In Fvg anche il carnevale studentesco finisce sotto il maglio del novello Minculpop della fratellanza
Quando l’ideologia, o presunta tale, si unisce a faziosità e, consentitecelo, alla stupidità, neppure il carnevale, da sempre momento gioioso e di irriverente giocosità nel quale non valgono le regole del “bel” pensare comune rischia di diventare un caso “politico”. Lo stanno scoprendo oggi gli studenti dell’Isis Sandro Pertini di Monfalcone rei, secondo i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Alessandro Basso, Claudio Giacomelli e Leonardo Barberio di propagandare addirittura lo scambio di “sessi”. Ovviamente assieme al carnevale sotto il maglio censorio del falso perbenismo di maniera di questi ssoggetti evidentemente ancora molto legati al concetto di pensiero unico in stile Minculpop (il ministero che nel ventennio regolava e fascistizzava ogni comunicazione) è finita anche la dirigente scolastica dell’istituto. “La decisione assunta dalla dirigente scolastica di dedicare un’intera settimana agli abiti carnevaleschi ci lascia perplessi, nel merito e nel metodo. Spicca, in questa bislacca idea, la giornata del mercoledì, dedicata allo scambio di sessi. In questo caso l’inopportuno scivola nello sconcertante” queste le parole dei baldi e mascolini consiglieri della fratellanza che ovviamente dietro alla scelta vedono una volontà di perniciosa di confondere l’identità dei generi una confusione che, secondo i consiglieri regionali, porterebbe i giovani ad appiattirsi sul concetto che maschio e femmina sono identici, “per cui un uomo in gonna anziché essere semplicemente ridicolo, aiuterebbe a combattere le discriminazioni dimostrando che tra lui e una femmina non vi è alcuna differenza. Invece, per fortuna maschi e femmine sono profondamente diversi”. Ora visto che siamo certi che in una scuola superiore da tempo è stato scoperto in maniera naturale che vi è differenza fisica fra i sessi resta l’amarezza di costatare come l’idea di libertà di pensiero non alberghi incerte aree politiche. Lasciamo il commento sulla vicenda a Cristiana Morsolin oggi consigliera d’opposizione in consiglio comunale a Monfalcone che si appresta a sfidare per la carica di sindaca Anna Maria Cisint l’amica degli illuminati consiglieri regionali. Scrivi Morsolin: “Chi vive Monfalcone e in particolare conosce l’Istituto Isis Pertini di Monfalcone ieri è rimasto sconcertato a leggere sulla pagina della Regione FVG un comunicato stampa firmato da consiglieri del gruppo di Fratelli d’Italia. Tali consiglieri hanno pensato di criticare, in una pura visione ideologica, una scelta educativa di una scuola che è punto di riferimento per il territorio e per tanti studenti e studentesse e le loro famiglie. Gli insegnanti, supportati dalla dirigente dott ssa Piraino, hanno deciso di accogliere, durante la settimana che precede il Carnevale, la proposta degli studenti e delle studentesse di presentarsi a scuola ogni giorno vestiti seguendo un tema: un giorno il cinema, un giorno gli anni ’90 e così via. Dopo due anni di didattica a distanza e di separazione fisica non ci sembra così campata in aria l’idea di celebrare un po’ il Carnevale senza smettere di lavorare ed impegnarsi. Ma i consiglieri, che probabilmente non hanno colto lo spirito carnascialesco, si soffermano sulla giornata dello scambio di sesso (ovvero studenti maschi vestiti da donna e femmine vestite da maschio) con fare forse più pruriginoso che altro, visto che “vestirsi de omo” o ” vestirse da donna” è uno dei costumi più diffusi e forse più divertenti di tutti gli altri. Ci sembra che questi consiglieri si prendano un po’ troppo sul serio, e forse dovremmo ricordare loro lo spirito del Carnevale che in sé mette alla berlina i potenti e rimette al centro il popolo. E ricordare loro che si tratta di un semplice “divertimento”, non certo di una analisi sociologica sulla parità di genere, tema peraltro che il Centro Sinistra ha sempre posto tra le sue priorità (cosa che non si può certo dire di altri schieramenti, che lo utilizzano solo per queste inutili polemiche). La mia massima solidarietà per questo incomprensibile attacco, come genitore e rappresentante nel Consiglio d’Istituto, va quindi alla dirigente, agli insegnanti ed agli studenti proprio perché conosco da dentro la professionalità e la competenza educativa che contraddistingue l’intero Istituto”.