Individuati gli autori delle scritte ‘no vax’ a Udine e Cividale. Si tratta di una coppia di trentenni di Udine e di un 58enne cividalese
La Polizia di Stato di Udine ha individuato tre persone, due uomini e una donna, autori degli imbrattamenti no vax che, nelle ultime settimane, si sono susseguiti tra il capoluogo friulano e a Cividale. Il trio che si muoveva nella notte munito di bombolette di vernice non ha dimostrato grande intelligenza tanto che sono bastate poche settimane di indagini alla Questura per individuarli. Il lavoro investigativo era iniziato a seguito dei numerosi episodi di imbrattamento di scuole e altri manufatti a Udine dal mese di dicembre alla scorsa settimana. Nel mirino delle scritte in vernice rossa erano finite le scuole medie Ellero e Fermi, la primaria Pascoli, il parcheggio del Terminal studenti, un cavalcavia della Tangenziale Nord e la sede del Dipartimento di Prevenzione. Gli agenti della Digos della Questura di Udine, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno condotto l’attività d’indagine per identificare gli autori partendo dai sodali del movimento ‘no vax’ V V Guerrieri. Grazie ad appostamenti l’attività investigativa ha permesso di acquisire diverse immagini che immortalavano due giovani, un uomo e una donna, nell’atto di imbrattare i muri, allontanandosi poi a bordo di un’auto. L’attenzione degli investigatori si è concentrata in particolare su una coppia di trentenni già attenzionata in precedenza dagli agenti delle Volanti per essersi rifiutati d’indossare la mascherina in pubblico e in un supermercato. I successivi servizi di appostamento e controllo hanno permesso di accertare che i due erano soliti uscire di casa in orari notturni e in una circostanza a seguito di un controllo trovati in possesso di una bomboletta di vernice spray. Gli episodi si sono sommati a quelli nel cividalese dove fra ottobre e novembre scorso il personale del Commissariato di Cividale del Friuli era intervenuto nei pressi di due scuole per analoghe scritte, sempre con vernice rossa anche sulla sede stradale. Il 10 gennaio scorso erano stati segnalati anche , sempre a Cividale, alcuni volantini dello stesso tenore, riportanti, così come per le scritte, il logo del movimento della doppia V cerchiata. Così anche in a Cividale attraverso la visione delle immagini delle telecamere di sorveglianza del Comune, è stato identificato l’autore dell’affissione. Visto il moltiplicarsi degli episodi la Procura della Repubblica, avvalorando le ipotesi investigative ha delegato al personale della Digos le perquisizioni richieste sia per la coppia udinese sia per il residente a Cividale. Le perquisizioni, eseguite nella mattinata di venerdì 11 febbraio, hanno permesso di sequestrare diverso materiale d’interesse riconducibile al movimento “V_V’: bombolette spray di colore rosso, volantini e adesivi di diverso formato contenenti il logo movimento, capi d’abbigliamento utilizzati dagli autori degli imbrattamenti, smartphone e pc ora al vaglio degli investigatori. I tre, tutti cittadini italiani, sono stati denunciati per il reato di deturpamento e imbrattamento di cose altrui di cui all’art. 639 CP che prevede che “Chiunque deturpa o imbratta cose mobili o immobili altrui è punito, a querela della persona offesa, con la multa fino a euro 103. Se il fatto è commesso su beni immobili o su mezzi di trasporto pubblici o privati si applica la pena della reclusione da uno a sei mesi o della multa da 300 a 1.000 euro. Se il fatto è commesso su cose di interesse storico o artistico, si applica la pena della reclusione da tre mesi a un anno e della multa da 1.000 a 3.000 euro. Nei casi di recidiva per le ipotesi di cui al secondo comma si applica la pena della reclusione da tre mesi a due anni e della multa fino a 10.000 euro”. Spetterà ovviamente al giudice stabilire, oltre alla colpevolezza, la pena. Il giudice può anche disporre l’obbligo di ripristino e di ripulitura dei luoghi ovvero, qualora ciò non sia possibile, l’obbligo di sostenerne le spese o di rimborsare quelle a tal fine sostenute. Il Comune di Udine ha già fatto sapere che si costituirà parte civile e chiederà un risarcimento dei danni relativamente ai danneggiamenti alle scuole Valussi, Ellero, Fermi, Toppo Wassermann, ai sottopassi Pasolini, di via Frossi, di piazzale Cella, al cavalcavia di via Pieri e in via Luzzato. Lo stesso Comune ha già fatto sapere di avere sostenuto spese per circa 15.000 euro.