L’asfittica pax trumpiana, sulla quale si era sperato molto, non è più manco tregua
Dopo settimane di fragile tregua, non certo di pace, nella Striscia di Gaza tornano le bombe. Israele ha infatti lanciato una nuova ondata di attacchi aerei nell’enclave palestinese: la decisione è stata assunta dal primo ministro Benjamin Netanyahu, che nel pomeriggio ha ordinato all’esercito di condurre “potenti e immediati raid” in risposta a quella che il governo israeliano definisce “una grave violazione del cessate il fuoco” da parte di Hamas. Festeggia l’ultradestra mentre fonti militari citate dal quotidiano Haaretz riferiscono che i combattenti di Hamas avrebbero aperto il fuoco con cecchini e missili anticarro, costringendo le forze israeliane a rispondere con colpi di artiglieria. In realtà a far saltare il tappo della tregua sarebbe stata la mancata consegna dei corpi dei 13 ostaggi che si trovano ancora a Gaza e soprattutto il tentativo, documentato da un video che mostra miliziani Hamas “che inscenano ritrovamento corpo” da consegnare alla Croce rossa che in realtà sarebbe stato sepolto per dimostrare gli sforzi e e difficoltà di recupero dei resti degli ostaggi. Una presa in giro, secondo Israele che è peggiore dei colpi d’arma da fuoco. Così sono partiti i nuovi attacchi dell’IDF che avrebbero preso di mira diverse strutture e tunnel sotterranei ritenuti parte dell’infrastruttura militare del movimento islamista con il rischio concreto che ancora una volta ad essere massacrati potrebbero essere civili innocenti. In serata si è registrata una dichiarazione vicepresidente Usa JD Vance: “Il cessate il fuoco sta tenendo. Credo che la pace a Medio Oriente resisterà nonostante le scaramucce”.
Il video messo in rete dall’esercito israeliano:




