Lavoro pubblico in Fvg: 3.500 lavoratori in più in 8 anni. Crescono scuola e sanità, diminuiscono ministeriali, regionali e comunali. Indagine Ires Fvg

Nel 2022 in Friuli Venezia Giulia si contavano 90.050 dipendenti pubblici, 337 in meno rispetto all’anno precedente (-0,4%). La diminuzione è dovuta principalmente all’andamento dei dipendenti a tempo determinato della Scuola (ambito che conta complessivamente oltre 600 unità in meno, pari a -2,1%), dove nel biennio 2020-2021 erano state effettuate delle assunzioni straordinarie per contrastare gli effetti della pandemia. Lo rende noto il ricercatore dell’Ires Fvg Alessandro Russo che ha rielaborato dati Inps.
Prosegue, inoltre, il calo del numero dei dipendenti delle Amministrazioni Centrali (-3,8%) e Locali (-0,6%), mentre sono cresciuti gli occupati nelle Università e negli enti di ricerca (+6%). La flessione registrata nel 2022 ha riguardato tutte e quattro le ex province. Se si esamina, invece, il periodo 2014-2022 (che evidenzia complessivamente un incremento del +4%, 3.444 lavoratori in più), si rilevano da una parte i consistenti incrementi nella Scuola (+18,7%) e nel Servizio Sanitario (+6,3%), dall’altra il notevole ridimensionamento degli organici delle Amministrazioni Centrali (-18,9%) e Locali (-10,8%).
Le caratteristiche dell’occupazione
Negli ultimi anni, nell’ambito del settore pubblico, si può notare una tendenza all’aumento dei contratti a tempo determinato. Questa dinamica ha subito un’accelerazione nel 2021 (quando i tempi determinati in regione sono arrivati al 14,6% del totale), come risposta all’emergenza epidemiologica da Covid-19 nei comparti della Scuola e della Sanità, seguita da una parziale inversione nel 2022 (l’incidenza è scesa al 13,6%). La Scuola registra la maggiore diffusione dell’occupazione a termine, che nel 2022 ha riguardato un terzo dei dipendenti (33,6%). Come è noto, inoltre, nel settore pubblico si rileva una prevalenza dell’occupazione femminile (59,9% del totale), soprattutto nella Scuola (78,7%) e nella Sanità (75,1%). Il raggruppamento che comprende le Forze Armate, i Corpi di Polizia e i Vigili del Fuoco è invece quello che vede la minore presenza femminile (appena il 9,3%) e l’organico più giovane (solo il 15,5% dei lavoratori ha più di 55 anni, contro una media generale del 32%). Sempre nel 2022, in termini relativi, è diminuita soprattutto l’occupazione a tempo parziale (-2,4% rispetto al 2021) ed è risultata più stabile quella full time (-0,2%).
Fvg al quarto posto per numero di dipendenti pubblici sulla popolazione
Il Fvg è quarto in Italia per numero di dipendenti pubblici in rapporto alla popolazione. In questa graduatoria si trova al primo posto la Valle d’Aosta con 102,5 dipendenti pubblici ogni 1.000 residenti, seguita da Trentino-Alto Adige (101), Lazio (87,2), Fvg (75,4) e Sardegna (74,2). In generale si rileva che tale rapporto è più elevato nelle regioni a statuto speciale, con la comprensibile eccezione del Lazio; solo la Sicilia (63) è in linea con la media nazionale (62,8). Inoltre, tre province del Fvg si collocano nei primi sedici posti: Trieste (con 96,5 dipendenti pubblici ogni 1.000 residenti) è quarta dietro a Bolzano, Aosta e Roma. Udine è 14esima (73,2), Gorizia 16esima (72,7), mentre Pordenone presenta un quoziente meno elevato (64,5) ma superiore alla media nazionale.
A Trieste le retribuzioni più elevate
La retribuzione lorda media dei dipendenti pubblici, in termine di imponibile previdenziale annuo, nel 2022 in regione è stata pari a 34.553 euro. In base al gruppo contrattuale di appartenenza si evidenzia una notevole variabilità, in quanto si passa dall’Università e dagli enti di ricerca in cui la retribuzione media è pari a 47.315 euro all’anno, alla Scuola dove tale valore è pari a meno della metà (attestandosi a 23.466 euro), anche perché incide negativamente la componente precaria. Se si considerano esclusivamente i lavoratori a tempo indeterminato e pieno le differenze si attutiscono un po’, ma tra questi due gruppi rimangono comunque marcate (52.242 euro contro 31.091). Le donne guadagnano in media il 26,3% in meno rispetto agli uomini; considerando i soli tempi indeterminati full time il divario si riduce al 20,6%. La provincia di Trieste presenta la retribuzione media più elevata, pari a 35.903 euro nel 2022, 1.350 euro in più rispetto al dato regionale. A livello nazionale l’area giuliana è settima, ai primi tre posti ci sono: La Spezia (39.602 euro di media), Roma (38.371) e Taranto (36.826).

Il confronto con il settore privato
In media gli occupati delle imprese private regionali (esclusa l’agricoltura e il lavoro domestico) nel 2022 hanno percepito circa 11.200 euro in meno rispetto ai dipendenti pubblici (pari a -32,5%). Il 61,2% dei dipendenti del privato, infatti, si colloca sotto la soglia dei 25.000 euro lordi annui, contro il 25,8% di quelli pubblici; all’opposto solo il 10,6% raggiunge o supera i 40.000 euro, mentre la percentuale è quasi tripla nel pubblico (28,8%). A livello territoriale nell’isontino si rilevano le differenze più marcate (oltre 12.500 euro in più nel pubblico); al contrario nel pordenonese lo scarto è più contenuto è pari a 10.136 euro. Se si considerano esclusivamente i dipendenti a tempo pieno e indeterminato il gap tra dipendenti pubblici e privati diminuisce ma rimane comunque considerevole, sfiorando i 7.000 euro (38.994 contro 32.040). Sempre limitando l’analisi alla sola componente più stabile, si può osservare che il divario evidenziato si è allargato negli ultimi anni: se nel periodo 2014-2017 la retribuzione media giornaliera di un lavoratore (a tempo pieno e indeterminato) nel privato valeva in media il 90% di quella di un dipendente pubblico, tale percentuale è progressivamente scesa fino all’84% nel 2022 (110 euro contro 131).
La fonte dei dati
A seguito della soppressione dell’Inpdap (Istituto nazionale di previdenza e assistenza per i dipendenti dell’Amministrazione Pubblica) e al trasferimento delle relative funzioni all’Inps nel 2012, quest’ultimo rende disponibili una serie di dati sui lavoratori pubblici a partire dall’anno 2014. I dati illustrati si riferiscono ai lavoratori dipendenti del settore pubblico assicurati presso l’Inps che hanno avuto almeno una giornata retribuita nel corso dell’anno. Il lavoratore che nel corso dell’anno ha avuto più di un rapporto di lavoro viene contato una sola volta e classificato per gruppo contrattuale, tipologia contrattuale e luogo di lavoro sulla base del suo ultimo rapporto di lavoro, mentre retribuzione e giornate retribuite si riferiscono alla somma di tutti i suoi rapporti di lavoro nell’anno. I lavoratori sono classificati in base ai seguenti gruppi contrattuali:
AMMINISTRAZIONI CENTRALI: include Magistratura, Autorità Indipendenti, Agenzie fiscali, Ministeri, Presidenza del Consiglio, Carriera diplomatica e prefettizia;
AMMINISTRAZIONI LOCALI: include Regioni, Province, Comuni, Aziende autonome e altre autonomie locali;
CORPI DI POLIZIA, FORZE ARMATE E VIGILI DEL FUOCO;
SCUOLA, inclusi gli Istituti di formazione artistico musicale;
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE;
UNIVERSITÀ ED ENTI DI RICERCA;
ALTRO: include Enti pubblici non economici (Inps, Inail, Aci, Cri, ecc.), Enti che producono servizi di pubblica utilità di cui all’art. 60 comma 3 del D.lgs 165/2001 ed Enti di cui all’art. 70 comma 4 dello stesso D.lgs. 165/2001 (Cnel, Enac, Unioncamere, ecc.) e tutti i contratti residui.

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