere sensoriale di persone con autismo o altre disabilità sensoriali e cognitive, e può ospitare fino a due persone, offrendo così uno spazio tranquillo anche per altre esigenze, come per esempio l’ allattamento o per tutte le situazioni in cui si prova un sovraccarico sensoriale .

A completare l’area rifugio vi sono degli elementi in materiale fonoassorbente che riducono i rumori, e due pannelli informativi, anch’essi in materiale fonoassorbente, forniti gratuitamente da Eternoivica srl di Padova. I pannelli informativi offrono spiegazioni su temi come la percezione del suono, il sovraccarico sensoriale e le atipicità sensoriali, il funzionamento dei materiali fonoassorbenti e fonoisolanti.

Il nuovo spazio non è dunque solo un luogo di pausa e rifugio, ma anche uno strumento di divulgazione scientifica . Racconta al pubblico le ricerche multidisciplinari condotte dall’Università di Trieste, con particolare attenzione all’importanza delle neurodiversità e delle atipicità sensoriali. Consolidando la presenza dell’Università all’Immaginario Scientifico , lo spazio appena inaugurato testimonia l’impegno anche dell’Ateneo di promuovere accessibilità e inclusione .

Durante gli orari di apertura del museo lo spazio sarà sempre disponibile. Per maggiori informazioni: www.immaginarioscientifico.it