Revoca atto aziendale di Arcs by Tonutti da parte del nuovo dominus Polimeni sarebbe “atto dovuto”. Lite da “asilo infantile” con le merende garantite e il maestro perennemente distratto
Ieri sera Friulisera ha dato la notizia della cancellazione “in autotutela” del decreto n. 34 del 22.02.2022 avente ad oggetto l’adozione dell’Atto aziendale elaborato dall’allora direttore di ARCS Giuseppe Tonutti che poi, partorito il documento, è diventato nuovo direttore dell’azienda ospedaliera di Pordenone prendendo il posto di Joseph Polimeni, che a sua volta ha preso il posto del Tonutti all’ARCS. Uno scambio che ieri avevamo definito, non a caso, di figurine o pedine, dato che la vicenda ricordava il gioco dell’oca o forse, a ben vedere, una situazione in stile asilo infantile. Peccato che i soggetti in gioco siano alti dirigenti pubblici che per il loro lavoro ricevono compensi a molti zeri e ricordiamolo, selezionati ed approvati dai vertici regionali. Profumatamente pagati per rendere più efficiente il sistema salute del Fvg. Ma è proprio così? Il dubbio è legittimo. Ricordiamo che dall’atto “demolito” discendono a cascata azioni concrete nelle singole aziende sanitarie che riguardano gestione e programmazione e quindi i tempi, le azioni di cura e prevenzione, insomma non dovrebbe essere carta scritta con inchiostro simpatico, ma documenti ragionati e pensati con dovuta professionalità. Ma, piccolo colpo di scena, oggi pomeriggio, a farsi sentire con una nota alla stampa, è stata l’ARCS – l’Azienda Regionale di Coordinamento per la Salute che spiega che il Decreto approvato in autotutela lo scorso 7 giugno che revoca la proposta di atto aziendale di ARCS del 22/02/2022 era già a suo tempo ritenuta, da parte della Direzione Centrale Salute, non in linea con l’attuale programmazione regionale. Insomma era un errore conclamato. Così in perfetto stile “asilo Mariuccia” si dice “non siamo stati noi”, e stato lui. Mentre il maestro Riccardo è perennemente “distratto”. Prendiamo atto di conseguenza che il “DECRETO DEL DIRETTORE GENERALE dott. Joseph Polimeni nominato con deliberazione della Giunta Regionale n° 658 del 09.05.2022 coadiuvato per l’espressione dei pareri di competenza: dal Direttore amministrativo dott. Riccardo Mario Paoli nominato con decreto n. 88 del 10/05/2022 e dal Direttore sanitario dott. Maurizio Andreatti nominato con decreto n. 15 del 15/01/2020” sarebbe stato solo un banale atto dovuto. Insomma dovremmo prendere coscienza che il progetto aziendale by Tonutti era una schifezza ma la cui nefandezza era certificata da altri… Sempre l’ARCS, nella sua nota “chiarificatrice”, ci rende noto che attualmente, può contare sulla piena operatività in virtù dell’Atto Aziendale approvato a gennaio 2020; la revoca, pertanto, rappresenta un dovuto procedimento amministrativo che non provoca alcuna interruzione o rallentamento alle normali attività operative e gestionali di ARCS e nel rapporto con le altre Aziende sanitarie. Insomma a ben vedere si certifica addirittura che si potrebbe fare a meno di dirigere la baracca tanto funziona tutto benissimo già adesso. Insomma verrebbe da chiedersi se ha ancora un senso avere vertici aziendali profumatamente pagati. Del resto nella stessa nota stampa Arcs si contraddice spiegando che “quanto sopra è propedeutico, comunque, alla prossima adozione del nuovo atto aziendale già validato dalla Regione nello scorso mese di maggio, la cui approvazione formale è di fatto programmata nel giro di qualche giorno”. Insomma tanto clamore per nulla, solo carte senz’anima da passare da un distruggi documenti all’altro. Sarà tutto vero, ma permetteteci di innervosirci quanto si cerca di prendere noi e i cittadini per i fondelli. Che la sanità del Fvg, che regge solo grazie alla abnegazione e capacità del personale sanitario a tutti i livelli, sia in difficoltà è sotto gli occhi di tutti. Solo i grandi dirigenti sembrano non vedere e sentire il brusio, se non i sussurri e le grida, che arrivano dai malati e da chi li cura. Forse chiedere l’azzeramento di tutti i vertici a nomina politica, a partire dall’assessore alla salute, sarebbe l’unica cura possibile se solo ci fosse un briciolo di dignità e volontà di operare per il bene collettivo. Temiamo però sia una utopia. Fabio Folisi