La replica della Direzione Aziendale ASUFC sulla situazione dell’Hospice di Udine
Pubblichiamo dopo nostro invito e per massima trasparenza in maniera integrale, la replica della Direzione Aziendale ASUFC sulla situazione dell’Hospice di Udine. Diciamo in via preliminare che siamo contenti di aver stimolato riflessioni sul tema e che l’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli centrale abbia deciso di dire la propria fornendo fra l’altro anche informazioni che vanno oltre le problematiche da noi poste e che ricordiamo non esprimevano verità assolute ma registravano un pubblico disagio. Siamo contenti anche (soprattutto per i ricoverati e le loro famiglie, così come per il personale operante) che ci viene raccontato che tutto funziona. Prendiamo quindi questo “tutto va bene” con il rispetto dovuto e senza alcuna reticenza ma, ovviamente, con la riserva precauzionale che un giornale deve mantenere per il suo ruolo di controllore. Interpretiamo, sperando di non essere smentiti, quanto comunicatoci sulla bontà del servizio anche come espressione di volontà dell’Azienda che il servizio resti pubblico e teso a sempre maggior efficienza. Del resto perchè esternalizzare se tutto è efficiente e di massima soddisfazione per l’utenza e per il personale? Le nostre preoccupazioni, che erano frutto anche, ma non solo, della storia pregressa di quel servizio, erano principalmente indirizzate alle possibili intenzioni di soluzioni alternative a quelle pubbliche, perchè, pur non avendo nulla di pregiudiziale contro la sanità privata, riteniamo che determinati servizi, e l’hospice è uno di quelli, non debbano essere appaltati a soggetti che in ogni caso rispondono ad aspettative e logiche di business, legittime quanto si vuole, ma che cronaca ci racconta continuamente, non essere sempre trasparenti.
Il Direttore di FriuliSera
Questo il Testo integrale della Direzione Aziendale di Asufc:
“In relazione all’articolo pubblicato su Vostra testata in data 19 aprile dal titolo “Hospice di Udine, torna il delirio. L’allarme di personale e famiglie potrebbe essere il viatico atteso da qualcuno per tornare all’esternalizzazione del servizio”, con particolare riferimento alla frase “…verso una gestione approssimativa o meglio, a lasciare che la situazione vada alla deriva. Farlo è semplice, basta mettere a capo di una struttura personale qualificato solo sulla carta, ma incapace nella realtà, ed il gioco e fatto.” la Direzione Aziendale replica come segue: L’Hospice di Udine è una struttura creata per prendersi cura dei pazienti terminali non guaribili, ma curabili con terapie specifiche volte ad alleviare la loro sintomatologia nel delicato momento del fine vita. L’Hospice è attualmente gestito dalla Dott.ssa Maria Grazia Fabiani, specializzata in anestesia e rianimazione e dirigente medico di primo livello dal 1989 nella relativa disciplina presso l’ospedale di Udine. La dott.ssa Fabiani vanta una esperienza trentennale nell’ambito del servizio di anestesia e rianimazione, della terapia intensiva e della terapia antalgica, possiede un master in terapia antalgica e ha ricoperto gli incarichi di elevata specializzazione di “trattamento del dolore acuto post-operatorio” e “terapia antalgica post-operatoria”. Da quando la stessa è stata nominata il 31.12.2008 come responsabile f.f. al posto della titolare, in aspettativa elettorale, sono stati affrontati nella struttura problemi organizzativi come l’informatizzazione dell’attività svolta a domicilio, ossia l’inserimento nel sistema informatico sanitario regionale (G2) della documentazione relativa ai pazienti seguiti, con il duplice scopo di condivisione multidisciplinare del paziente e di documentazione amministrativa dell’attività svolta a superamento della gestione precedente, dove tutta la documentazione relativa ai pazienti era cartacea e non tracciabile. Con questa necessaria base di lavoro, assieme all’equipe medica, la dott.ssa Fabiani ha introdotto nuove linee di lavoro che hanno migliorato l’attività clinica come segue:
• Consulenza telefonica informatizzata (medici di medicina generale e utenti) in ore dedicate, 7 giorni su7
• Progetto rescue bag per emergenze territoriali, approntato e validato dall’Azienda
• Consulenza intraospedaliera cure palliative • Consulenza Pronto Soccorso con presa in carico diretta, previa consulenza ,dei pazienti già afferenti alle Cure palliative con ottimizzazione del percorso del paziente end stage.
• Partecipazione con il Centro Trapianti di prelievo cornee • Attivazione simultaneous care con presa in carico precoce dei pazienti, in collaborazione con l’Oncologia dell’ASUFC.
• Consulenza palliativa telefonica per pazienti Covid positivi, con numero dedicato per USCA
• Tamponi per ricerca genomica SARS cov2 nei paziente in cure palliative, per screening
• Attività formativa e di aggiornamento per l’equipe medico-infermieristica, anche con stage dedicati presso altre strutture certificate, extraregionali.
L’Azienda ha dovuto anche affrontare circa due anni fa un contenzioso avanti il Tribunale di Udine in funzione di giudice del lavoro, avviato su ricorso di un candidato che si sentiva più qualificato della Dott.ssa Fabiani per avere maturato più esperienza sul campo delle cure palliative e che ravvisava la insussistenza in capo a quest’ultima dei titoli necessari per ricoprire l’incarico come “la specializzazione in cure palliative o titolo equipollente e la certificazione nel campo delle cure palliative”.
Chiedeva quindi l’accertamento e la dichiarazione del suo incondizionato diritto a conseguire l’incarico di coordinamento dell’Hospice, ma il giudice rigettava il ricorso confermando la legittimità dell’operato dell’Azienda”.