ITALIA DIGITALE E’ AL 25° POSTO IN EUROPA SU 28

Il divario tra i paesi Ue all’avanguardia nel digitale e i paesi che registrano le prestazioni meno soddisfacenti è ancora troppo ampio. Sono necessari sforzi e investimenti aggiuntivi per sfruttare al meglio il mercato unico digitale. Questo, in sintesi, quanto emerge dai risultati dell’indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI) 2017, pubblicato oggi dalla Commissione europea.
Il rapporto illustra le prestazioni dei 28 Stati membri in diversi settori, dalla connettività e le competenze digitali alla digitalizzazione delle imprese e dei servizi pubblici. L’Italia è al 25esimo posto.
“L’Europa si sta gradualmente digitalizzando, ma molti paesi devono intensificare i propri sforzi”, il commento ai risultati di Andrus Ansip, Vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale. “Tutti gli Stati membri dovrebbero investire di più al fine di trarre pieno vantaggio dal mercato unico digitale. Non vogliamo un’Europa digitale a due velocità. Dobbiamo lavorare insieme per fare dell’UE un leader del mondo digitale”.
Nel complesso l’UE ha migliorato la sua prestazione digitale di 3 punti percentuali rispetto all’anno scorso, ma i progressi potrebbero essere più rapidi e la situazione varia da uno Stato membro all’altro (il divario digitale tra il primo e l’ultimo classificato è di 37 punti percentuali, rispetto ai 36 nel 2014).
Danimarca, Finlandia, Svezia e Paesi Bassi rimangono in testa alla classifica, seguiti da Lussemburgo, Belgio, Regno Unito, Irlanda, Estonia e Austria. I 3 paesi più digitalizzati dell’UE sono anche in testa alla classifica mondiale, davanti a Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti.
La Slovacchia e la Slovenia sono i paesi dell’UE che hanno registrato i progressi maggiori. Nonostante alcuni miglioramenti, vari Stati membri, tra cui Polonia, Croazia, Italia, Grecia, Bulgaria e Romania, sono ancora in ritardo in termini di sviluppo digitale rispetto alla media dell’Unione.
Nella scheda dedicata al nostro Paese si legge che “per quanto riguarda l’utilizzo delle tecnologie digitali da parte delle imprese e l’erogazione di servizi pubblici online, l’Italia si avvicina alla media. Rispetto all’anno scorso ha fatto progressi in materia di connettività, in particolare grazie al miglioramento dell’accesso alle reti NGA. Tuttavia, gli scarsi risultati in termini di competenze digitali rischiano di frenare l’ulteriore sviluppo dell’economia e della società digitali”.