Immigrazione. Civica Fvg: “siamo davanti al fallimento totale del centrodestra”
L’immigrazione è il tema su cui il Governo nazionale e quello regionale stanno facendo una pessima figura. A dirlo è il consigliere regionale del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg Marco Putto. “Continuano a rinviare decisioni che erano urgenti mesi fa e che oggi hanno raggiunto numeri incredibili: Lampedusa ha più migranti che abitanti e in Friuli-Venezia Giulia le sole forze di polizia, spesso elogiate dal centrodestra, sono però allo stremo e lasciate sole nella gestione del fenomeno, vedasi i recenti ingressi in Val Rosandra, ultima tappa della rotta balcanica. Il 2023 si avvia ad essere l’anno con più sbarchi e ingressi irregolari. E mentre continuano i balletti politici tra Roma e Trieste in cui la maggioranza e i ministri competenti si rivolgono ai loro referenti locali per affrontare l’onda migratoria, prosegue l’esponete di Civica Fvg, non si vedono risposte concrete all’orizzonte. Da un lato, le uscite sui vari media con il pluriannunciato hotspot, che non si capisce dove sorgerà e come sarà organizzato, e le proposte di presidi militari ai confini con la Slovenia, senza una pianificazione che vada al di là della dichiarazione ad effetto. Dall’altro però ci sono minori stranieri non accompagnati lasciati alla gestione dei piccoli comuni sul Carso che non hanno la competenza per trattare questioni così delicate, abbandonando di fatto i sindaci, e la situazione di Trieste con zone diventate accampamenti di fortuna presidiati dall’esercito. Fatti che dimostrano il fallimento politico totale di chi governa il Paese e la Regione: il centrodestra in campagna elettorale vantava di avere la “bacchetta magica” per l’immigrazione ma ora, come ci ha abituato quando è in affanno, scarica tutte le colpe sull’Europa. Quando erano all’opposizione, conclude la nota, addebitavano la colpa ai governi nazionali, elogiando l’Ungheria di Orban, ma adesso che governano cercano i colpevoli a Bruxelles. La differenza di dover gestire davvero i punti nevralgici degli arrivi, dalla Sicilia al Friuli, dimostra che le soluzioni ai problemi sono ben diverse delle chiacchiere ad effetto. Peccato che continuiamo a leggerle e ascoltarle davanti a una situazione drammatica, con un’incapacità di fornire risposte concrete ai cittadini. Sarebbe il caso di passare dalle tante, troppe e facili parole ai fatti”.