Le proposte di Legambiente ai candidati sindaci di Pordenone e Cordenons: coinvolgere la cittadinanza nelle decisioni sull’ambiente

In vista delle prossime elezioni amministrative a Pordenone e Cordenons, il circolo Legambiente “Fabiano Grizzo” ha elaborato alcune proposte che sottopone ai candidati sindaci. L’obiettivo è rendere le nostre città più vivibili e sostenibili, dalla promozione della mobilità leggera a una gestione attenta e partecipata del verde urbano. A tenere insieme i diversi punti sull’ambiente è proprio la richiesta di un coinvolgimento attivo della cittadinanza.

Promuovere la mobilità leggera contribuisce a migliorare la qualità della vita. Per l’associazione ambientalista è necessario invertire la rotta, che vede l’auto privata come il principale mezzo di trasporto anche per spostamenti brevi: è necessario dare priorità alle biciclette, togliendo spazio alle auto, introducendo il limite di 30 km/h in modo da disincentivare l’utilizzo delle auto private. Si propone l’introduzione di bonus (ad esempio sconti per la mensa scolastica) per i genitori che portano i figli a scuola a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici, e per coloro che si recano sul posto di lavoro senza auto.

Il secondo punto riguarda il risparmio energetico negli edifici pubblici e privati. Grazie al bonus per la riqualificazione energetica, molto si sta già facendo nel privato e si potrebbe fare nel pubblico. Si propone di sensibilizzare i cittadini sull’uso corretto delle stufe a legna e a pellet, ma anche sulla necessità di tenere i riscaldamenti ove possibile sotto i 18°C, dando l’esempio negli edifici pubblici.

Quanto al verde pubblico e privato, Legambiente chiede di adottare il Piano comunale previsto dalla legge 10/2013, per formulare una visione strategica nel medio e lungo periodo, informando e coinvolgendo la cittadinanza. Anche per compensare i numerosi tagli di alberi avvenuti a Pordenone negli ultimi anni, si propone di riqualificare aree degradate con la realizzazione di boschi urbani e periurbani. È bene ricordare che non basta piantare nuovi alberi, è necessario seguirne la crescita, specialmente nei primi anni.

Gli spazi urbani e periurbani di Pordenone e Cordenons contengono peculiarità naturalistiche che vanno valorizzate, nell’ottica di mantenere la biodiversità e i servizi ecosistemici delle aree più selvatiche. Il circolo si augura di non vedere più interventi di riqualificazione ambientale come quello realizzato per il Sentiero delle operaie, che ha comportato il taglio di un elevato numero di alberi tra l’altro nel periodo di nidificazione. Le piste ciclabili devono favorire la mobilità lenta e la loro realizzazione non può essere motivo per la distruzione degli ecosistemi.

Legambiente propone inoltre di introdurre incentivi e modalità che favoriscano il consumo di prodotti del territorio, presso i negozi della città, per esempio con sconti per l’acquisto di prodotti a km zero per i soggetti fragili e a basso reddito, d’accordo con i servizi sociali. Va migliorata anche la gestione degli orti sociali comunali, a lungo lasciati senza un coordinamento attivo a livello amministrativo.

Sempre nell’ambito dei consumi, la proposta è quella di favorire la nascita di centri di riuso e riciclo di oggetti altrimenti destinati a diventare rifiuti, venendo incontro anche alle nuove povertà. Si possono anche introdurre bonus per l’acquisto di prodotti riutilizzabili (assorbenti igienici/pannolini, strumenti per l’igiene della persona e della casa…) e/o sconto sulla TARI, come avviene per le compostiere domestiche.

Nel contesto della crisi climatica, è importante incentivare il recupero di immobili inutilizzati e abbandonati e porre uno stop al consumo di suolo. La cementificazione infatti contribuisce ad accentuare gli effetti delle alluvioni e degli eventi meteorologici estremi. Parallelamente, è importante individuare nuovi spazi presso i corsi d’acqua per interventi di rinaturalizzazione che ne preservino l’ecosistema, con la creazione di una fascia di pertinenza fluviale utile in caso di piena. Per Pordenone, si propone di realizzare uno studio di fattibilità per riportare alla luce almeno alcuni tratti delle rogge cittadine.

Per favorire una partecipazione attiva e consapevole da parte dei cittadini, si propone di promuovere interventi di sensibilizzazione ed educazione ambientale e civica presso le scuole e nei contesti informali, in collaborazione con le associazioni del territorio, non solo ambientaliste, offrendo ai giovani un ruolo da protagonisti.

Pordenone deve tornare a essere centro promotore di reti tra gli enti locali e recuperare un dialogo e una dimensione europea non solo rispetto alle tematiche ambientali, ma come cittadina che nella storia ha saputo aprirsi, cogliere le possibilità di innovazione e guardare oltre i propri confini.

 

LE PROPOSTE ELETTORALI
DEL CIRCOLO LEGAMBIENTE “FABIANO GRIZZO” APS
per i comuni di Pordenone e Cordenons
Promuovere la mobilità leggera per migliorare la qualità della vita:
● all’interno del ring, dare priorità al passaggio delle biciclette, togliendo spazio alle auto, introducendo il
limite di 30 km/h e disincentivando così l’utilizzo del mezzo privato;
● introdurre bonus (ad esempio sconti per la mensa scolastica) per i genitori che portano i figli a scuola a
piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici;
● introdurre bonus per i lavoratori che si recano sul posto di lavoro a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici.
Favorire la creazione di spazi dove poter lasciare in sicurezza la bicicletta presso il posto di lavoro e
spogliatoi per cambiarsi (in caso faccia caldo, piova, etc).
Favorire il risparmio energetico negli edifici pubblici e privati:
● riqualificazione energetica degli edifici pubblici;
● porre il limite di 18°C per il riscaldamento in tutti gli edifici pubblici;
● Sensibilizzare i privati sulla necessità di tenere i riscaldamenti bassi e sull’uso corretto delle stufe a legna e
a pellet attraverso campagne comunicative.
Verde pubblico:
● adottare il Piano comunale del verde pubblico e privato, previsto dalla legge 10/2013, per formulare una
visione strategica del sistema del verde urbano nel medio e lungo periodo;
● per una corretta progettazione e cura del verde urbano pubblico e privato, informare e coinvolgere la
cittadinanza, come accade in diverse città europee, dove la progettazione è partecipata;
● promuovere l’adozione di aree verdi (piccole o grandi) da parte dei cittadini, con il coinvolgimento delle
associazioni non solo ambientaliste ma anche sociali, culturali, artistiche, per una riappropriazione dello
spazio pubblico da parte della cittadinanza;
● riqualificazione delle aree degradate, con la realizzazione di boschi urbani e periurbani tali da rendere
attrattive zone invece considerate marginali. A questo proposito è bene ricordare che non basta piantare
nuovi alberi, è necessario seguirne la crescita, specialmente nei primi anni dalla piantumazione;
● valorizzazione di peculiarità naturalistiche in ambito urbano e periurbano, ponendo rispetto e attenzione per
le aree più “selvatiche” in ottica di mantenerne la biodiversità e i loro servizi ecosistemici.
Favorire il consumo di prodotti del territorio, presso i negozi della città.
La globalizzazione del mercato della produzione di cibo rischia infatti di depauperare le produzioni tradizionali
locali (a scapito spesso della qualità e della salubrità dei prodotti) e la sostenibilità dei produttori agricoli, con
la perdita della loro insostituibile funzione di presidio del territorio.
● introdurre sconti per l’acquisto di prodotti a km zero per i soggetti fragili e a basso reddito, d’accordo con i
servizi sociali;
● promuovere azioni informative sulla produzione locale di cibo, rafforzando il ruolo dei produttori locali
presso il mercato cittadino e nei mercati di quartiere.
Favorire lo scambio, il recupero e l’economia circolare
● promuovere il passaggio dal modello di economia lineare (consumismo dell’usa e getta) a quello circolare
(consumo responsabile degli usa, ripara, riusa e ricicla), ad esempio promuovendo centri di riuso e riciclo
delle cose non più utilizzate ma riusabili, altrimenti destinate a diventare rifiuti, che, oltre a salvaguardare la
natura, rappresentano l’occasione per creare posti di lavoro e risparmiare risorse, venendo incontro anche
alle nuove povertà.
● introdurre bonus per l’acquisto di prodotti riutilizzabili (assorbenti igienici/pannolini, strumenti per l’igiene
della persona e della casa…) e/o sconto sulla TARI, come avviene per le compostiere domestiche.
Stop al consumo di suolo e recupero di terreni e aree inondabili
Ciò è importante nel contesto della crisi climatica: le precipitazioni atmosferiche si stanno progressivamente
caratterizzando con fenomeni di particolare intensità in periodi brevi di tempo, creando rilevanti problemi alla
funzionalità della rete delle rogge e canali di deflusso, così come alla rete fognaria delle aree urbane:
● incentivare il recupero di immobili inutilizzati/abbandonati e disincentivare nuovo consumo di suolo, che nel
2050 dovrà essere pari a zero;
● individuare, presso i corsi d’acqua, nuovi spazi, per esempio agricoli o occupati da infrastrutture non più in
uso, da trasformare in aree esondabili, con interventi di rinaturalizzazione e la creazione di bacini di
espansione, al fine di contenere idonee quantità d’acqua, in aree depresse alberate con valenze anche
paesaggistico-ambientali e faunistiche, preservando così l’ecosistema fluviale, con la creazione di una
fascia di pertinenza fluviale utile in caso di piena. Si contribuirebbe così a rallentare il deflusso delle acque
e mantenere la salvaguardia idrogeologica del territorio comunale e di quello situato più a valle;
● promuovere uno studio di fattibilità per riportare alla luce almeno alcuni tratti delle rogge cittadine.
(Pordenone)
Valorizzazione del sistema delle acque cittadine
● promuovere la tutela del patrimonio naturalistico dei fiumi Noncello e Meduna, dei laghi e delle rogge,
● rinaturalizzare i tratti dei corsi d’acqua oggi degradati e non accessibili per la presenza di specie invasive
come il rovo (ad esempio nella zona del vecchio porto a Vallenoncello);
● vanno evitati interventi impattanti come quello realizzato per il “sentiero delle operaie” (Pordenone). Le
piste ciclabili infatti devono favorire la mobilità lenta ma la loro realizzazione non può essere motivo per la
distruzione degli ecosistemi.
Educazione ambientale e civica
● Promuovere interventi di educazione ambientale e civica presso le scuole e la cittadinanza, in
collaborazione con le associazioni del territorio, non solo ambientaliste
● comunicare coi cittadini attraverso i molti canali a disposizione (social, whatsapp, posta, canali tv/radio..) le
buone pratiche in diversi ambiti: raccolta differenziata, tutela del patrimonio naturale della città, lotta alle
differenze di genere e di etnia…
● promozione di attività educative orientate alla conoscenza del territorio nei suoi vari aspetti (sociale,
faunistico…) dando ruolo di protagonisti ai giovani, come fa per esempio il FAI.
Partecipazione, coinvolgimento e reti
● favorire partecipazione e coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali per quanto riguarda
progetti legati o che potrebbero impattare sull’ambiente
● promuovere reti fra enti locali vicini per partecipare attivamente alla crescita complessiva del territorio
(come peraltro dovrebbe fare Pordenone in molti ambiti, non solo quello ambientale)
Orti sociali e luoghi di socialità
● porre attenzione alla gestione degli orti sociali comunali, a lungo lasciati senza un coordinamento
attivo a livello amministrativo. Dal regolamento di assegnazione, al regolamento di gestione e cura, il
Comune dovrebbe dedicare almeno una risorsa stabile per la loro gestione, che sia di riferimento per
gli assegnatari e si occupi di far rispettare i regolamenti, specie per quanto riguarda i trattamenti
fito-sanitari impiegati. (Pordenone