In vigore le nuove prescrizioni Ue per garantire migliore qualità e accesso all’acqua potabile
Sono entrate in vigore questa settimana le prescrizioni previste dalla direttiva europea riveduta sull’acqua potabile. Ovviamente come spesso accade con le prescrizioni Ue, fra l’emissione e la reale applicazione in maniera omogenea ce ne passa. Le nuove regole sono le più rigorose al mondo in materia di acqua potabile, in linea con l’obiettivo “inquinamento zero” annunciato nel Green Deal europeo e rispondono anche alla prima iniziativa di successo dei cittadini europei, “Right2Water”, che ha raccolto 1,6 milioni di firme a sostegno del miglioramento dell’accesso all’acqua potabile sicura per tutti gli europei. “Ora gli europei possono essere certi dell’elevatissima qualità dell’acqua che bevono”, ha commentato Virginijus Sinkevičius, Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca. “Stiamo affrontando il problema delle sostanze chimiche pericolose e delle microplastiche che finiscono nell’acqua potabile, rendendola sicura per noi e per l’ambiente. Mi auguro che, con una maggiore fiducia nell’acqua di rubinetto, i cittadini possano anche contribuire a ridurre i rifiuti di plastica derivanti dall’acqua in bottiglia e i rifiuti marini”. Per garantire l’elevata qualità dell’acqua potabile, la direttiva comprende norme di sicurezza aggiornate, introduce una metodologia per individuare e gestire i rischi di qualità nell’intera catena di approvvigionamento idrico, stabilisce un elenco delle sostanze emergenti da tenere sotto controllo, come le microplastiche, gli interferenti endocrini e nuovi tipi di sostanze chimiche da monitorare, e introduce disposizioni di conformità per i prodotti da utilizzare a contatto con l’acqua potabile. La nuova direttiva affronta il problema delle perdite idriche, in quanto nell’UE attualmente durante la distribuzione si perde in media il 23% delle acque trattate. Gli Stati membri hanno inoltre l’obbligo di migliorare e mantenere l’accesso all’acqua potabile per tutti, e in particolare per i gruppi vulnerabili ed emarginati. La nuova direttiva è entrata in vigore il 12 gennaio 2021; gli Stati membri hanno avuto tempo fino a giovedì 12 per recepirla nel diritto nazionale. (Fonte Aise)